"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Editoriali

La città nel mondo. Il mondo nella città.
Quartiere San Martino, foto di Elisa Vettori

L’obbligo di co-progettare insieme “dal marciapiede al cielo.”

di Federico Zappini [Futura, solidarietà e partecipazione] *

 

Grazie Presidente, 

grazie consigliere e consiglieri.

Inizio questo mio intervento con un augurio, quello di ritrovarsi in quest’aula il prossimo dicembre con la possibilità di rivederla vissuta e rumorosa come deve essere il piccolo parlamento di ogni città. Questo a conferma che – riprendo le parole di Luigi Manconi –  la Politica è assembramento, nonostante oggi questa risulti parola quasi impronunciabile.

Rendere umana la città inumana: [questa] è la sfida.”

Questo è il titolo che mi sento di aggiungere in testa alla relazione offerta a questo Consiglio Comunale lo scorso 6 dicembre dal Sindaco Franco Ianeselli.

La riprendo da uno dei passaggi più appassionati, una citazione di Marco Revelli, del suo discorso.

Con il Sindaco condivido – e condividiamo come gruppo consiliare di Futura – la preoccupazione di vedere incrinato il patto civico che sta alla base della nostra comunità.

A chi è nato negli ultimi due decenni del secolo scorso (come è capitato a me) è toccato assistere una dopo l’altra ad una serie di crisi tra loro concatenate – economico/finanziaria, migratoria, terroristica, ecologico/ambientale, di senso – che sono da un lato fardello di preoccupazione impegnativo da sopportare e dall’altro monito stringente all’essere parte attiva e protagonista di un cambiamento epocale non più rimandabile.

Una sfida da raccogliere, appunto.

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G20, l'inversione di rotta che non c'è.
futuro presente

«Tempi interessanti» (119)

Roma in questi giorni è stata la capitale dei potenti della Terra. 

Se è vero che il nostro pianeta sta correndo verso il baratro, se è realistico il Rapporto dell'IPCC ovvero della Commissione per il Clima delle Nazioni Unite (https://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4671), se sono attendibili le previsioni dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), agenzia dell'ONU che nel suo Bollettino annuale sui gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) afferma che siamo ben oltre le previsioni di aumento di 2 gradi oltre i quali le conseguenze sarebbero catastrofiche, i rappresentanti dei 20 più “grandi” paesi della Terra avrebbero dovuto in primo luogo chiedere scusa. 

Non facendolo, non mettendo in altre parole in discussione i modelli di sviluppo che ci hanno portati a questa situazione, non hanno né la credibilità ma, a guardar bene, nemmeno la volontà di invertire la rotta.

O tutti quanti. O nessuno.
L'urlo di Munch

 

«Tempi interessanti» (118)

Se l'introduzione provvisoria del green pass per andare al lavoro non ha creato il caos che qualcuno aveva immaginato, le macerie non mancano e ricomporle non sarà facile.

E' vero, i numeri delle persone vaccinate ci descrivono un paese che ha saputo rispondere alla pandemia oltre ogni aspettativa, ma ho l'impressione che qualcosa di profondo si sia rotto. Nelle migliaia di persone che manifestano in nome della propria solitudine sovrana o contro un presunto complotto globale, nella cupezza di una conflittualità spuria dove le categorie sindacalmente più forti decidono di far valere il proprio potere di ricatto (e che ci riporta ad inquietanti passaggi della storia), nel grido “libertà” diffusosi nel mondo intero alla velocità del Covid-19 e che altro non è che l'altra versione del ben più grebe "non nel mio giardino", negli stessi livelli di astensione elettorale... leggo i segni di un pericoloso  deragliamento sociale...

Afghanistan, una tragedia moderna. Il cui bandolo non può che stare nella parte migliore della società afghana.
Afghanistan, il paese delle albicocche

«Tempi interessanti» (117)

Nell'assistere ai drammatici avvenimenti e nell'ascoltare le informazioni e i commenti sull'evolversi della guerra infinita che devasta ed annichilisce l'Afghanistan, provo una forte ma anche soffocata indignazione. Forte perché nel tempo ho imparato a conoscere e ad amare questo paese; soffocata perché nel mettere al primo posto la necessità di salvare donne e uomini che si sono spesi contro i signori della guerra, m'interrogo se il dire dell'arroganza dei potenti e dell'ipocrisia di chi più o meno consapevolmente ha assecondato quel disegno, non possa mettere in pericolo la vita di qualcuno. Credo altresì che l'azione umanitaria non vada disgiunta dalla verità, a partire dal fatto che questa tragedia infinita qualcuno l'avrà pur causata, qualcun altro l'ha assecondata per convinzione o fedeltà, altri ancora hanno accettato di agire sotto l'ombrello militare degli occupanti senza esprimere una qualche forma di autonomia politica...

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Clima e cambiamento
Port Bou, l'omaggio geniale a Walter Benjamin

di Ugo Morelli

Clima

“Come scienziata del clima, voglio che lo sappiate: io non ho speranza”, così si è espressa Kate Marvel, una delle più importanti studiose del clima a proposito del sesto rapporto sul cambiamento climatico appena pubblicato dall’IPCC, il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/). La rilevanza dei dati per le aree locali è più evidente che mai. Non si tratta solo di innalzamento della temperatura. Il cambiamento climatico sta portando molteplici cambiamenti diversi in molte regioni – che aumenteranno con l’ulteriore riscaldamento. Questi includono modifiche all’umidità e siccità, venti, neve e ghiaccio, zone costiere e oceani. Il cambiamento climatico sta intensificando il ciclo dell’acqua. Questo porta precipitazioni più intense e inondazioni associate, nonché siccità più intensa in molte regioni. Negli ultimi trent’anni, sostiene il rapporto, i governi centrali e locali sono stati messi a conoscenza dei cambiamenti e della gravissima crisi in atto, ma non hanno fatto quasi nulla per intervenire in modo effettivo.

In base al rapporto, il cambiamento climatico è molto diffuso, rapido e in corso di intensificazione. Secondo gli scienziati che stanno osservando i cambiamenti del clima terrestre in ogni regione e in tutto il sistema climatico, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti da migliaia, se non da centinaia di migliaia di anni, e alcuni dei cambiamenti già messi in moto, come il continuo innalzamento del livello del mare, sono irreversibili per centinaia di migliaia di anni. Tuttavia, forti e durature riduzioni delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra limiterebbero il cambiamento climatico. Mentre i benefici per la qualità dell’aria arriverebbero rapidamente, e potrebbero volerci 20-30 anni per vedere stabilizzare le temperature globali, secondo il rapporto approvato venerdì da 195 membri rappresentanti dei governi coinvolti nell’IPCC. Per le aree alpine rilevante è anche che un ulteriore riscaldamento amplificherà lo scongelamento del permafrost e la perdita del manto nevoso stagionale, con scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali e perdita del ghiaccio marino artico estivo.

Per la prima volta, il sesto rapporto di valutazione fornisce una valutazione regionale più dettagliata di cambiamento climatico, compresa un’attenzione alle informazioni utili che possono informare la valutazione del rischio, l’adattamento, e altri processi decisionali. Dal rapporto emerge un nuovo quadro che può aiutare a tradurre i cambiamenti fisici nel clima nelle conseguenze per gli ecosistemi locali. Sarebbe importante vedere finalmente emergere scelte precise e profonde per organizzare la speranza.

 

 

L'impronta ecologica. Oggi 29 luglio 2021 è l'earth overshoot day
Earth Overshoot day 2021

di Michele Nardelli

Secondo i calcoli del Global Footprint Network, nel 2021 questo nostro pianeta ha raggiunto l'overshoot day (il giorno del superamento) il 29 luglio. Questo significa che in questa data l'umanità ha consumato quel che gli ecosistemi terrestri sono in grado di produrre nel corso di un anno. Significa altresì che tutto quel che abbiamo e stiamo consumando da oggi fino al 31 dicembre viene sottratto alle generazioni a venire, posto che intendiamo consegnare il pianeta così come lo abbiamo trovato.

Global Footprint, un network di esperti provenienti dai vari continenti, si è dato uno strumento di rilevazione dell'insostenibilità che ha chiamato “Earth Overshoot Day”, il momento dell’anno in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità. L’Earth Overshoot Day è dunque una sorta di unità di misura dell'impronta ecologica che serve per comprendere il grado di (in)sostenibilità del pianeta, dei paesi e dei territori.

Sono ormai cinquanta gli anni in cui l'impronta ecologica è insostenibile. I dati che emergono da questa fotografia del pianeta scattata di anno in anno sono impressionanti. Se fino al 1970 consumavamo grosso modo le risorse eticamente disponibili, è a partire dall'anno successivo che andiamo in rosso.

La crisi del M5S e noi
dal blog di Sequs https://sostenibilitaequitasolidarieta.it

«La maledizione di vivere tempi interessanti» (116)

La crisi del M5S è irreversibile? Staremo a vedere, certo è che ergersi a giudicare piuttosto che analizzare non ci aiuta. Si può giudicare il comportamento elettorale di un terzo dell’elettorato? Comprendere dovremmo, per cercare risposte. Non prendere atto – quasi con soddisfazione – che quel movimento aveva effettivamente i piedi di argilla. Perché oltre tutto sbaglieremmo nel pensare di poterne beneficiare...

... Anziché celebrare l'ennesimo funerale di un movimento che voleva essere di cambiamento, quello che resta delle intelligenze di questo paese dovrebbe interrogarsi sui bisogni sociali inespressi, inascoltati, privi di corrispondenze organizzate sul piano del servizio e della rappresentanza che rischiano di alimentare la dissoluzione sociale...

Una riflessione di Michele Nardelli e Walter Nicoletti proposta per il blog di Sequs (Sostenibilità - Equità - Solidarietà)

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