Una giornata di riflessione in ricordo di un amico.
(Ottobre 2016) Sabato scorso si è tenuta al Castello vescovile di Albiano nei pressi di Ivrea una giornata di testimonianze e di pensiero in ricordo di Enrico Levati, un caro amico con il quale abbiamo condiviso innumerevoli iniziative di solidarietà e di cooperazione internazionale a partire dal comune impegno verso la tragedia che negli anni '90 sconvolse la Jugoslavia.
Enrico era uno straordinario tessitore di relazioni, in quella sfera nella quale riusciva ad includere con naturalezza la vita pubblica come quella privata. Uno spazio nel quale potevano trovare cittadinanza le tragedie del nostro tempo ma anche l'interesse per la vita delle persone che incontrava.
Ho conosciuto Enrico lungo le strade della solidarietà, nella reciprocità che impone di rispecchiarsi nell'altro, non un dare per ricevere ma quell'essere parte di un comune destino che ci inchioda alle nostre responsabilità. I ponti costruiti con le diverse sponde del Mediterraneo – che richiedevano attenzione e visione ben prima che la disperazione trasformasse questo mare nel cimitero che oggi conosciamo e che la paura e l'ossessione identitaria trasformassero la culla del nostro sapere nell'incubo dello “scontro di civiltà” – erano l'esito di una cooperazione diversa che non divideva il mondo fra donatori e beneficiari, ma che partiva dalla ricchezza dei territori, dalle persone e dalle loro esperienze di vita.
lunedì, 2 settembre 2013 ore 17:00
Nell'ambito del Festival internazionale di danza contemporanea e di teatrodanza Oriente Occidente, sezione "Linguaggi" Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di invitarvi
L'Europa sembra non chiudere la porta alla Turchia, ma il premier Erdogan e il suo
esecutivo islamico-moderato rimarranno sorvegliati speciali almeno fino al prossimo ottobre, quando verrà reso noto il rapporto annuale sui progressi del Paese. I recenti sconvolgimenti che hanno infiammato Ankara e Istanbul e la repressione attuata dal governo turco, sono però percepiti da molti come l'ultima riprova dell'incapacità di conformarsi a standard minimi di tutela della democrazia e dei diritti fondamentali. È possibile pensare a una Turchia pienamente democratica? E l'adesione all'Ue può avere un effetto benefico per il Paese?
LUISA CHIODI, direttrice di OBC dialoga con ALBERTO TETTA, giornalista freelance, corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso da Istanbul
Rovereto presso la Sala Conferenze del Mart, Corso Bettini 43
Charles King
Il miraggio della libertà
Storia del Caucaso
Einaudi, 2014
«...sarà mai possibile pensare al Caucaso come parte dell'Europa? Concepire l'Europa come un luogo che non si fermi al fiume Oder e neppure al Bosforo, è diventato possibile allorché l'Europa si è ridisegnata come insieme di valori, smettendo di vedersi come insieme di confini ben definiti...»
«Montagne maestose e valli impervie che per oltre mille chilometri fanno da barriera tra le immense steppe asiatiche e gli aridi altipiani dell'Anatolia e dell'Iran, là dove si incontrano Europa, Russia e Oriente. Una terra di struggente bellezza e di quotidiana barbarie, che unisce in un inestricabile groviglio etnie, cultre e lingue diverse, tra Georgia, Armenia, Azerbajdzan, Cecenia, Ossezia e una miriade di altri piccoli Stati».
(26 giugno 2013) Vivere Slow. In battello lungo il fiume per ritrovare le tradizioni locali del cibo e l'impegno civile. Si parte da Novi Sad e si scopre l'altra Europa. Partenza il 25 agosto. C'è ancora la possibilità di prenotarsi.
Oggi su Repubblica un bellissimo servizio di Carlo Petrini sul viaggio all'insegna del turismo responsabile di fine agosto lungo il Danubio promosso dall'associazione trentina "Viaggiare i Balcani" (vedi allegato).
Per saperne di più www.viaggiareibalcani.net
sabato, 29 giugno 2013 ore 00:00
Viaggi, racconti e immagini tra Trentino e Balcani
L'Associazione Trentino con i Balcani vi invita a prendere parte all'evento "L'Europa che non conosci. Viaggi, racconti e immagini tra Trentino e Balcani", a Trento il 27, 28 e 29 giugno 2013.
Tre giorni ricchi di appuntamenti, eventi e iniziative per raccontare la relazione tra il Trentino e i Balcani, ragionare del suo presente e del suo futuro, di sviluppo e di limite, di turismo sostenibile e di turismo insostenibile, di socialità e di marginalità, di identità inclusive ed esclusive, di Europa e di Mediterraneo.
Sabato 29 giugno 2013
ore 10.30 Spazio Archeologico Sass, Piazza Cesare Battisti
Il Trentino con i Balcani. Narrazioni ed idee per costruire l'Europa dal basso
ore 15.00 Piazza Battisti
Balcanimazione
ore 18.00 Spazio Archeologico Sass, Piazza Cesare Battisti
I volti di Ulisse. Inaugurazione della mostra su Bekim Fehmiu, l'Ulisse venuto dai Balcani con Giuseppe Colangelo, Ugo Morelli, Michele Nardelli
Trento
giovedì, 13 giugno 2013 ore 09:00
Seconda giornata di visita in Trentino della delegazione palestinese guidata dal ministro dell'agricoltura Waleed Assaf. Un intenso programma che inizierà alle 9.00 con l'incontro nella presidenza della PAT con Alberto Pacher e l'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini, a cui parteciparanno anche Ali Rashid, Michele Nardelli e Mario Zambarda.
Al centro dei colloqui le relazioni fra i due territori nel campo agroalimentare. Già nel corso della prima giornata di incontri sono emerse grandi opportunità di scambio attorno alla produzione dell'olio di oliva (Agraria di Riva del Garda) e alla lavorazione della frutta, in parcolare del melograno (Dolomiti Fruits di Nanno).
Trento, Piazza Dante
di Eric Maurice
Assicurare la prosperità al suo popolo non gli è bastato ad evitare la contestazione. Secondo le previsioni della Commissione europea la Turchia dovrebbe registrare una crescita del 3,2 per cento nel 2013 e del 4 per cento nel 2014, contro una media dell'eurozona di -0,4 e +1,2 per cento.
Eppure centinaia di migliaia di turchi sono scesi in piazza per contestare il loro primo ministro, Recep Tayyip Erdoğan. Le manifestazioni sembrano destinate a durare a lungo, anche senza le violenze eclatanti dei primi giorni.
sabato, 1 giugno 2013 ore 18:00
Da un'idea lanciata mesi fa in una chiacchierata con qualche amico (Luca Paolazzi, Steven Forti, Andrea Ciambra ..) è nata la volontà di organizzare un evento interno al Festival, promosso dal Consiglio provinciale, che mettesse al centro i particolari modelli autonomistici di Trentino e Catalogna. Della Catalogna si è parlato molto, negli ultimi mesi, in ragione dell'inasprirsi delle tensioni tra Comunità autonoma e Stato centrale, con forti spinte indipendentiste: ben poche, purtroppo, sono state le occasioni per riflettere in modo approfondito su quella realtà e, più in generale, sui processi che in tutta Europa stanno facendo emergere forti contraddizioni tra i diversi livelli di governo, in assenza di un quadro unitario articolato e sufficientemente solido.
Trento, Sala Depero, Piazza Dante
Cooperazione e agricoltura le materie al centro dei colloqui avuti dal presidente Pacher a Ramallah
(19 marzo 2013) Cooperazione e ricerca scientifica: questi i temi emersi dai colloqui avuti nei giorni scorsi in Palestina, a Ramallah, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher con i ministri all'agricoltura e al lavoro dell'Autorità palestinese Wallid Assaf e Ahmed Madjalani, e con il consigliere del presidente Abu Mazen, Nehmer Hammad. Il settore dove la collaborazione potrebbe dare maggiori frutti è quello agricolo, vitale per l'economia della Cisgiordania. Da un lato, la Palestina considera preziose le competenze della Fondazione Mach, soprattutto nel campo della genetica. Dall'altro, vi è un forte interesse per l'esempio della cooperazione trentina, nell'ambito del credito così come in quello della commercializzazione. Al termine della breve visita, il presidente Pacher ha siglato con il ministro all'agricoltura un accordo che impegna Trentino e Palestina ad approfondire le relazioni, coinvolgendo San Michele e la Federazione trentina della cooperazione. Fra le azioni possibili: formazione di personale palestinese, collaborazione con il centro di ricerca in campo agricolo di Al Arroub, presso Hebron, sostegno alla realizzazione di un laboratorio di analisi della produzione locale, la cui assenza costituisce un elemento di ulteriore freno all'export palestinese, che si somma a quelli creati dalla politica.
Vinicio Capossela
Tefteri
Il libro dei conti in sospeso
Il Saggiatore, 2013
Era l'anno in cui sarebbe dovuto finire il mondo. L'anno in cui si sentì spesso dire: "Non siamo la Grecia", "non faremo la fine della Grecia". Che peccato. Infatti, non siamo la Grecia. Per questo ne abbiamo bisogno.
(3 gennaio 2013) "Almeno 60 mila morti in Siria dall'inizio del conflitto secondo dati delle Nazioni Unite. Lo ha reso noto l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, citando un rapporto delle Nazioni Unite. Le persone uccise in Siria dal 15 marzo 2011 al 30 novembre 2012 sono state 59.648".
Fin qui la notizia Ansa. Quello che sta accadendo in Siria, aggiungo io, non avviene affatto nell'indifferenza internazionale, perché su questo paese strategico nel contesto mediorientale si concentrano grandi interessi, tanto da parte delle principali potenze che dei paesi della regione.
"Eurovisioni. L'indignazione, il rebetiko e una nuova idea di contratto sociale". Inizia mercoledì 30 aprile, alle ore 20.30, presso l'ex convento degli Agostiniani (vicolo san Marco 1), la seconda edizione della scuola di formazione politica "Territoriali ed europei" promossa da "Politica Responsabile", con un prologo spettacolare dedicato alla Grecia intitolato "Indebito" realizzato da Andrea Segre e Vinicio Capossela. Sarà presente Andrea Segre accompagnato dalle musiciste Thedora Athanasiou e Maria Ploumi che ci accompagneranno dentro la Grecia colpita dalla crisi economica utilizzando il cinema e il rebetiko come strumenti narrativi.
Ernesto Rossi - Altiero Spinelli Il Manifesto di Ventotene Prefazione di Eugenio Colorni Mondadori
«Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici...».
In allegato un mio intervento svolto nell'aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento il 9 maggio 2012 in occasione del giorno dell'Europa
venerdì, 21 dicembre 2012 ore 14:30
Un incontro di lavoro si svolgerà oggi pomeriggio (inizio ore 14.30) a San Michele all'Adige presso la Fondazione Mach, per fare il punto sulla cooperazione trentina in Palestina nel campo dell'agricoltura ed in particolare attorno agli sviluppi del progetto Vino di Cana.
A gennaio una delegazione trentina si recherà in Palestina per l'inaugurazione della piccola cantina di Aboud, non lontano da Ramallah, realizzata con il contributo della nostra comunità. Con l'occasione si farà il punto sulle relazioni e sull'applicazione del protocollo d'intesa fra il Trentino e il Ministero dell'Agricoltura dell'ANP.
San Michele all'Adige, Fondazione E. Mach
giovedì, 6 dicembre 2012 ore 18:00
Mediterrano. Partecipano Adel Jabbar e Gianfranco Belgrano.
Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo San Marco 1
(29 novembre 2012) Un voto storico quello di oggi al Palazzo di Vetro. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con 138 sì, 9 no e 41 astenuti accoglie la Palestina come "Stato osservatore". Il voto è venuto dopo il discorso del presidente dell'Anp Abu Mazen di presentazione della risoluzione poi approvata a larghissima maggioranza.
"La Palestina viene all'Assemblea Generale oggi perchè crede nella pace e la sua gente ne ha un disperato bisogno. Dateci il certificato di nascita", aveva detto Abu Mazen convinto di "rilanciare il processo di pace" anche se con paletti ben piantati. "E' arrivato - ha detto il leader palestinese - il momento di dire basta all'occupazione e ai coloni, perché a Gerusalemme Est l'occupazione ricorda il sistema dell'apartheid ed è contro la legge internazionale". E ha ribadito che i palestinesi "non accetteranno niente di meno dell'indipendenza sui territori occupati nel 1967 con Gerusalemme Est".