"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Palestina

Un ponte con la Palestina
Ulivo

Aboud è un suggestivo villaggio palestinese, non molto lontano da Ramallah. Un'area archeologica di grande valore, fra centinaia di ulivi millenari. Proprio ad Aboud si è realizzata una piccola cantina, affinché l'antichissima tradizione locale di produzione vitivinicola possa rivivere e dare lavoro e futuro alla comunità locale.

Il progetto s'intitola "Vino di Cana", la cornice è rappresentata dal Protocollo d'intesa che nel 2011 la Provincia Autonoma di Trento ha siglato con l'Autorità Nazionale Palestinese sull'agricoltura e lo sviluppo rurale. Protocollo che sarà al centro dei colloqui con i ministri dell'agricoltura e del lavoro e che in questi mesi ha trovato concretezza nel rapporto tecnico e scientifico che ha visto coinvolti la Fondazione Mach e la Scuola agraria di Hebron, negli impianti viticoli sperimentali e nella realizzazone della piccola cantina di Aboud.

Una delegazione trentina in Palestina
L\'incontro fra il primo ministro palestinese e il presidente della Pat

Dal 14 al 18 marzo 2013 una delegazione della comunità trentina con il suo presidente Alberto Pacher e con il presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani Michele Nardelli si recherà in Palestina, nell'ambito delle relazioni avviate con la firma del protocollo di intesa fra il nostro territorio e l'autorità nazionale palestinese per lo sviluppo rurale.

Sono previsti incontri con il Ministro dell'agricoltura e con il Ministro del lavoro, nonché l'inaugurazione della piccola cantina di Aboud, nei pressi di Ramallah, realizzata grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento.

Trentino e Palestina, un nuovo protocollo di collaborazione
La firma dell\'accordo

Cooperazione e agricoltura le materie al centro dei colloqui avuti dal presidente Pacher a Ramallah

(19 marzo 2013) Cooperazione e ricerca scientifica: questi i temi emersi dai colloqui avuti nei giorni scorsi in Palestina, a Ramallah, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher con i ministri all'agricoltura e al lavoro dell'Autorità palestinese Wallid Assaf e Ahmed Madjalani, e con il consigliere del presidente Abu Mazen, Nehmer Hammad. Il settore dove la collaborazione potrebbe dare maggiori frutti è quello agricolo, vitale per l'economia della Cisgiordania. Da un lato, la Palestina considera preziose le competenze della Fondazione Mach, soprattutto nel campo della genetica. Dall'altro, vi è un forte interesse per l'esempio della cooperazione trentina, nell'ambito del credito così come in quello della commercializzazione. Al termine della breve visita, il presidente Pacher ha siglato con il ministro all'agricoltura un accordo che impegna Trentino e Palestina ad approfondire le relazioni, coinvolgendo San Michele e la Federazione trentina della cooperazione. Fra le azioni possibili: formazione di personale palestinese, collaborazione con il centro di ricerca in campo agricolo di Al Arroub, presso Hebron, sostegno alla realizzazione di un laboratorio di analisi della produzione locale, la cui assenza costituisce un elemento di ulteriore freno all'export palestinese, che si somma a quelli creati dalla politica.

Incontro sui progetti agricoli in Palestina
La firma del protocollo fra il presidente Dellai e il ministro Daiq

Un incontro di lavoro si svolgerà oggi pomeriggio (inizio ore 14.30) a San Michele all'Adige presso la Fondazione Mach, per fare il punto sulla cooperazione trentina in Palestina nel campo dell'agricoltura ed in particolare attorno agli sviluppi del progetto Vino di Cana.

A gennaio una delegazione trentina si recherà in Palestina per l'inaugurazione della piccola cantina di Aboud, non lontano da Ramallah, realizzata con il contributo della nostra comunità. Con l'occasione si farà il punto sulle relazioni e sull'applicazione del protocollo d'intesa fra il Trentino e il Ministero dell'Agricoltura dell'ANP.

La Palestina dopo il voto delle Nazioni Unite. Conflitto e relazioni
Milo Manara

Incontro dell'Associazione Mezzaluna fertile del Mediterraneo

La riunione assume un particolare valore per effetto dalla risoluzione approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha riconosciuto lo stato di Palestina come osservatore non membro dell'ONU. Proprio nei giorni precedenti l'associazione è stata protagonista di un nuovo appello firmato da molte personalità italiane (www.mezzalunafertile.wordpress.com) che ha contribuito in maniera significativa a far sì che l'Italia si esprimesse favorevolmente al riconoscimento. La risposta da parte del Governo di Israele è stato l'annuncio di nuovi tremila insediamenti, alla faccia della legalità internazionale. Ne parleremo proprio martedì con Ali Rashid che sarà presente all'incontro, nel corso del quale faremo il punto sulle varie attività, sul progetto Vino di Cana e sviluppo rurale in Palestina. Passa parola.

Il coraggio e la dignità
Donne palestinesi
Al Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale si svolge oggi lunedì 26 novembre (ore 17.30) l'incontro "Il coraggio e la dignità" con le esperienze delle donne palestinesi promosso dall'Associazione "Pace per Gerusalemme".

Palestina, il sì delle Nazioni Unite. E l'Italia vota a favore.
Bandiera palestinese

(29 novembre 2012) Un voto storico quello di oggi al Palazzo di Vetro. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con 138 sì, 9 no e 41 astenuti accoglie la Palestina come "Stato osservatore". Il voto è venuto dopo il discorso del presidente dell'Anp Abu Mazen di presentazione della risoluzione poi approvata a larghissima maggioranza.

"La Palestina viene all'Assemblea Generale oggi perchè crede nella pace e la sua gente ne ha un disperato bisogno. Dateci il certificato di nascita", aveva detto Abu Mazen convinto di "rilanciare il processo di pace" anche se con paletti ben piantati. "E' arrivato - ha detto il leader palestinese - il momento di dire basta all'occupazione e ai coloni, perché a Gerusalemme Est l'occupazione ricorda il sistema dell'apartheid ed è contro la legge internazionale". E ha ribadito che i palestinesi "non accetteranno niente di meno dell'indipendenza sui territori occupati nel 1967 con Gerusalemme Est".

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