lunedì, 7 maggio 2012 ore 17:30
Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di segnalarvi che sono aperte le iscrizioni al corso
Leggere Testi e ConTesti - Bosnia Erzegovina
organizzato a Trento dal Centro di Formazione alla Solidarietà internazionale in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso nell'ambito di "La storia dell'Altro: percorsi introduttivi ai contesti in cui opera la solidarietà internazionale".
Nel ventennale dell'inizio del conflitto, i 4 incontri dedicati alla Bosnia Erzegovina saranno condotti da esperti d'area di Osservatorio Balcani e Caucaso e affronteranno le questioni più rilevanti lasciate in eredità dalla guerra alla luce dell'attuale percorso europeo del Paese. Particolare attenzione sarà dedicata al tema della memoria, dell'elaborazione del conflitto e della giustizia per i crimini commessi nel corso delle guerre recenti. Uno specifico case study sarà rivolto ad approfondire la tematica dei ritorni e a valutare l'efficacia dell'intervento internazionale in questo settore. Concluderà il modulo un corso sulla posizione della cultura bosniaca nel più generale contesto regionale ed europeo.
Trento, Centro Formazione Solidarietà Internazionale, vicolo S.Marco
Lepanto. La battaglia dei tre imperi
Laterza, 2010La battaglia di Lepanto (1571) ebbe delle conseguenze, o non servì a niente? La domanda che infastidiva Fernand Braudel viene proposta dallo storico Alessandro Barbero a conclusione di settecento pagine che tracciano un affresco molto vivo di quel passaggio di tempo cruciale che fu il XVI secolo. E la risposta che prova a formulare è che se sul piano politico e militare non ebbe un grande effetto, nell'immaginario collettivo essa segnò - grazie soprattutto alla propaganda che in quella circostanza dimostrò forse per la prima volta dove avrebbe potuto arrivare - una sorta di spartiacque fra oriente e occidente.
Il fatto che Lepanto, ancora ai giorni nostri, rappresenti un riferimento tanto per la destra radicale quanto per la Lega ci racconta di quanto quel mito, la superiorità del cattolicesimo sull'islam, ancora produca i suoi effluvi velenosi.
Un libro interessante non solo per gli appassionati di storia (e dei dettagli, dove si nasconde il diavolo ed altro ancora), ma anche per comprendere la partita che si sarebbe giocata nel Mediterraneo e in Europa nei secoli successivi.
di Ulrich Beck e Daniel Cohn Bendit
(3 maggio 2012) Un Anno europeo di volontariato per tutti - per tassisti e teologi, per lavoratori e disoccupati, per manager e musicisti, per insegnanti e allievi, per scultori e sottocuochi, per giudici della corte suprema e cittadini anziani, per uomini e donne - come risposta alla crisi dell'euro!
I giovani d'Europa non sono mai stati così istruiti, eppure si sentono impotenti di fronte all'incombente bancarotta degli Stati-nazione e al declino terminale del mercato del lavoro. Tra gli europei con meno di venticinque anni, uno su quattro è disoccupato. Nei tanti luoghi in cui hanno allestito campeggi e lanciato proteste pubbliche, i giovani defraudati dei loro diritti rivendicano giustizia sociale. Ovunque - la Spagna, il Portogallo, i paesi del Nordafrica, le città americane o Mosca - questa domanda sale con grande forza e grande fervore. Sta montando la rabbia per un sistema politico che salva banche mostruosamente indebitate, ma dilapida il futuro dei giovani. Ma quanta speranza può esserci per un'Europa che invecchia costantemente?
(aprile 2012) Dal 21 al 30 giugno 2012, lungo il Danubio, un battello correrà lungo una delle vie più importanti delle comunicazioni europee, quelle della cultura, degli scambi, dei commerci, delle lingue. Un progetto che mette assieme il turismo responsabile di Viaggiare i Balcani e l'informazione dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, con Slow Food e la battaglia per una cultura del rispetto del patrimonio dei territori. E-il mensile ha intervistato Carlo Petrini, giornalista e scrittore, che fin dagli anni Ottanta si batte per per un sistema sostenibile e virtuoso nel rispetto delle coltivazioni e dei prodotti di tutto il mondo. Con il progetto Slow Food, da tempo, si guarda a oriente.
di Luka Zanoni *
(5 aprile 2012) Il 5 aprile di vent'anni fa iniziava la guerra in Bosnia Erzegovina e con essa il tragico assedio di Sarajevo, città simbolo in Europa di un metissage di culture e nazionalità differenti. Iniziò con l'uccisione di manifestanti pacifici ed in poco tempo degenerò. Il 25 agosto del 1992 andò a fuoco uno dei tesori della città, la Biblioteca nazionale, con tutti i suoi preziosi volumi. In questi giorni la città di Sarajevo ricorderà le sue vittime con un grande concerto e letture di poesie davanti a 11.541 sedie rosse, vuote. Per ricordare chi non c'è più, per ricordare tutte le vittime dell'assedio.
martedì, 3 aprile 2012 ore 17:30
Martedì 3 aprile, ore 17.30, Caffè letterario Bookique (Via Torre d'Augusto, 29 - Trento).
Cittadinanza euromediterranea: storia ed attualità delle identità culturali europee.
- Michele Nardelli (Presidente del Forum trentino per la Pace ed i Diritti umani)
Alcide De Gasperi, dal Trentino all'Europa.
- Beppe Zorzi (Direttore della Fondazione trentina De Gasperi)
Trento, Caffè letterario Bookique
venerdì, 23 marzo 2012 ore 18:00
Cairo Revolution
regia: Andrea Bernardi - inviato di Unimondo al Cairo.
promuove: Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale.
Al termine di tutti gli incontri rinfresco del commercio equo e solidale. Ingresso libero e gratuito
Trento, Palazzo della Regione, Piazza Dante, 16
giovedì, 15 marzo 2012 ore 18:00
La Fondazione Cassa Rurale di Trento, in collaborazione con CTA Centro Turistico Acli, Trento Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, Ipsia del Trentino presentano:
Una lezione di geografia dal volto umano
Siria, storia ed attualità. Un paese tra violenza e bellezza
con Rawa'a Olabi, siriana a Trento
presso la Sala Mons. R. Pizzoli Trento ACLI Trentine, via Roma 57 - IV piano, dalle ore 18:00 alle 19:30
Ingresso libero e gratuito. Al termine rinfresco equo e solidale
Trento, via Roma 57
martedì, 6 marzo 2012 ore 17:30
L'Associazione "Pace per Gerusalemme. Il Trentino e la Palestina" invita all'incontro con Udai Ugraulì, ebreo, libico, rivoluzionario, alias David Gerbi, medico e psicoterapeuta, esule dal 1967 in Italia e che nei mesi scorsi ha deciso di rientrare in Libia per venirne ricacciato dai fondamentalisti. Una serata interessante per cercare di capire cosa sta succedendo nei paesi nordafricani e nel Medio Oriente.
David Gerbi, ebreo libico, fugge con la famiglia in Italia nel 1967, quando l'intera popolazione ebraica viene espulsa da Gheddafi. Allo scoppio della recente primavera araba, nella speranza di riallacciare i rapporti con il paese natale, torna in Libia e collabora con i rivoltosi, aiutando combattenti e civili ad affrontare i traumi della guerra. Ma il suo ritorno in patria si rivela una sfida simbolica e pragmatica ... Nella vecchia Tripoli riapre la sinagoga Dar Bishi, chiusa da 44 anni, per fare di questo luogo religioso il simbolo della riconciliazione tra ebrei e musulmani e promuovere la tolleranza religiosa. Ma il suo lavoro è interrotto l'8 ottobre, Yom Kippur (la festività ebraica dell'espiazione), quando centinaia di manifestanti si riuniscono a Tripoli e Bengasi per affermare "Non c'è posto per gli ebrei in Libia". Gerbi è costretto a lasciare il paese. "Se vuoi tornare in Libia, fai prima qualcosa per risolvere la questione israelo-palestinese", gli dice Abdul Karim Bazama, consigliere della sicurezza nazionale in Libia.
Rovereto, Sala Filarmonica
di Svetlana Slapšak (tratto da http://www.viaggiareibalcani.it/)
(13 marzo 2012) Attraverso incredibili traiettorie linguistiche tipicamente balcaniche la parola turca Çardak è penetrata nell'ungherese, nel serbo-croato-bosniaco, bulgaro, macedone e greco. Può significare torre, piano superiore o soffitta, magazzino o seccatoio (soprattutto per il mais), locanda di bassa qualità, situata di solito lungo una trafficata via di comunicazione o vicino a un fiume; ma dal termine Çarda deriva anche la musica che i rom ungheresi suonavano in queste locande (le csardas) diventata col tempo una danza eponima ungherese... e si potrebbero trovare altri significati.
"Intervento Onu, Mosca deve cooperare"
(13 marzo 2012) Una cinquantina di firme autorevoli sotto il messaggio al Consiglio di sicurezza riportato dalla Sueddeutsche Zeitung: da Umberto Eco a David Grossmann, da Shirin Ebady a Jergen Habermas. "Crimini orribili, non si resti indifferenti davanti a tragedia". Pressione su Cina e Russia perché lavorino con i partner internazionali
Un appello
Urge fermare i massacri in Siria, l'Onu deve fare di più, e soprattutto Russia e Cina devono decidersi a smetterla di difendere Assad con i loro veti al Consiglio di sicurezza. Ecco il senso del drammatico appello lanciato da una cinquantina di intellettuali di fama mondiale, di cui riferisce l'autorevole quotidiano liberal di Monaco Sueddeutsche Zeitung. Secondo cui tra i firmatari figurano Jergen Habermas, Umberto Eco, gli ex presidenti tedesco e sudafricano Richard von Weizsaecker e Frederik Willem de Klerk, David Grossmann, le premio Nobel Shirin Ebady e Jody Williams, la militante russa per i diritti umani Ljudmila Aleksejeva.
(12 febbraio 2012) Nove giorni in battello sul Danubio da Budapest a Sofia, per unirci alla seconda edizione di Terra Madre Balcani in programma nella capitale bulgara dal 21 al 30 giugno 2012.
Un viaggio alla scoperta della straordinaria biodiversità racchiusa nel medio e basso corso danubiano, dalla pianura pannonica alle porte di Ferro; ma soprattutto una presa di coscienza critica della sovranità alimentare grazie all'incontro con le numerose comunità del cibo di Slow Food sparse lungo il "Fiume della melodia", intrecciando cibo, tradizioni e identità locali. Conferenze, caffè letterari, musica e proiezioni cinematografiche accompagneranno infine i partecipanti durante le ore di navigazione.
di Michele Nardelli
Kelăat Es-Sraghna, Marocco. Molte delle persone che assistono all'incontro parlano l'italiano, alcuni con la cantilena del dialetto delle nostre valli dove hanno lavorato. E dato che l'immigrazione avviene frequentemente per passa parola, da territorio a territorio, il Trentino è diventata per molti di loro la terra dove rifarsi una vita, dove sono nati i loro figli, una nuova casa. Nonostante l'aver ricevuto, dopo tanti anni di lavoro, la cittadinanza italiana, per un istinto che ci lega ad una terra hanno scelto di ritornare nel loro paese d'origine. Quasi avessero un debito aperto verso il paese che quand'erano giovani hanno deciso di abbandonare.
lunedì, 27 febbraio 2012 ore 00:00
Trentino
Al centro del colloqui l'Autonomia, gli immigrati e le possibilità di parternariato economico.
(27 febbraio 2012) Il modello dell'Autonomia, l'importanza dell'immigrazione e le possibilità di parternariato economico in settori che vanno dall'agroindustria alla cooperazione al centro dei colloqui oggi fra il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e l'ambasciatore del Marocco in Italia Hassan Aboyoub, classe 1952, già ministro del Commercio estero e dell'Agricoltura del suo Paese. Un incontro cordiale e costruttivo, nel corso del quale sono state gettate le basi per futuri rapporti di collaborazione fra il Trentino e il Marocco, in particolare con la regione dell'Alto Atlante, che presenta diversi punto in comune con la provincia di Trento.