"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Europa e Mediterraneo

Lungo il Danubio, con lentezza
in viaggio sul Danubio
Intervista di Christian Elia a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, per la  rivista E - il mensile. Un'occasione per riflettere sulle attività di Slow Food e della rete di Terra Madre nei Balcani e per anticipare alcune riflessioni sul viaggio in battello da Budapest a Sofia promosso da Viaggiare i Balcani in collaborazione proprio con Slow Food e di cui OBC è media partner.

(aprile 2012) Dal 21 al 30 giugno 2012, lungo il Danubio, un battello correrà lungo una delle vie più importanti delle comunicazioni europee, quelle della cultura, degli scambi, dei commerci, delle lingue. Un progetto che mette assieme il turismo responsabile di Viaggiare i Balcani e l'informazione dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, con Slow Food e la battaglia per una cultura del rispetto del patrimonio dei territori. E-il mensile ha intervistato Carlo Petrini, giornalista e scrittore, che fin dagli anni Ottanta si batte per per un sistema sostenibile e virtuoso nel rispetto delle coltivazioni e dei prodotti di tutto il mondo. Con il progetto Slow Food, da tempo, si guarda a oriente. 

Sarajevo, vent'anni fa
Sarajevo, uno dei tanti cimiteri

di Luka Zanoni *

(5 aprile 2012) Il 5 aprile di vent'anni fa iniziava la guerra in Bosnia Erzegovina e con essa il tragico assedio di Sarajevo, città simbolo in Europa di un metissage di culture e nazionalità differenti. Iniziò con l'uccisione di manifestanti pacifici ed in poco tempo degenerò. Il 25 agosto del 1992 andò a fuoco uno dei tesori della città, la Biblioteca nazionale, con tutti i suoi preziosi volumi. In questi giorni la città di Sarajevo ricorderà le sue vittime con un grande concerto e letture di poesie davanti a 11.541 sedie rosse, vuote. Per ricordare chi non c'è più, per ricordare tutte le vittime dell'assedio.

Cantiere Europa
La principessa Europa rapita da Zeus

Martedì 3 aprile, ore 17.30, Caffè letterario Bookique (Via Torre d'Augusto, 29 - Trento).

Cittadinanza euromediterranea: storia ed attualità delle identità culturali europee.

- Michele Nardelli (Presidente del Forum trentino per la Pace ed i Diritti umani)

Alcide De Gasperi, dal Trentino all'Europa.

- Beppe Zorzi (Direttore della Fondazione trentina De Gasperi)

Cairo Revolution
Il Cairo, Piazza Tahrir
Il docufilm racconta gli avvenimenti che hanno portato alla caduta del regime di Hosni Mubarak attraverso le immagini e le interviste agli egiziani che in quei giorni si sono riversati in Tharir Square. Ma prova anche a raccontare il punto di vista dei sostenitori di Mubarak che hanno cercato di fermare le proteste, anche in modo violento, di quei giorni. Il docufilm è stato realizzato con persone (egiziani pro Mubarak e contro Mubarak) presenti durante le proteste nella capitale egiziana tra il 28 Gennaio e il 13 Febbraio 2011, principalmente in Tharir Square e nella Moschea trasformata in ospedale da campo sulla parte Nord-Est della piazza e nell'area dell'American University.

Cairo Revolution
regia: Andrea Bernardi - inviato di Unimondo al Cairo.
promuove: Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale.

Al termine di tutti gli incontri rinfresco del commercio equo e solidale. Ingresso libero e gratuito

Siria, storia e attualità
Damasco

La Fondazione Cassa Rurale di Trento, in collaborazione con CTA Centro Turistico Acli, Trento Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, Ipsia del Trentino presentano:

Una lezione di geografia dal volto umano

Siria, storia ed attualità. Un paese tra violenza e bellezza

con Rawa'a Olabi, siriana a Trento

presso la Sala Mons. R. Pizzoli Trento ACLI Trentine, via Roma 57 - IV piano, dalle ore 18:00 alle 19:30

Ingresso libero e gratuito. Al termine rinfresco equo e solidale

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Udai Ugraulì, uno sguardo sulla Libia e sul Mediterraneo
David Gerbi e Michele Nardelli alla conferenza stampa

L'Associazione "Pace per Gerusalemme. Il Trentino e la Palestina" invita all'incontro con Udai Ugraulì, ebreo, libico, rivoluzionario, alias David Gerbi, medico e psicoterapeuta, esule dal 1967 in Italia e che nei mesi scorsi ha deciso di rientrare in Libia per venirne ricacciato dai fondamentalisti. Una serata interessante per cercare di capire cosa sta succedendo nei paesi nordafricani e nel Medio Oriente.

David Gerbi, ebreo libico, fugge con la famiglia in Italia nel  1967, quando  l'intera popolazione ebraica viene espulsa da Gheddafi. Allo scoppio della recente primavera araba, nella speranza di riallacciare i rapporti con il paese natale, torna in Libia e collabora con i rivoltosi, aiutando combattenti e civili ad affrontare i traumi della guerra.  Ma il suo ritorno in patria si rivela una sfida simbolica e pragmatica ... Nella vecchia Tripoli riapre la sinagoga Dar Bishi, chiusa da 44 anni, per fare di questo luogo religioso il simbolo della riconciliazione tra ebrei e musulmani e promuovere la tolleranza religiosa. Ma il suo lavoro è interrotto l'8 ottobre, Yom Kippur (la festività ebraica dell'espiazione), quando centinaia di manifestanti si riuniscono a Tripoli e Bengasi per affermare "Non c'è posto per gli ebrei in Libia". Gerbi è costretto a lasciare il paese. "Se vuoi tornare in Libia, fai prima qualcosa per risolvere la questione israelo-palestinese", gli dice Abdul Karim Bazama, consigliere della sicurezza nazionale in Libia. 
 

La Čarda, lungo il Danubio
Belgrado, l\'incontro fra il Danubio e la Sava
Alla scoperta dei multiformi significati della parola čarda, alla scoperta della "cultura della complessità" che caratterizza il sud est Europa. Un approfondimento in vista di Sapori del Danubio, l'iniziativa promossa da www.viaggiareibalcani.it e Slow Food

di Svetlana Slapšak (tratto da http://www.viaggiareibalcani.it/)

(13 marzo 2012) Attraverso incredibili traiettorie linguistiche tipicamente balcaniche la parola turca Çardak è penetrata nell'ungherese, nel serbo-croato-bosniaco, bulgaro, macedone e greco. Può significare torre, piano superiore o soffitta, magazzino o seccatoio (soprattutto per il mais), locanda di bassa qualità, situata di solito lungo una trafficata via di comunicazione o vicino a un fiume; ma dal termine Çarda deriva anche la musica che i rom ungheresi suonavano in queste locande (le csardas) diventata col tempo una danza eponima ungherese... e si potrebbero trovare altri significati.