Pace e diritti umani

L'ultimo atto... una brutta pagina del Consiglio regionale
Migrazioni

(11 settembre 2013) Nei mesi scorsi la sentenza n.133 della Corte Costituzionale aveva ritenuto illegittima una norma della Regione Trentino Alto Adige - Süd Tirol che introduceva  la distinzione tra i cittadini italiani e gli stranieri extracomunitari ai fini dell'erogazione dell'assegno regionale al nucleo famigliare per figli ed equiparati. In altre parole mentre per i cittadini italiani veniva richiesta la semplice residenza, per i cittadini extracomunitari si era prevista "la residenza in Regione da almeno cinque anni".

La Corte ha giudicato tale norma lesiva dell'articolo 3 della Costituzione Italiana ma anche della legislazione nazionale vigente dove si stabilisce che "ai fini delle prestazioni e delle provvidenze, anche economiche, di assistenza sociale, equiparano ai cittadini italiani gli stranieri titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno"...

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La cultura della pace e l'opposizione alla guerra
La moschea omayyade di Damasco

(8 settembre 2013) "Un'altra via è possibile" dice con fermezza Papa Francesco rivolto alle migliaia di persone riunite in Piazza S.Pietro. Un appello per la pace raccolto in ogni angolo della terra, ma che il G20 non ha saputo ascoltare. Perché la pace nel mondo è ancora lo spazio fra una guerra e l'altra. Talvolta anche per il pacifismo. Ne ho scritto una riflessione per il Corriere del Trentino oggi in edicola.

di Michele Nardelli

Damasco

Ci sono luoghi che appartengono più di altri alla storia dell'umanità. Verso i quali dovremmo avere rispetto e riconoscenza, non bombardarli. Non solo perché Damasco viene considerata dagli studiosi - insieme a Gerico - la città più antica del mondo, ma perché è grazie a questa città, conosciuta nell'antichità per la sua straordinaria bellezza architettonica, le sue sorgenti d'acqua, i suoi giardini, e all'incontro che lì avvenne fra la cultura bizantina, araba, ebraica, indiana e persiana che il pensiero europeo ha preso forma. In questa città, fra il VII e VIII secolo prese il via quel "movimento delle traduzioni" che portò alla divulgazione della filosofia, della matematica, dell'astronomia e dell'alchimia non solo nel vicino Oriente ma, attraverso il Mediterraneo, nell'Andalusia e progressivamente in quell'Europa che non a caso prese il nome, secondo la mitologia, dalla bella figlia di Agenore, re dell'antica Fenicia.

Voglio dire che non possiamo prescindere da una comunità di destino mediterraneo in cui affondiamo le nostre profonde radici culturali. Non solo per le conoscenze scientifiche, ma perché anche nelle culture materiali il Mediterraneo è stata la piattaforma attraverso la quale è avvenuto lo scambio del sapere, delle arti e della musica, del navigare e del commerciare, delle spezie e del pane.

Come non capire che i bagliori di fuoco che la CNN e al Jazeera fra qualche giorno ci mostreranno hanno dunque a che fare con la nostra storia?   

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lunedì, 9 settembre 2013 ore 20:00

L'adesione all'appello di Papa Francesco e un incontro per parlarne
Aleppo

L'appuntamento lunedì 9 settembre 2013, ore 20.00, al Café de la Paix

"Esiste sempre una soluzione semplice ai problemi complessi: quella sbagliata". Sono parole di Mark Twain e fotografano bene ciò che sta accadendo in Siria in queste ore.  La questione non è di facile lettura e coinvolge tutto il Medio Oriente. Rischia di avere ripercussioni gravissime per un'area che va dall'Afghanistan fino a tutto il Nord Africa, colpendo in pieno l'intera area mediterranea.

Trento, Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele

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sabato, 14 settembre 2013 ore 10:00

L'asilo mancato...
Partenze...

Una discussione sulla condizione dei rifugiati politici in Italia alla presenza dei parlamentari trentini promossa dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Sabato 14 settembre 2013, ore 10.00. Trento, Caffè Bookique, Parco della Predara.

Introduce e modera Antonio Rapanà
Interventi teatrali di Michela Embriaco


Razi e Soheila Javaheri sono due cittadini afghani che vivono a Trento insieme al loro figlio da sette anni. Collaborano da tempo con il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani all'interno del cantiere "Afghanistan 2014", che si pone l'obiettivo di riflettere, e agire, rispetto al futuro del loro paese d'origine, dal quale sono scappati a causa della guerra e della persecuzione politica per le loro idee.

Razi e Soheila sono un uomo e una donna di cultura, due registi. Vorrebbero poter vivere della loro arte, vorrebbero non dover abbandonare questa loro passione. Vorrebbero, questo esce con forza dalle loro lettere, che l'asilo politico - status che condividono e in qualche modo subiscono - permettesse loro di essere cittadini attivi e partecipi alla vita della comunità e non semplicemente persone in fuga da accogliere. Questa difficoltà non riguarda solo loro, ma è condizione comune di migliaia di persone.

Partiamo dalla loro storia per provare a discutere della condizione in cui sono costretti a vivere decine di migliaia di richiedenti asilo in Italia.

Trento, Caffè Bookique, parco della Predara

Violenza chiama violenza. Guerra chiama guerra.
Damasco, bagno turco

L'appuntamento lunedì 9 settembre (ore 20.00) al Café de la Paix (Passaggio Teatro Osele) a Trento

"Esiste sempre una soluzione semplice ai problemi complessi: quella sbagliata". Sono parole di Mark Twain e fotografano bene ciò che sta accadendo in Siria in queste ore. 

La questione non è di facile lettura e coinvolge tutto il Medio Oriente. Rischia di avere ripercussioni gravissime per un'area che va dall'Afghanistan fino a tutto il Nord Africa, colpendo in pieno l'intera area mediterranea.

La soluzione semplice - e molto più che sbagliata - è quella di un intervento militare, sia esso iniziativa unilaterale degli Stati Uniti oppure di una coalizione di paesi.

Nelle parole di Papa Francesco, pronunciate nei giorni scorsi durante l'Angelus domenicale, si può leggere tutta la preoccupazione rispetto ad una guerra che è difficile immaginare limitata, breve, locale; come se queste caratteristiche la rendessero più accettabile e meno pericolosa di altre. Il suo appello alla mobilitazione, alla veglia e al digiuno - proposto per il prossimo 7 settembre - richiama alla necessità di immaginare, in Siria e in qualunque altro angolo del mondo, un'alternativa ai conflitti armati.

Come Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani aderiamo convintamene all'invito di Papa Francesco e proponiamo per lunedì 9 settembre alle ore 20.00 presso il Cafè de la Paix (in passaggio Teatro Osele a Trento) un momento di discussione pubblica sulla situazione siriana. 

Un'occasione per provare ad affrontare la complessità di un tema che ci interroga fortemente sulla pace e sulla guerra, all'interno di un contesto mondiale mutato rispetto a quello che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni che fatica a trovare un nuovo equilibrio.

Invitiamo tutti coloro che abbiano voglia di portare il proprio contributo.

Michele Nardelli
Presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

martedì, 17 settembre 2013 ore 20:30

Il bacio del pane
La cartolina - invito

Cartolina dal Mediterraneo 

La terra, la bellezza, l'amore,

tutto questo ha sapore di pane.

Pablo Neruda

§§§

Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, in collaborazione con MuSe, Museo della Scienza, presenta

IL BACIO DEL PANE

Spettacolo/reading de "Il bacio del pane" di Carmine Abate con l'accompagnamento musicale dell'Antonio Colangelo Ensemble

Prezzo d'ingresso - 9,00 Euro. Acquistando il biglietto per lo spettacolo si avrà diritto a visitare gratuitamente il MuSe entro il 31 dicembre 2013 - Ingresso su prenotazione. Massimo 200 posti

Trento, Muse

La cartolina

lunedì, 2 settembre 2013 ore 18:00

L'omaggio di Palazzo Trentini ad Andrea Zanzotto
Andrea Zanzotto

L'inaugurazione lunedì 2 settembre alle 18.00 con i presidenti del Consiglio Bruno Dorigatti e del Forum Michele Nardelli.

L'atrio di Palazzo Trentini torna a riempirsi di fotografie: dal 30 agosto al 14 settembre sarà infatti possibile visitare, presso la sede del Consiglio provinciale, la mostra fotografica "...lontan massa son 'ndat pur stando qua...", realizzata dal fotografo veneziano Graziano Arici e dedicata al grande poeta veneto Andrea Zanzotto scomparso due anni fa.

La mostra è visitabile nell'atrio d'ingresso da venerdì 30 agosto.

Trento, Palazzo Trentini, Via Manci

Il testo del comunicato

Primavere inascoltate e lacerate
Damasco

di Michele Nardelli

(2 settembre 2013) Forse gli strateghi occidentali che in queste ore spingono per un intervento militare contro la Siria nemmeno lo sanno. O forse è proprio per questo. Damasco è considerata la città più antica del mondo. Non l'insediamento umano, ma il contesto urbano più antico, del quale si parla in antiche tavole risalenti al 2500 a.C.

Ci fu un tempo nel quale Damasco era il centro del mondo, nell'intrecciarsi attorno ai suoi meravigliosi giardini della cultura bizantina, araba, persiana e indiana. La lingua colta che vi si parlava era il greco e proprio in quella città nacque fra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo il grande "movimento delle traduzioni" che portò - grazie alla trascrizione in arabo - alla conoscenza della filosofia di Aristotele e di Platone, della matematica di Euclide, Archimede e Tolomeo, dell'astronomia di Aristarco e dell'alchimia di Jābir ibn Hayyān altrimenti conosciuto come "Geber l'alchimnista", considerato il padre della moderna medicina.

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L'Italia maggior esportatore d'armi alla Siria
Strumenti di morte in piazza a Milano

di Giorgio Beretta

E' stata la maggior commessa italiana di sistemi militari di tutti gli anni '90. Ed è proseguita fino al 2009: destinazione Damasco, Siria. Valore oltre 400 miliardi di lire (229 milioni di dollari). E' la fornitura di 500 sistemi di puntamento Turms prodotti dalle Officine Galileo (divenute poi Galileo Avionica, Selex Galileo e oggi Selex ES sempre del gruppo Finmeccanica) per ammodernare i carri armati T72 di fabbricazione sovietica: quelli che i militari fedeli a Bashar al-Assad hanno usato per sparare sulla popolazione. L'abbiamo ripetutamente documentata su Unimondo - allegando i documenti ufficiali tratti dalle Relazioni annuali del governo italiano: l'ultima volta nell'agosto di due anni fa quando i carri armati siriani cominciavano a bombardare la popolazione in rivolta.

Da allora ci sono stati - secondo le cifre ufficiali dell'Alto Commissario dell'Onu - 93 mila morti e due milioni tra sfollati e rifugiati nei paesi limitrofi e la guerra civile si è incancrenita. Oggi le potenze occidentali annunciano un intervento militare in Siria perché l'impiego - tuttora da accertare - di armi chimiche da parte delle forze armate del regime siriano avrebbe "sconvolto la coscienza del mondo". Nel frattempo quei carri armati hanno continuato sparare grazie anche ai sistemi di puntamento italiani mentre per oltre due anni la comunità internazionale non è stata in grado di imporre un embargo sulle forniture di armi verso la Siria. L'Unione Europea, che dopo le prime repressioni violente nel maggio 2011 aveva implementato un embargo di armi, dallo scorso maggio ha addirittura deciso di allentare le misure restrittive verso la Siria lasciando cosi ad ogni paese membro di "decidere autonomamente".

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Lampedusa approdo sicuro, un documentario
Barche, Lampedusa

Verrà trasmesso domenica 11 agosto 2013, ore 9.45 su Rai Tre a diffusione regionale, nell'ambito del programma "Tapis roulant", il reportage di Paola Rosà e Antonio Senter "Lampedusa approdo sicuro".

Il filmato, girato dal 12 al 16 aprile scorso durante il viaggio organizzato dal Comitato Non laviamocene le mani in collaborazione con Forum trentino per la pace e i diritti umani e Museo della Guerra di Rovereto, che ha portato a Lampedusa la classe 5a B informatica dell'Istituto "Marconi" di Rovereto, restituisce le voci dei lampedusani che ai ragazzi raccontano i veri problemi dell'isola. Un road-movie in presa diretta, fotografia di Antonio Senter e montaggio di Paola Rosà, per ascoltare il sindaco Giusi Nicolini, il comandante della guardia costiera Giuseppe Cannarile, il parroco don Stefano Nastasi, la coordinatrice della riserva naturale Elena Prazzi, l'avvocato Paola La Rosa, e guardare alla frontiera meridionale d'Europa con occhi diversi.

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Il PD di Novara. Perché no agli F35
F35

(agosto 2013) Riporto un interessante documento elaborato dal PD novarese sulla questione F35. La provincia di Novara è l'area interessata per l'assemblaggio dei cacciabombardieri e molto si è detto, fra i fautori di questa scelta, sulle ricadute sull'economia. Vecchi argomenti, triti e ritriti, ma ora anche demoliti da questa analisi, puntuale e stringente. 

Documento d'analisi e d'indirizzo sul sistema d'arma F-35 del Coordinamento del Partito Democratico di Novara

Premesso

- che ogni modello di difesa nazionale deve uniformarsi ai dettami ed ai contenuti della Costituzione italiana vigente, in modo particolare agli articoli 11 e 52 nonché alla sentenza della Corte Costituzionale n. 164/85 ed alla Legge 331/2000 con relativi decreti operativi.

- che non è più rinviabile l'impostazione di una politica estera e di sicurezza a livello europeo, presupposto,  all'unione monetaria, di una vera unione politica;

- che occorre operare per la costruzione di una Difesa europea integrata in grado, da una parte di razionalizzare i costi nel settore dei singoli Stati liberando ingenti risorse da impegnare nello sviluppo e nello stato sociale e, dall'altra di creare uno strumento che, pur nel rispetto degli attuali accordi internazionali, sia in grado di operare in piena autonomia per assicurare "pace e giustizia fra le Nazioni" sotto l'egida delle "organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo";

- che in questo quadro vanno fatte diverse valutazioni in ordine alla revisione dello strumento militare italiano rendendolo comunque sostenibile,  senza  intaccarne pesantemente l'efficacia operativa;

- che le mozioni recentemente approvate alla Camera ed al Senato vanno verso un periodo di profonda riflessione di sei mesi e non hanno dato nessun via libera definitivo al programma visto nella sua globalità, ancorché restino ambiguità sulla  precisa entità numerica degli acquisti  già effettuati  e programmati;

- che l'inizio del primo assemblaggio alla FACO di Cameri è una pura coincidenza temporale dovuta ai contratti già siglati per una parte non significativa dell'intero programma;

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I rifugiati politici, cittadini del nulla
Razi e Sohelia

I nodi ciechi e le porte chiuse. Cosa significa essere rifugiato politico in Italia.

Quando non puoi cambiare la situazione lancia un sasso in mare e osserva la moltiplicazione dei cerchi sull'acqua, forse quel movimento porterà il tuo sussurro fino agli oceani.

"Lo vedevo spesso nei vicoli del centro storico di Trento e in via Roma, nella biblioteca centrale della città. La mattina andava lì, lavava la sua faccia nel bagno, cercava un po' di calore nel profumo del caffè e delle brioche del bar. Gli chiedevo: "Come stai?". Diceva: "Dalla mattina fino alla sera cerco lavoro senza trovare nulla, passo le notti in strada vicino alla stazione sopra i tombini dell'areazione per non congelarmi. Pranzo alla Caritas se arrivo in tempo". Poi si è perso. Chiedevamo a chiunque, ma nessuno sapeva nulla di lui...

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Oltre 70 parlamentari per la Pace: nasce l'intergruppo
Manifestazione contro gli F35 a Trento

(16 luglio 2013) Ad oggi 23 parlamentari di Sel, 22 del PD, 16 di M5S e 4 di Scelta Civica hanno aderito all'Intergruppo nato per promuovere le iniziative legislative in tema di pace.

Ha come principale obiettivo quello di dare voce alle associazioni e ai movimenti della società civile in tema di disarmo, l'Intergruppo "Parlamentari per la pace" presentato questa mattina alla Camera e il cui sito www.parlamentariperlapace.it sarà presto online.

"Nostro obiettivo è riprendere proposte e sollecitazioni di associazioni, movimenti e campagne che lavorano sul tema della pace, con un lavoro di sponda", ha spiegato Giulio Marcon (Sel) nella presentazione dell'Intergruppo che ha come "punto di riferimento l'articolo 11 della Costituzione", per "destinare risorse risparmiate con il taglio delle spese per gli armamenti a politiche sociali". "Ci siamo ispirati all'omonimo gruppo parlamentare nato negli anni '80 con analoghi obiettivi - una trentina di parlamentari tra cui Luciana Castellina, Stefano Rodotà, Natalia Ginzburg - e di cui abbiamo deciso di utilizzare il logo", ha detto Giulio Marcon. 

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martedì, 9 luglio 2013 ore 20:30

Codici urbani
Spazi urbani

Città, cultura, spazio pubblico.

Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.

Italo Calvino  (Le città invisibili, 1972)

 

Dalla chiusura  anticipata del Cafè de la Paix a un nuovo modo di intendere la città.

La recente storia dell'animazione culturale del centro storico di Trento vuole che desideri e paure non debbano mai trovare un punto d'incontro e che al contrario, al calar della sera, si debbano obbligatoriamente scontrare. In queste ultime settimane si è discusso molto attorno alla scelta di ridurre l'orario di apertura del circolo culturale Cafè de la Paix ma è indubbio che il problema non riguardi esclusivamente il passaggio Teatro Osele ma si allarghi a tutto il territorio comunale.

Che città deve essere Trento? Questa è la prima domanda che dobbiamo porci, senza retorica ne paura di trovarci di fronte a idee diverse e magari in conflitto tra loro. Quale crediamo sia il rapporto che la cultura, la musica, la socialità debbano avere con l'uso dello spazio pubblico? Quale il ruolo dei diversi attori culturali presenti nel tessuto cittadino? Quali strumenti e quali limiti - nuovi codici urbani - la città si deve dare?

Trento, Passaggio Teatro Osele (Café de la Paix)

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sabato, 6 luglio 2013 ore 11:00

1914 - 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini
Novecento

Presentato oggi alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico l'itinerario annuale del Forum trentino per la Pace e i Dritti Umani

Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il ventesimo secolo lanciandoci a testa bassa in quello successivo. [...] Con entusiasmo manicheo, in Occidente ci siamo affrettati a liberarci, laddove possibile, del bagaglio economico, intellettuale e istituzionale del ventesimo secolo e abbiamo incoraggiato gli altri a
fare altrettanto. [...]

Tony Judt, "L'età dell'oblio"

Saremo capaci di "vivere umanamente tra le rovine della storia"? La domanda che si poneva più di mezzo secolo fa Hannah Arendt rimane ancora lì, in attesa di risposta. Basta guardarsi attorno per capire quanto poco  - in assenza di elaborazione - impariamo dalle tragedie del passato. 

Perché tornare sui propri passi e provare ad osservare con occhi diversi quel che noi stessi abbiamo vissuto non è affatto banale. Il problema è che ne abbiamo paura, perché il passato ci chiama in causa. Talvolta ci risveglia immagini che preferiremmo scordare, ci riporta nel dolore. Oppure ci chiede ragione delle nostre responsabilità, quelle morali e politiche che investono una sfera collettiva come quelle riguardano che i nostri comportamenti individuali. Ci pone di fronte a quel lavoro di elaborazione che sappiamo doloroso e rispetto al quale preferiamo pensare che il tempo sia galantuomo.

Trento, Biblioteca dell'Archivio della Fondazione Museo Storico del Trentino

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