«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Il riconoscimento può diventare una svolta o ridursi a folclore. Tra filiere in crisi, perdita di saperi e prezzi iniqui, la sfida è trasformare i valori evocati dall’Unesco in politiche concrete ed educazione alimentare diffusa.
Tommaso Martini *
La pagina del sito del Ministero della Cultura dedicata alla candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Unesco dichiara che «la candidatura non riguarda un singolo piatto o una ricetta, ma un modello culturale condiviso, fatto di esperienze comunitarie, scelta consapevole delle materie prime, convivialità del pasto, trasmissione dei saperi alle nuove generazioni e rispetto delle stagioni e dei territori. La cucina italiana è la “cucina degli affetti”: trasmette memoria, cura, relazioni e identità, raccontando storie di famiglie e comunità attraverso il cibo. Riflette il legame tra paesaggi naturali e comunità, incarnando memoria, quotidianità e cultura dei territori». Valori che non possono che essere condivisi, e che certamente fanno parte di quel concetto mutevole, in movimento e aperto a interpretazioni plurali che è la cucina italiana. Attenzione però a non confonderli con la cucina che nutre l’Italia oggi.
Sono davvero questi i valori che guidano la relazione quotidiana con il cibo nel nostro Paese? Oppure siamo davanti a un bel racconto, a una rappresentazione che fa propri temi cruciali per una sana relazione con le filiere alimentari, per poi utilizzarli come strumenti di marketing e leve commerciali?
Nell'ambito del mese di iniziative promosse da Slow Food del Trentino Alto Adige e dall'Università di Trento attorno all'
Overshoot Day 2025
Venerdì 9 maggio 2025, alle ore 17.30
Facolta di Sociologia dell'Università di Trento, via Verdi (Aula 20), Trento
un dialogo sul tema
Buone pratiche nei Domini Collettivi per ridurre gli impatti nei territori di vita
Partecipano
Marco Brunazzo, direttore Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Tommaso Martini, presidente Slow Food trentino Alto Adige - Sudtirol
Andrea Pugliese, Legambiente
Carlo Ragazzi, presidente Federazione italiana Domini Collettivi
Introducono e moderano
Marta Villa e Mauro Job, Università di Trento
Nell'ambito della Sesta edizione del “Festival dell’Agricoltura di Montagna - Giornata del Porro di Nosellari”
che si svolgerà sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024
Sabato 12 ottobre 2024 alle ore 15.00
a Carbonare (TN), presso il Centro Civico
è in programma l'incontro:
“Terre Alte e Restanza. Buone idee e buone pratiche – L’esempio di Ostana”
Vi partecipano
Giacomo Lombardo, già Sindaco di Ostana (CN) - "La seconda vita di Ostana"
Gianni Pitingolo, #ioResto Crotone - "Ruggine e Oro: quando le radici contano più delle ali"
Salvatore Perri, Gianni Marrazzo, Giuseppe Cimini, Associazione #ioResto Crotone - "Storie di chi resta, di chi parte, di chi ritorna"
Michele Nardelli – "Le comunità montane, fra restanza e nuove cittadinanze".
Andrea Nicolussi Golo – Incontro tra minoranze linguistiche: Cimbro e Occitano
Coordina il confronto il giornalista Claudio Sabelli Fioretti
(15 gennaio 2022) E' stato presentato stamane presso il Muse di Trento il documento "Un Green Deal per le foreste dolomitiche". Il documento, sottoscritto da 28 realtà della società civile trentina che insieme hanno dato vita ad un Tavolo di lavoro sul "dopo Vaia", rappresenta un fatto importante almeno per due buone ragioni.
La prima perché indica un'ipotesi di lavoro sul tema delle foreste colpite tre anni fa dal ciclone extratropicale Vaia, andando oltre l'approccio emergenziale che sin qui ha caratterizzato la risposta alla sciagura che in una notte dell'ottobre 2018 ha abbattutto 42.500 ettari di bosco. Quando si parla di ecosistemi forestali occorrono infatti visioni capaci di interagire con i tempi biologici della natura.
La seconda perché indica un metodo inedito di incontro che dal luglio scorso ad oggi ha saputo coinvolgere associazioni di diversa natura in genere collocate su fronti diversi, a partire dalla consapevolezza che la crisi climatica (e Vaia ne è una conseguenza) richiede risposte sistemiche da parte della nostra comunità e dunque una progettualità politica di lungo respiro sulla montagna.
Comunità che conservano senza dissipare il patrimonio per le generazioni future.
Martedì 4 luglio 2023, ore 20.30
Trento, Sala Conferenze della Fondazione Caritro, via Calepina 1
L'incontro vuole favorire per la cittadinanza la conoscenza della storia e della naturalità del Monte Bondone e delle comunità che hanno conservato e conservano tuttora un ambiente vivo e vitale. Gli spazi di Dominio collettivo del Bondone sono territori di vita, salvaguardati dalle persone che vi poggiano i piedi e che ogni giorni curano il patrimonio materiale e immateriale delle Terre Alte. Sono sorretti da una antropologia anti-individualista e da un altro modo di possedere che conserva senza dissipare. In un momento storico contrassegnato da una generale crisi climatica e dalla fragilità sempre più evidente degli ecosistemi alpini è necessario dialogare con i territori per implementare le azioni sostenibili e i comportamenti collettivi virtuosi. Verranno così raccontare tutte le iniziative fatte dal dopoguerra ad oggi per tutelare questo spazio vitale della città di Trento e gli strumenti legislativi che permettono di proteggerlo.
Sostenibilità nelle Terre alte: un'antropologia dei Domini Collettivi: Il caso virtuoso del Monte Bondone
Marta Villa, Dipartimento Sociologia e Ricerca Sociale, Università di Trento
La Legge 168/2017: territori di vita per le generazioni future
Mauro Iob, Centro studi e documentazione sui Demani civici e le proprietà collettive, Università di Trento
Comunità che conservano per le generazioni future: Sopramopnte, Vigolo baselga e Baselga del Bondone
Ivan Broll (Asuc Sopramonte, Flavio Franceschini (ASUC Vigolo Baselga), Silvano Baldessari (ASUC Baselga del Bondone)
Una nuova recensione di «Inverno liquido» è uscita nelle scorse settimane nella newsletter di Slow Food Italia.
Nel raccontare del viaggio lungo l'arco alpino e la dorsale appenninica compiuto dagli autori si scrive:
«I due scrittori questo viaggio lo hanno fatto davvero, e hanno messo racconti e cartoline in un libro, diretto ed essenziale, che ha il doppio pregio di dire le cose come stanno, e l’ambizione di indicare strade alternative, senza fermarsi all’inchiesta e alla denuncia. I numeri riportati in quasi 300 pagine non sono sindacabili. Sono serie storiche di precipitazioni sempre meno generose, miliardi di euro di finanziamenti pubblici che hanno coperto e continuano a ripianare bilanci deficitari. Tonnellate di cemento colate sui fianchi delle montagne. La cronaca è altrettanto cruda e parla di scelte (miopi, per essere generosi) che perseverano nel non tenere conto di quanto la scienza prevede e la cronaca riporta, di comunità che si trovano di fronte a un destino tanto ineluttabile quanto colpevolmente ignorato».
Potete leggere la recensione completa in https://www.slowfood.it/inverno-liquido-le-nuove-terre-alte/
Food to Action | Le Politiche del cibo secondo Slow Food - Assemblea Slow Food regionale
In occasione dell'Assemblea di Slow Food Trentino Alto Adige una giornata di riflessione sull'azione associativa aperta a tutti i soci.
L'incontro si svolge sabato 22 aprile 2023, presso le Distellerie Marzadro di Nogaredo, con il seguente programma: