"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Di Paolo Bergamaschi. Prefazione di Daniel Cohn-Bendit
Edizioni La Meridiana, 2007
Paolo Bergamaschi lavora al Parlamento Europeo. È un esperto della commissione Affari Esteri. Gira il mondo per mestiere quindi, e in particolare viaggia molto nelle aree ai confini dell’Unione cruciali per la pace e la sicurezza alle sue frontiere.
Ma i racconti riuniti in questo libro non sono banali resoconti di incontri diplomatici. Mostrano l’attenzione ai particolari del viaggiatore curioso, e la riflessione sincera di chi nelle istituzioni ci sta per passione. Magari soffrendo, perché “le delegazioni parlamentari sono sempre alloggiate in hotel di lusso che non rispecchiano e rispettano la cultura del posto”. Però cercando di preservare il proprio stile: “io preferisco un piccolo hotel a conduzione familiare situato nella parte vecchia della città” (pag. 81). Torna alla mente il viaggiatore leggero Alexander Langer, non per niente la persona che a suo tempo chiamò Bergamaschi al Parlamento Europeo. E così un veterinario di Viadana è diventato funzionario a Bruxelles. Mantenendo la schiettezza mantovana (“non capisco una mazza di georgiano”, pag. 70), ma anche la capacità di guardare oltre le carte, per inquadrare luoghi, paesaggi, colori, cibi e profumi.
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