Pace e diritti umani

domenica, 22 luglio 2012 ore 09:00

Codice vacui: ascensione al limite
Passo Valles

Secondo appuntamento Domenica 22 luglio nell'ambito dell'iniziativa: "L'ascensione al limite. Appuntamenti di meditazione in quota: Codices Vacui" promossa in collaborazione con il Forum trentino per la pace.

L'incontro avverrà al rifugio Capanna a passo Valles ed avrà per oggetto "I Codici del Vuoto" La pratica meditativa che incontra le atmosfere rarefatte dell'alta montagna decrittandone l'essenza mediante una peculiare tecnologia interiore.

Rifugio Capanna, Passo Valles

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martedì, 10 luglio 2012 ore 21:15

La ginestra. Moderno paradigma del limite
la locandina dello spettacolo

La ginestra è una lirica di Giacomo Leopardi, scritta nel 1836 a Torre del greco presso Napoli nella villa Ferrigni. Con questo canto, il poeta vuole trasmettere un messaggio di solidarietà umana e, al di là del suo pessimismo, volgere lo sguardo verso l'avvenire.

Il lavoro teatrale dà voce e corpo al poeta creando un intreccio tra la parola, il suono, la musica e le immagini. L'intento è creare una struttura dentro la quale la parola di Leopardi mantiene la sua integrità, ed entra in relazione con suoni, musica e immagini che appartengono al nostro tempo. 

La ginestra è così proiettata nella contemporaneità, nel qui e ora, con le sue riflessioni e provocazioni terribilmente attuali.

Una proposta del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani

Rovereto, Ex Manifattura Tabacchi

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sabato, 7 luglio 2012 ore 11:00

Con gli zingari nel bosco...
Con gli zingari nel bosco...

"Noi zingari abbiamo una sola religione: la libertà. In cambio di questa rinunciamo alla ricchezza e al potere, alla scienza e alla gloria. Viviamo ogni giorno come se fosse l'ultimo. Quando si muore si lascia tutto: un miserabile carrozzone come un grande impero. E noi crediamo che in quel momento sia molto meglio essere stati zingari che re. Noi non pensiamo alla morte. Non la temiamo. Ecco tutto. Il nostro segreto sta nel godere ogni giorno le piccole cose che la vita ci offre e che gli altri uomini non sanno apprezzare: una mattina di sole, un bagno alla sorgente, lo sguardo di qualcuno che ci ama. E' difficile capire queste cose, lo so. Zingari si nasce. [...] La nostra vita è semplice, primitiva. Ci basta avere per tetto il cielo, un fuoco per scaldarci e le nostre canzoni quando siamo tristi."

Vittorio Mayer (Sinto trentino)

Uomini fermi da sempre osservano uomini in viaggio...Chissà da dove vengono, chissà dove vanno, chissà se stanno partendo, chissà se stanno tornando....

Malga Valli

La brochure dell\'iniziativa

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L'Afghanistan degli afghani.
Un momento della presentazione del Cantiere

(6 luglio 2012) Il cantiere "Afghanistan 2014", realizzato in collaborazione con il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, ha raggiunto un suo primo importante obiettivo con la  proiezione dell'omonimo film-documentario, girato dai registi Razi e Sohelia Mohebi e prodotto da Filmwork.

Il lungometraggio prende spunto da alcuni momenti della seconda conferenza internazionale sul futuro dell'Afghanistan, tenutasi a Bonn nel dicembre 2011, durante la quale le autorità diplomatiche europee, asiatiche e statunitensi hanno discusso sulle condizioni, le opportunità e i rischi che si prospettano per l'Afghanistan nel momento in cui, dopo il 2014, le forze internazionali lasceranno il Paese.

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Un modo diverso di declinare la pace
Trento, Teatro Sociale. Il Caffè Sinan Pascià

(12 marzo 2014) Oggi si conclude il mio mandato di presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Un'esperienza molto bella ed intensa della quale vorrei ringraziare le molte persone che, con il loro impegno e intelligenza, l'hanno resa possibile. Il bilancio di cinque anni di lavoro lo potete trovare su questo sito. Ho provato a sintetizzarne il significato in questo breve scritto.

di Michele Nardelli

Un marinaio genovese del XVI secolo che diviene “Sinan kapudan pascià”, il fiulin “vegnì gio con la piena” nella Milano degli anni '50 che “tacà sul respingent” di un tram scopre un mondo senza limiti, il poeta maledetto che intravede in una delle sue “illuminazioni” quel che sarebbe accaduto con l'industria della morte nel “tempo degli assassini”.

Tre immagini fra le tante, attraverso le quali abbiamo proposto una originale declinazione di quelle parole – pace e diritti umani – che nella foschia di questo tempo strano hanno smarrito il loro significato e la loro capacità di comunicare.

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martedì, 3 luglio 2012 ore 21:00

Afghanistan 2014, un film di Razi e Soheila Mohebi
Arte afghana

Anteprima nazionale del film "Afghanistan 2014", primo atto del "cantiere di pace e di diplomazia parallela" sul futuro dell'Afghanistan. Martedì 3 luglio 2012, ore 21.00. Trento, Cinema Astra, Corso Buonarroti. Un'iniziativa del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, dell'associazione "Afghanistan 2014" e della Filmwork di Trento

Uno sguardo diverso sull'Afghanistan

di Michele Nardelli

Nell'immaginario collettivo l'Afghanistan è riconducibile ad immagini di guerra e di distruzione. Non può essere che così, visto che dall'ingresso dei carri armati sovietici in quel lontano dicembre 1979 sono seguiti anni di guerra, occupazione militare, guerra civile, operazioni militari internazionali dai nomi evocativi ma dove ben presto la "libertà duratura" ha mostrato il volto disumano di ogni guerra e di ogni occupazione militare.

Eppure in quel paese vivono quasi trenta milioni di afghani, donne e uomini che sono nati, cresciuti o diventati adulti nonostante una guerra sulla porta di casa. Comunità locali che hanno cercato di sopravvivere malgrado guerra e bombardamenti, contadini ed artigiani che hanno adattato il proprio sapere professionale alle condizioni di difficoltà in cui versava il loro paese, giovani che hanno studiato in condizioni di estrema precarietà, persone che hanno continuato a coltivare l'amore per le cose belle, per l'arte e la letteratura.

Trento, Cinema Astra

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Afghanistan 2014, un film sul futuro del Paese. L'anteprima martedì sera all'Astra
Afghanistan

di Claudia Gelmi

Questo articolo è stato pubblicato mercoledì 27 giugno 2012 sul Corriere del Trentino.

Dieci anni dopo la prima conferenza a Bonn, lo scorso 5 dicembre si è tenuta della ex capitale tedesca la seconda conferenza internazionale sull'Afghanistan, per decidere il futuro del Paese dopo il 2014, anno in cui le forze internazionali lo lasceranno e affideranno il compito di mantenere la sicurezza dell'esercito afghano. Il giornalista Basir Ahang, esule dall'Afghanistan e rifugiato politico in Italia, era alla conferenza di Bonn, alla quale hanno presenziato circa mille partecipanti e novanta delegazioni. L'obiettivo consisteva nel dare forma concreta all'impegno a lungo termine intrapreso dalla comunità internazionale per far avanzare il processo politico di transizione del Paese.

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venerdì, 22 giugno 2012 ore 17:30

Assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani
Assedio Sarajevo, matrimonio
Si svolge oggi venerdì 22 giugno a Trento, presso la sala Aurora di palazzo Trentini, l'Assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Molti i punti all'ordine del giorno, fra i quali le iniziative sui temi della cultura del limite e il cantiere "Afghanistan 2014".

Trento, Palazzo Trentini, via Manci

La lettera di convocazione

Studiare le mafie, per saperle contrastare
il manifesto della winter school

"Mafie senza confini. Economie, territori, comunità"

Trento, 7-8-9 marzo 2013

L'intervento di Michele Nardelli nella Tavola rotonda iniziale della "winter school" del Forum trentino per la la Pace e i Diritti Umani "Mafie senza confini"

Era il 27 marzo 2012. Al Teatro Petruzzelli di Bari va in scena la prima nazionale del film di RAI Storia sulla cosiddetta "quarta mafia", quella "Sacra Corona Unita" che oggi rappresenta l'anello di congiunzione fra la criminalità organizzata del nostro paese e le mafie dell'est.

In quello splendido scenario, da poco ricostruito dopo l'incendio per mano mafiosa che l'aveva completamente distrutto (è emblematico come l'accanimento contro la cultura stia diventando sempre più sistematico tanto nelle guerre come nell'azione della criminalità organizzata), nel confronto con il sindaco di Bari ed ex magistrato Michele Emiliano, con il capostruttura RAI Piero Corsini e il regista Aldo Zappalà sulle nuove mafie e sul loro carattere postmoderno, è emersa la proposta di proseguire quel dialogo a Trento, realizzando un ponte fra nord e sud nella consapevolezza che la presenza della criminalità organizzata non conosce confini e che nessun territorio può considerarsi un'isola.

Nasce così la proposta di realizzare una winter school 2013 "Mafie senza confini", coinvolgendo in questo percorso l'associazione Libera, le istituzioni locali, la cooperazione trentina, l'Università di Trento, i luoghi della formazione e gli osservatori che il nostro territorio ha contribuito a realizzare come Transcrime o per altri verso Osservatorio Balcani Caucaso.

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30 miliardi, nonostante la crisi
Charlie Chaplin

E' quanto spende l'Italia per le armi e le Forze Armate nel 2012. Presentato il Dossier 2012 di Sbilanciamoci!

(5 giugno 2012) Oggi a Roma è stato presentato, in concomitanza con il lancio mondiale del SIPRI Yearbook, Economia a mano armata, il dossier della Campagna Sbilanciamoci! sulle spese militari.

Negli interventi di Giulio Marcon, portavoce della campagna e Massimo Paolicelli, di Sbilanciamoci è stato presentato il libro bianco che analizza le spese militari sotto molteplici aspetti: dagli sprechi pubblici alla riconversione dell'industria militare, dall'esemplare caso Finmeccanica al commercio internazionale di armamenti, dalle missioni italiane all'estero ai rapporti tra crisi economica e spesa militare, senza tralasciare la dubbia utilità di alcuni sistemi d'arma come gli F35 e la relativa campagna di pressione "Taglia le ali alle armi" volta alla cancellazione della costruzione dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter.

Questi i dati principali che riguardano l'Italia: 30 miliardi complessivi di spesa (fonte Sipri) nel 2012, oltre 10 miliardi nei prossimi anni per 90 cacciabombardieri F35 e ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all'estero. Tutto questo, quando si tagliano le risorse per il welfare, la scuola, la sanità, gli enti locali. Il rigore viene applicato ai cittadini, ma non alla casta dei militari.

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venerdì, 1 giugno 2012 ore 17:30

Storie di vite
Trentino, antichi vitigni recuperati

Buone pratiche nei campi e in cantina nelle esperienze dei vignaioli mitteleuropei

Incontro aperto tra vignaioli: dalla Moravia al Trentino per confrontarsi sulle diverse esperienze che accomunano regioni con una storia che scorre in parallelo. Sostenibilità, tradizioni, autenticità: come si declinano in territori così vicini e così lontani? Parlare di agricoltura significa parlare dell'uomo e del suo stare al mondo. Significa parlare di ambiente e paesaggio.

Significa parlare di nutrizione e gusto, di produzione e cultura, di tradizione e modernità, di padri e figli. Il vino racchiude meglio di qualsiasi altro prodotto questa sequenza di significati, e nessuna pianta come la vigna è capace di narrare e interpretare la terra.

Ravina di Trento, Maso Pez, Via Margone 11

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La passione per la terra, l'emozione del vino
Il logo dell\'incontro

di Tommaso Iori

(4 giugno 2012) "Storie di vite" è il racconto di una serie di incontri: alcuni ormai sedimentati in amicizia, altri recenti e tutti da approfondire, altri ancora in attesa di compiersi. "Storie di vite" è a sua volta un incontro: non facile, come tutte le "prime volte", ma inevitabilmente coinvolgente.

Venerdì 1 giugno, tra i fiori e le piante di Maso Pez, erano molte infatti le persone che non si erano mai conosciute prima: di certo non conoscevano molti volti i nostri amici moravi, i vignaioli Bogdan Trojak, Lubosz e Jaroslav Osicka e il traduttore Zdenek Vrbik, arrivati per l'occasione dalla repubblica Ceca. E' da loro, da Bogdan in particolare, che tutto è cominciato, ormai diversi anni fa: percorrendo in bicicletta, da sud a nord, i territori un tempo parte dello stesso stato multinazionale, ci siamo imbattuti in uno strano gruppo di vignaioli - gli Autentisti - che ci hanno offerto un racconto originale ed eccentrico della terra morava.

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martedì, 29 maggio 2012 ore 09:00

Assemblea Centro Formazione Solidarietà Internazionale

Trento, Vicolo san Marco

giovedì, 24 maggio 2012 ore 20:30

Il libro dell'assedio
Matrimonio nell\'assedio di Sarajevo
Osservatorio Balcani e Caucaso & Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani presentano 

"Sarajevo, il libro dell'assedio"

Serata di presentazione del libro che racconta la più lunga e tragica "blokada" della Storia - a 20 anni dall'inizio delle cronache cruente (4, 5, 6 aprile 1992), nel ventesimo degli annali di sangue. Il taglio dell'acqua e dell'energia elettrica, la penuria di tutto, il freddo, la fame, la morte e le amputazioni per i colpi di granata, la ricerca del cibo e il tiro dei cecchini, le miserie umane e le nobiltà, i sommersi e i salvati nella grande città inerme al tiro dei mortai e dei cecchini distesa nelle valli della Bosna e Miljacka. ... tutto è scritto nelle poesie dell'assedio di Abdulah Sidran dal funebre titolo La bara di Sarajevo, nella sfinita quotidianità dei versi di Izet Sarajlić, nei diari dell'assedio di Marko Vešović, nelle tragiche prose di Dževad Karahasan, nei frammenti abbaglianti di Tvrtko Kulenović, nelle short stories di dolore e disperazione nella città assediata di Miljenko Jergović. Insieme, il drammatico racconto per immagini del fotografo Danilo Krstanović, recentemente scomparso.

Giovedì 24 Maggio 2012 - ore 20.30

Castello del Buonconsiglio, sala refettorio clesiano - Piazza Mostra (Trento)

Partecipano: Andrea Rossini (Osservatorio Balcani e Caucaso), Piero Del Giudice (curatore del libro), Dzevad Karahasan (scrittore) e Michele Nardelli (Presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani)

Accompagnamento musicale di Abner Colombo che eseguirà musiche di Johan Sebastian Bach e Eugene Ysaye

Trento, Castello del Buonconsiglio

Il manifesto dell\'evento

Qualche domanda...
Alex e Petra

Lettera rivolta al Direttore de L'Adige

Caro direttore,

ho l'impressione che la polemica sollevata dal suo giornale e rilanciata da molti nei confronti dell'incarico dato dal Forum trentino per la pace e i diritti umani a Federico Zappini mescoli più piani, tanto che personalmente non riesco a capirne i contorni. E quando non capisco, chiedo.

1. Il problema è la persona di Zappini? Ci sono inibizioni per incarichi pubblici nei suoi confronti che sono stati aggirati? Esiste ancora la libertà di pensiero, compresa quella di cambiare idea o semplicemente di fare altro dal passato ad un certo punto della propria vita?

2. Il problema è una presunta scelta discrezionale nel deliberare il suo incarico? Il fatto di aver già svolto più di un anno come volontario in servizio civile al Forum, non era un criterio sufficiente - oltre che analogo a quello adottato con un'altra collaboratrice precedente - per proporlo a lui invece di cercare persone nuove?

3. Il problema è l'ammontare dell'incarico? 46 mila euro lordi per 28 mesi fanno circa mille euro netti al mese. Non sono pochi ma nemmeno, mi pare, scandalosi. Quant'è il minimo sindacale consentito per un giornalista al suo primo incarico in redazione dopo l'esame di idoneità, che più o meno ha l'età di Zappini e forse non tutte le sue responsabilità?

4. Il problema è la cifra in sé, in tempi di crisi e risparmi? L'incarico a Zappini sostituisce quelli dati in precedenza a due collaboratrici part-time, il cui costo complessivo era superiore. Non si chiama risparmio questo?

5. Il problema è che il Forum trentino per la pace e i diritti umani spende soldi? Il Forum non è un ente di volontariato, è un'istituzione pubblica voluta dal Consiglio provinciale e come tale andrebbe trattata. Quante altre istituzioni provinciali hanno un budget ridotto a 76 mila euro annui?

6. Il problema è che si spendono soldi per la pace? Il bilancio del Ministero della difesa italiano ammonta a oltre venti miliardi di euro, e pochi lo criticano. E' possibile invece prevenire i conflitti, proporre azioni di dialogo e mediazione, costruire una cultura della pace, elaborare le memorie divise e superare la violenza a gratis?

Le ripeto, direttore, dov'è il problema?

Io sì ne vedo uno, ma diverso. Sta nel fatto che poco o nulla si è dibattuto su cosa realmente abbia realizzato nei mesi e anni scorsi il Forum, anche ma non solo con il contributo di Zappini. Delle decine di iniziative in giro per il Trentino, per costruire dal basso, a volte nel silenzio dei media, momenti di pensiero e azione verso una società meno violenta. Anche mettendo in discussione lo stesso mondo della pace, per farlo uscire dalle retoriche dei buoni e cattivi, e aiutare a capire il tempo complesso in cui viviamo. Ponti di dialogo e domande aperte alla curiosa partecipazione di molti, non polemiche gridate. Parliamo di questo?

Cordialmente

Mauro Cereghini, volontario Associazione Trentino con il Kossovo, che aderisce al Forum trentino per la pace e i diritti umani