Pace e diritti umani

giovedì, 29 settembre 2011 ore 20:30

Uno sguardo internazionale sulla cooperazione allo sviluppo
migranti
Nel quadro delle iniziative sui dieci anni di ISF (Ingegneri senza frontiere) Tavola Rotonda sul tema del "come fare cooperazione" partendo dalle esperienze sul campo, dai successi ottenuti, ma anche dagli errori e dalle criticità emersi. Oltre a ISF-TN parteciperanno esponenti di ACAV, GTV, Osservatorio Balcani, Punto Sud e Università di Trento, Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani 

Trento, Sala conferenze della Fondazione Caritro

La montagna fra speranza e disincanto
Suonatoe sul ghiacciaio

Domenica 9 ottobre 2011, in occasione della Camminata senza confini per la pace che ha collegato Rovereto con il Colle di Miravalle e la Campana dei caduti, si è svolta una Tavola rotonda dal titolo "La montagna fra speranza e disincanto". Come presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani sono stato invitato a proporre una riflessione iniziale.

di Michele Nardelli

(ottobre 2011) La montagna non è più incantata. Il luogo che più ci avvicina all'infinito e che più di altri può aiutare a guardarci dentro, ha dovuto fare i conti - nella storia come nel presente - con la malvagia normalità della guerra piuttosto che con la pace. Quando le guerre si facevano (e ancora si fanno) per ridisegnare i confini, questi avevano come orizzonte quel segno a matita che da bambini disegnavamo ed oltre il quale il sole saliva o scendeva. Le montagne coincidevano con il confine, il punto di contatto e il limite dopo il quale iniziava l'altro da te, a prescindere che questo altro avesse i tuoi stessi caratteri somatici, parlasse la tua stessa lingua, professasse il tuo stesso credo religioso e che la sua impronta culturale fosse simile o diversa.

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Il documento finale della Perugia Assisi
Un\'immagine della marcia Perugia Assisi
(25 settembre 2011) Si è conclusa la 19° edizione della Marcia Perugia-Assisi che ha visto migliaia di persone percorrere 24 km di pace proprio come il 24 settembre 1961 Aldo Capitini li percorse con Norberto Bobbio, Renato Guttuso, Italo Calvino. Oggi come allora la marcia si è conclusa alla Rocca di Assisi, là dove Capitini lesse la "mozione del popolo della pace". Queste le priorità indicate nel documento: promuovere un lavoro dignitoso per tutti; investire sui giovani, sull'educazione e la cultura; disarmare la finanza e costruire un'economia di giustizia; ripudiare la guerra, tagliare le spese militari; promuovere il diritto a un'informazione libera e pluralista.

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Tagliamo le spese militari
Le grandi lettere contro gli F35

(25 settembre 2011) Sono oltre duecentomila i partecipanti alla marcia Perugia Assisi del cinquantenario, persone di generazioni diverse e provenienti da tutte le regioni italiane, ma anche dai paesi del Mediterraneo. Oltre milletrecento i trentini e fra loro anche 19 nuovi cittadini richiedenti asilo.

In primo piano l'impegno per il taglio delle spese militari e per la sospensione del programma di acquisto dei cacciabombardieri F35 che prevede una spesa di 16,5 miliardi di euro (particolare attenzione ha avuto il pannello promosso dalle associazioni trentine e dalla campagna nazionale che potete vedere nella foto qui accanto).

Martina mi invia queste righe:  «... perchè la Pace oggi è una questione tra sversale che si riflette nella quotidianità, nella responsabilità individuale che la democrazia richiede per essere davvero tale. Oggi c'è un Pese vero che marcia portando sulle  strade la necessità di guardare al mondo e non rinchiudersi in sè stessi. Celebrare i 50 anni d'impegno assieme a generazioni diverse che si sono passate il testimone è l'espressione più alta di come i concetti di Pace, Legalità, Solidarietà e Diritti Umani siano parole vive e cariche di significato concreto...» Martina Camatta, Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani

La marcia Perugia Assisi, cinquant'anni dopo. Qualche spunto di riflessione.
Perugua Assisi, qualche anno fa

(23 settembre 2011) Nei giorni scorsi notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino" ha rivolto alcune domande ad alcune figure del movimento per la pace in Italia sul significato della marcia Perugia Assisi. Fra questi anche Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Ecco l'intervista.  

1. Quale è stato il significato più rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

Quello di aver cercato di tener vivo il pensiero di Aldo Capitini, anche quando nel movimento per la pace prevalevano altre culture. Dobbiamo dirci al tempo stesso che la nonviolenza non ha avuto grande cittadinanza politica, rimanendo confinata nella testimonianza di pochi. E che la pace, così come talvolta anche la marcia Perugia Assisi, è stata spesso banalizzata in una melassa che non indaga la guerra, le sue cause come i suoi lati inconfessabili. Se non prendiamo atto che la guerra è la normalità, continueremo a parlare della pace dell'ingenuità, come la definisce James Hillman "dell'ignoranza travestita da innocenza".

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sabato, 10 settembre 2011 ore 11:00

Tra sradicamenti e accoglienze: sguardi riflessi delle donne immigrate
Melita Richter

Tra sradicamenti e accoglienze: sguardi riflessi delle donne immigrate
con Melita Richter

Siamo abituati alla loro presenza silenziosa. Poco appariscenti, mai al centro di episodi di cronaca eppure non c'è italiano che non ne abbia incrociata una. Parliamo delle numerose donne dell'Est europeo impiegate nell'ambito della cura. Le chiamiamo badanti ma in realtà sono protagoniste di un importante fenomeno migratorio e osservatori privilegiato per guardare, con ottiche diverse, all'Italia, alle sue dinamiche famigliari, ai rapporti relazionali con lo straniero. Ma anche per affrontare temi come la vecchiaia nella nostra società, i meccanismi di emarginazione ed espulsione delle donne dal sistema economico, la lontananza dai propri famigliari, la solitudine, i diritti. Sono testimoni silenziose che però hanno cominciato a rapportarsi con una nuova lingua, a scolarizzarsi e a porre persino i primi semi di quella che si annuncia come una letteratura nascente, quella della migrazione.
 

In collaborazione con il  Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani nell'ambito dell'iniziativa "Per una cittadinanza euro mediterranea"

Rovereto, Sala Conferenze del Mart

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martedì, 6 settembre 2011 ore 21:00

Primavere, fra speranza e disincanto
il manifesto del film

Incontro con il regista tunisino Mourad Ben Cheikh, autore del film "Mai più paura" premiato al festival di Cannes, promossa fal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

Il 2011 è stato un anno che ha portato ad enormi trasformazioni nello scenario internazionale, i popoli di molti paesi hanno chiesto con forza libertà e democrazia. Ma mentre la Tunisia ha iniziato un processo di democratizzazione reale, con la previsione di una Costituente e di libere elezioni, altrove continuano violenze e repressioni. Ne parleremo martedì 6 settembre alle 21.00 al Caffè della Predara con Mourad Ben Cheick, regista del film "Mai più paura", girato durante le rivolte tunisine di inizio 2011, Adel Jabbar, ricercatore e sociologo dei processi migratori e sociali, e Aboulkheir Breigheche, presidente della Comunità Islamica del Trentino Alto Adige.

Trento, Caffè della Predara (San Martino)

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sabato, 3 settembre 2011 ore 09:00

Meno male. Tra coscienza e responsabilità
Hannah Arendt
Nei giorni 2 e 3 settembre 2011, nell'ambito di "Sanzeno Mondo. Incontri di spiritualità e cultura" si svolgerà il seminario "Meno Male! Tra coscienza e responsabilità". Vedi il programma allegato. 

Sanzeno

La brochure del seminario

giovedì, 8 settembre 2011 ore 17:30

Consiglio della Pace e dei Diritti Umani

Trento, Galleria Garbari 12

martedì, 6 settembre 2011 ore 17:00

La sponda inquieta del Mediterraneo

Nell'ambito della sezione linguaggi di Oriente Occidente, conferenza con MARJOLA RUKAJ, corrispondente di Osservatorio Balcani Caucaso

 

Rovereto, Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

venerdì, 2 settembre 2011 ore 17:00

Immigrazione. Le ragioni della fuga dei giovani dalla sponda Sud

Nell'ambito di Oriente Occidente, nella sezione "linguaggi", conferenza con Laura Boldrini, responsabile Unhcr per l'Italia

Rovereto, Sala conferenze del Mart

Un sultano nella Turchia trentina
la fontana nel ione

Moena in festa dal 19 al 21 agosto

di Francesca Zeni e Ilaria Chiocchetti*

(19 agosto 2011) Avreste mai immaginato di veder sventolare decine di bandiere turche nel cuore delle Dolomiti? O di cercare assetati una fontana e di trovare, tra i fienili trentini, il busto di un uomo con fez e mustacchi accanto all'acqua che sgorga fresca dalle montagne? A Moena oriente e occidente si mescolano, e ogni estate ne viene ritualmente celebrato l'intreccio. Uno dei quartieri più antichi della città dolomitica prende il nome di "Turchia", e accanto ai tradizionali tabià e agli affreschi con scene di caccia sulle pareti delle case, offre allo sguardo sfondi rossi con la mezzaluna e la stella.

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venerdì, 19 agosto 2011 ore 21:00

19-21 agosto: la Turchia a Moena
La festa al rione turco di Moena

di Francesca Zeni 

Avreste mai immaginato di veder sventolare decine di bandiere turche nel cuore delle Dolomiti? O di cercare assetati una fontana e di trovare, tra i fienili trentini, il busto di un uomo con fez e mustacchi accanto all'acqua che sgorga fresca dalle montagne? A Moena oriente e occidente si mescolano, e ogni estate ne viene ritualmente celebrato l'intreccio. Uno dei quartieri più antichi della città dolomitica prende il nome di "Turchia", e accanto ai tradizionali tabià e agli affreschi con scene di caccia sulle pareti delle case, offre allo sguardo sfondi rossi con la mezzaluna e la stella. Ma non si tratta di cittadini immigrati che celebrano con nostalgia il paese d'origine. Gli abitanti del rione, moenesi da generazioni, affermano con orgoglio di sentirsi "turchi", nonostante i cognomi locali e la parlata ladina.

Moena

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venerdì, 16 settembre 2011 ore 15:00

Balcani, vent'anni dopo
Foto di Livio Senigalliesi

Inaugurazione della mostra e dibattito

partecipano LIVIO SENIGALLIESI, autore, FRANCESCO MARTINO, Osservatorio Balcani e Caucaso e DANIELE PROTTI, L'Europeo

Rovereto, Museo storico italiano della Guerra

Finanza e bombe a grappolo
bombe a grappolo

Nomi famosi, tra cui Royal Bank of Scotland, Barclays e la HSBC. Londra, è scandalo sulle banche "salvate"

L'Independent rivela in un'inchiesta: gli istituti bancari britannici, due dei quali salvati dal fallimento grazie a un intervento statale, stanno investendo milioni di sterline in società che producono bombe a grappolo

(16 agosto 2011) Le principali banche britanniche, due delle quali sono state salvate dagli stessi contribuenti, stanno investendo centinaia di milioni di sterline in società che producono bombe a grappolo, nonostante il movimento globale per la messa al bando della produzione e del commercio delle armi. L'esclusiva dell'Independent sostiene che la Royal Bank of Scotland, la Lloyds TSB, Barclays e la HSBC avrebbero fornito finanziamenti ai produttori di bombe a grappolo, sebbene un anno fa - questo stesso mese - la Gran Bretagna abbia firmato la Convenzione sulle munizioni a grappolo, un trattato globale che vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle bombe a grappolo. Il quotidiano sottolinea che la RBS, salvata da fondi pubblici, dopo il crollo dovuto alla crisi del credito, ora appartiene per l'83% ai contribuenti britannici. (da GR1)