Ambiente e biodiversità

Il territorio, un soggetto vivente che s'interroga sulla sostenibilità
Lavoro nelle Alpi

(11 luglio 2015) Nell'ambito del Festival "Torino e le Alpi" si è svolto nella giornata di oggi a Torino unForum dal titolo “Le terre alte fra non più e non ancora” promosso dalla Compagnia di San Paolo che ha visto una qualificata partecipazione (fra gli altri Aldo Bonomi, Giuseppe Dematteis,  Annibale Salsa, Albino Gusmeroli, Fabio Renzi, Anna Giorgi, Enrico Borghi, Lorenzo Dellai). Quello che segue è il contributo che ho portato come relatore di "territoriali#europei" al Forum.

di Michele Nardelli

Si potrebbe dire che in ogni momento siamo fra il “non più” e il “non ancora”. Ma non è esattamente così. Ci sono dei passaggi di tempo nei quali questo spazio si dilata, avvolge ogni cosa, rende obsolete categorie di pensiero fino a quel punto indiscutibili, ci costringe ad osservare in maniera diversa le cose che vediamo ogni giorno, ci chiede – come scrive Hannah Arendt – di essere presenti al proprio tempo.

Ne “L'uomo senza qualità” Robert Musil descrive con maestria questo spazio, quando il crepuscolo degli imperi lascia il campo agli stati nazionali, svanisce il monopolio della conoscenza, la guerra diventa taylorista, il Novecento si presenta nel suo delirio senza limiti. 

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L'Impronta Ecologica del Trentino, l'overshoot day il 23 maggio
Impronta ecologica

In inglese si chiama overshoot day (letteralmente: giorno del superamento) il giorno nel quale il bilancio ecologico va in rosso.

Il Global Footprint Network, il centro di ricerca fondato da Wakernagel, ha calcolato che il primo anno nel quale la terrà è "andata in rosso" è stato il 1987 quando al 19 dicembre la popolazione terrestre aveva consumato tutta produzione degli ecosistemi della terra. Wakernagel ricorda che nel 1962, anno della sua nascita, la popolazione terrestre usava annualmente la metà delle risorse prodotte dagli ecosistemi. Dal 1987 ogni anno la giornata nella quale si consumano tutte le risorse della terra arriva ogni anno prima...

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Valdastico, partita chiusa?
Modelli di sviluppo

«Tempi interessanti» (37)

... alla buona notizia corrisponde una subordinata chiamata «corridoio d'interconnessione infrastrutturale fra la valle dell'Astico, la Valsugana e la Valle dell'Adige». Una formula che lascia aperta la possibilità di «un corridoio di collegamento viario» tra queste valli e di una «ottimizzazione dei collegamenti tra la statale 47 della Valsugana e la statale 12 del Brennero in prossimità di Mattarello».

Se l'esito della discussione nella Commissione istituita presso il ministero delle infrastrutture fosse che l'Autostrada della Valdastico diventa da Piovene Rocchetta verso il Trentino una superstrada a quattro corsie non credo che ci sarebbe di che cantare vittoria. E' pur vero che di questa proposta non c'è nemmeno il progetto, ma la mia sensazione è che la partita non sia affatto finita qui...

(... e purtroppo le dichiarazioni di questi giorni sia di parte governativa che da parte veneta mi stanno dando ragione!)

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sabato, 2 maggio 2015 ore 19:15

Contadini di montagna
il taglio del fieno

«Il paesaggio viene ad animarsi e a meglio splendere nel lavorio umano che vi opera» Andrea Zanzotto, Ragioni di una fedeltà, 1967.

Nell'ambito del Trento Film Festival internazionale della montagna sabato 2 maggio alle 19.15 al Cinema Modena verrà proiettato il documentario "Contadini di Montagna", un piccolo affresco di quel grande lavorio.

Trento, Cinema Modena

Le necessarie increspature della città
Foto di Gabriele Basilico

 

di Federico Zappini *

Il vero degrado è la vostra riqualificazione.” Così recita un tratto a bomboletta sull’intonaco all’incrocio tra via degli Orti e via Carlo Esterle a Trento. Una provocazione, certo. Un approccio estremo ma pur sempre uno spunto di riflessione, laddove non raramente le riqualificazioni urbane (così come le abbiamo conosciute negli ultimi decenni) hanno determinato fenomeni di gentrificazione e fallimentari esperimenti urbanistici.

Potrà dare fastidio – potrà anche sembrare un affronto al decoro e all’ordine – ma finché ci sarà chi scrive su un muro le proprie idee perché altri le leggano, possiamo essere certi che la città sarà ancora viva. Lo stesso accade quando qualcuno – con fatica, impegno e una buona dose di coraggio – decide di occupare uno spazio abbandonato da anni per farlo rivivere oppure organizza settimanalmente concerti negli angoli dimenticati dedicati ai musicisti di strada (come fa con grande costanza I Know a place da alcuni anni) con l’obiettivo di promuovere cultura, creatività e relazioni.

Questa premessa non suggerisce la “liberalizzazione” di ogni gesto urbano – anche il più insensato e autoreferenziale – in una sorta di giustificazione dell’estetica del gesto fine a se stessa, ma pone l’accento sulla necessità di non negare la presenza di differenti “linguaggi urbani” che dal territorio emergono costantemente. Tralasciamo allora per un momento il giudizio sui metodi e concentriamoci sul contesto in cui queste azioni prendono forma.

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lunedì, 23 febbraio 2015 ore 20:30

Condotta Trento Slow Fod
Mais spin

L'assemblea della Condotta di Trento di Slow Food è convocata per lunedì 23 febbraio 2015, alle ore 20.30 presso il Barycentro, in piazza Venezia. all'ordine del giorno i seguenti punti:

- Relazione delle attività 2014
- Approvazione del bilancio
- Proposte delle attività 2015
- Elezione dei 3 delegati al congresso regionale
- Approvazione dello Statuto
- Firma dell'atto costitutivo
- Varie ed eventuali.
 
Guido Marini

Trento, Barycentro, piazza Venezia

Calabroni, alluvioni, principio di Daniel Bernoulli e Matteo Renzi
Il Sole e la Terra

di Francesco Prezzi

(19 novembre 2014) Sarebbe troppo facile polemizzare sulle convergenze che si stanno avendo in questi giorni tra Matteo Renzi, il non comico Beppe Grillo, il non imprenditore Berlusconi e l’imprenditoria pitocca. Che la politica di Matteo Renzi sia avviata ormai verso la crisi è un dato inconfutabile perché non riuscirà a risolvere nessuno dei problemi in cui l’Italia si trova (burocrazia, mancati investimenti in nuove produzioni, mafia, dissesto idrogeologico, corruzione, ecc.). Certo, si possono vincere le elezioni trovando dei nemici interni: questa tattica è vecchia come il mondo, ma quando non si ha alcuna cultura minimamente scientifica si andrà verso la catastrofe. Quando si confonde l’Economia con Tecnica bancaria e ci si affida ai Sorbonagri, ai Sorbonicoli o ai Bocconicoli... il risultato è prevedibile, ormai quasi scontato.

 

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Amianto, tragedia della modernità
materiale pubblicitario inizio secolo

di Michele Nardelli

 

(24 novembre 2014) Aver lavorato per un paio d'anni nell'elaborazione e nella gestione dell'iter legislativo fino all'approvazione della Legge Provinciale n.5/2012 “Il Trentino libero da amianto” mi ha fatto maturare una particolare sensibilità di fronte alla moderna tragedia rappresentata dall'inquinamento da “asbesto”, un minerale il cui nome viene dal latino asbestus e dal greco asbestos, ovvero “inestinguibile”. E' probabilmente questa l'origine del termine commerciale “Eternit”, la lega di cemento e amianto che all'inizio del Novecento rappresentava uno dei simboli della modernità. Le sue qualità e la sua economicità ne facilitarono la diffusione in ogni parte del mondo (insieme ad altri composti contenenti amianto, vedi allegato), tanto da diventare tragicamente “inestinguibile”.

 

Nel corso degli anni venne infatti provata la relazione fra l'aspirazione anche occasionale di particelle di fibra di amianto e l'insorgere di una delle più gravi patologie cancerogene, il mesotelioma (pleurico o, più raro, intestinale). Ciò nonostante la produzione e la commercializzazione di prodotti contenenti amianto è proseguita in gran parte del mondo, tranne nei 38 paesi (i 28 dell'Unione Europea e altri dieci stati) che l'hanno messa al bando e dove pure l'utilizzo quale eredità del passato è proseguito malgrado l'asserita nocività.

 

catalogo sull\'uso dell\'amianto

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L'insostenibilità del nostro modello di sviluppo
Impronta ecologica

«Tempi interessanti» (29)

E' necessario che non solo a livello globale ma anche in ogni paese e territorio si misuri la propria impronta ecologica. E con essa la propria responsabilità...

... l'Italia nel 2011 consumava il 280% delle sue bio-capacità, collocandosi al 13° posto nella graduatoria dell'insostenibilità globale, preceduta in Europa soltanto da Cipro, Belgio e Olanda. Mentre è al 12° posto in quella relativa all'impronta ecologica. E se qualcuno va a Parigi a dire che l'Italia ha le carte in regola e fa la sua parte nell'impegno per ridurre il nostro peso sull'ambiente globale dice una bugia perché non è affatto così. Per soddisfare infatti gli attuali livelli di consumo in Italia avremmo bisogno di 4,2 territori nazionali. E sempre in questo paese, il “giorno del superamento” è stato nel 2015 il 5 aprile. Questo significa che dal giorno successivo, e per i restanti 9 mesi, stiamo consumando risorse che non riusciamo a produrre...

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venerdì, 3 ottobre 2014 ore 00:00

Dal Fare al Dire. Imparare per l'era solare
tramonto

Dal 3 al 5 ottobre 2014 la venticinquesima edizione dei "Colloqui di Dobbiaco": "Dal Fare al Dire. Imparare per l'era solare"

La trasformazione verso una società solare richiede una nuova coscienza, nuovi valori, nuove capacità. Nei Colloqui di Dobbiaco 2014 cercheremo di immaginare che cosa si deve imparare per una civilizzazione postfossile. Però, attenzione: Non è che la scuola si auto ostacola, quando si tratta dell’educazione alla sostenibilità? Occorrono di sicuro delle occasioni in cui la conversione ecologica, cioè un nuovo modo di consumare beni e servizi, di produrre energia, uno stile di vita sostenibile, mobilità dolce, tecnica a misura d’uomo, diventano temi scolastici. Ma le aule non sono luoghi di nuove esperienze e il curriculum scolastico non prevede avventure, entrambi elementi indispensabili per attivarsi e impegnarsi per un futuro solare. La scuola deve aprirsi o forse deve essere abbandonata del tutto per trovare i luoghi dei cambiamenti ecologici. È considerato un luogo comune che il sapere porta all’agire. Ma pure il contrario è vero. Esiste anche l‘imparare che dall‘agire porta al sapere. Imparare nell’azione e nella resistenza contro la distruzione ambientale è educazione alla responsabilità sovversiva. Imparare in un contatto diretto con la natura, la sua vita e le sue atmosfere è educazione dei sensi. E non per ultimo: come possono contribuire le tecnologie digitali e i media sociali nel web alla mobilitazione e alla formazione di reti?

Dobbiaco (BZ)

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martedì, 20 maggio 2014 ore 16:30

Coltivare la terra, trasformare il paesaggio
Terrazzamenti
La conservazione e la valorizzazione del paesaggio è strettamente connessa alle pratiche agricole sviluppate nel corso della storia e in diverse forme dalle comunità locali. Un’attività agricola e forestale che riconosce nel paesaggio un elemento essenziale delle prospettive di sviluppo richiede scelte di pianificazione appropriate accompagnate da un’attenta riflessione sugli orientamenti e sulle pratiche consolidate. Partendo dagli spunti sollecitati dalla mostra “Terre coltivate – Storia dei paesaggi agrari del Trentino” organizzata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, il seminario “Coltivare la terra, trasformare il paesaggio” intende proporre alcune riflessioni sul tema del rapporto tra agricoltura e paesaggio.

Trento, Gallerie di Piedicastello

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sabato, 3 maggio 2014 ore 18:00

Sedendo e mirando. Vagabondi tra lusco e brusco
Monti Sibillini, foto di Sandro Polzinetti

Nei giorni scorsi è stata inaugurata a Trento, presso l'area archeologica di Palazzo Lodron (a Trento, piazza Lodron 31, proprietà Volksbank), una rassegna fotografica da titolo "Sedendo e mirando. Vagabondi tra lusco e brusco", che rimarrà aperta al pubblico fino al 7 maggio.

Il titolo richiama lo stato di incertezza della luce che si trova nelle ore più tarde del giorno, al crepuscolo, o alle prime avvisaglie dell'alba. Uno stato di rarefazione che, avvicinandosi o allontanandosi dalle tenebre (tra il "lusco" e il "brusco", appunto), invita alla meditazione e alla contemplazione. Una luce che, come ben sanno i fotografi paesaggisti, è capace di restituire alla materia del mondo tutta l'intrinseca tridimensionalità e profondità di campo di cui, proprio nei Monti Sibillini, essa appare costruita.

Promossa dalla cooperativa Alpes, in collaborazione con il Sibillini Live Festival e l'Associazione Operatori Turistici Altonera, sono previsti alcuni eventi, fra i quali segnalo quello che si svolgerà sabato prossimo 3 maggio, alle ore 18.00, nell'area di Palazzo Lodron dal titolo

Dialogo sull’osservazione e l’esplorazione con Franco Michieli e Michele Nardelli

Esploratore di terre e montagne Michieli, esploratore di società ed economie Nardelli: due percorsi e punti di vista diversi, in dialogo sulla capacità di "sentire ed osservare" ciò che ci circonda.

http://www.photoforma.it/SIBILLINI/Sibillini_locandina.pdf

 

Trento, Palazzo Lodron, Piazza Lodron 31

Climate Change 2013: online la traduzione italiana del report IPCC
Cambiamenti climatici

(31 marzo 2014) Il rapporto più aggiornato ed esaustivo sullo stato dell'arte della ricerca scientifica mondiale sui cambiamenti climatici. Tutto quello che sappiamo sull'aumento della temperatura, sui cambiamenti già in atto e gli scenari futuri, sulla relazione tra emissioni di gas serra e aumento della temperatura e su quanta parte dei cambiamenti climatici in atto e futuri è responsabilità delle attività umane.

La traduzione italiana della Sintesi per i Decisori Politici (Summary for Policy Makers - SPM) del volume "Climate Change 2013. The Physical Science Basis", prima parte del Quinto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell'IPCC - WGI-AR5 è disponibile per il download.

http://www.cmcc.it/wp-content/uploads/2014/03/IPCC_WGI_AR5_SPM_brochure_ITA.pdf

Nutrire il pianeta? La “Carta di Milano” e il cambio di paradigma che non c'è
Insostenibilità

 

di Michele Nardelli

(29 aprile 2015) L'apertura di Expo 2015 ha avuto ieri una prima anticipazione con la presentazione della “Carta di Milano”, l'atto politico più importante dell'esposizione mondiale dedicata al diritto al cibo. Ho letto attentamente la “Carta” e la sensazione che ho provato è contraddittoria, analoga a quella che ho avuto a suo tempo di fronte agli Obiettivi di sviluppo del Millenium1 elaborato dalle Nazioni Unite.

Forse le carte dei diritti internazionali sono un po' sempre così, risultato di mediazioni e compromessi fra punti di vista e interessi differenti. Indicazioni, non certo principi esigibili di un diritto internazionale che c'è solo sulla carta. Ed anche questo dovrebbe diventare oggetto di riflessione se pensiamo alla distanza profonda fra quanto viene declamato e la realtà.

La Carta di Milano

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Quel tunnel non mi convince
Tunnel di Base del Brennero

 

Una riflessione del teologo Paul Renner pubblicata sul Corriere del Trentino di oggi che dovrebbe farci meditare.

Siamo sicuri di avere oggi bisogno di un tunnel che fa acqua da tutte le parti in un un epoca segnata dalla recessione? La politica torni a pensare ai cittadini.

di Paul Renner

(17 gennaio 2016) Di un progetto non consistente e non ben orchestrato si dice che “fa acqua da tutte le parti”. Il Tunnel di base del Brennero rischia invece di fare il contrario: di togliere l'acqua da molte parti.

Si sa da altre esperienze remote (val di Sambro, con il raddoppio autostradale fra Bologna e Firenze) e vicine (Val Passiria e San Giacomo di Bolzano) che perforare le montagne è un gioco pericoloso. Quasi sempre si finisce per alterare il loro delicato equilibrio piezoelettrico, arrivando ad interrompere importanti vene d'acqua e ad alterare la qualità di vita in superficie.

Sono effetti preclusi al vasto pubblico ma noti agli esperti, che fingono di ignorarli pur di perseguire i loro scopi, di marcata matrice tecnocratica e finanziaria.

Riguardo al tunnel del Brennero è stato comunicato che ben dieci tra i tredici corsi d'acqua che scorrono fra il Passo e Chiusa sono ad “alto rischio” di scomparsa, mentre gli altri tre sono a rischio “medio-basso”. A ciò si aggiunga che una vasta percentuale di sorgenti si esauriranno e non forniranno più l'approvvigionamento idrico necessario a decine di migliaia di cittadini.

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