"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Nell'ambito della Sesta edizione del “Festival dell’Agricoltura di Montagna - Giornata del Porro di Nosellari”
che si svolgerà sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024
Sabato 12 ottobre 2024 alle ore 15.00
a Carbonare (TN), presso il Centro Civico
è in programma l'incontro:
“Terre Alte e Restanza. Buone idee e buone pratiche – L’esempio di Ostana”
Vi partecipano
Giacomo Lombardo, già Sindaco di Ostana (CN) - "La seconda vita di Ostana"
Gianni Pitingolo, #ioResto Crotone - "Ruggine e Oro: quando le radici contano più delle ali"
Salvatore Perri, Gianni Marrazzo, Giuseppe Cimini, Associazione #ioResto Crotone - "Storie di chi resta, di chi parte, di chi ritorna"
Michele Nardelli – "Le comunità montane, fra restanza e nuove cittadinanze".
Andrea Nicolussi Golo – Incontro tra minoranze linguistiche: Cimbro e Occitano
Coordina il confronto il giornalista Claudio Sabelli Fioretti
Slow Food del Trentino Alto Adige – Südtirol promuove oggi e domani due giornate dedicate all'Overshoot Day 2024
di Michele Nardelli
Negli ultimi anni l'attenzione attorno all'impronta ecologica del pianeta è cresciuta. Lo strumento per misurare tale impronta si chiama Overshoot Day, il giorno del superamento. Viene analizzato annualmente dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che si dedica all’analisi del consumo delle risorse naturali e della loro capacità di rigenerazione sulla Terra, che misura l'impronta ecologica del pianeta come degli stati cosiddetti nazionali. Ma l'impronta ecologica può essere misurata in ogni altra forma di suddivisione territoriale o istituzionale fino a quella individuale (vedi allegato).
di Lorenzo Berlendis
La raccapricciante vicenda in cui ha perso (o meglio, gli è stata fatta perdere) la vita Satnam Singh è inscritta in un triste rosario di morti sul lavoro, nei campi come nei cantieri.
La corsa al contenimento di costi e prezzi del cibo che arriva sulle nostre tavole, aste al ribasso in primo luogo, producono effetti perversi, sulla qualità del cibo stesso, ma, soprattutto, sulla qualità delle condizioni di chi lavora in agricoltura, nonché sulla qualità ambientale di filiere sofferenti. Aspetto inguardabile del made in Italy che ci assegna il primato europeo di morti sul e per lavoro (dati Eurostat).
Centocinquanta i decessi – in media annua – in agricoltura: ogni 2,4 giorni muore un operatore agricolo (dati Inail). Numeri impressionanti che sono figli innanzitutto di stress, condizioni di scarsa sicurezza, mansioni e macchinari affidati senza preparazione degli addetti, in una parola nefasto effetto di contesti al di fuori delle regole, dettati in modo dilagante da intermediazioni illecite, subappalti a cascata, lavoro nero e sistemi di caporalato.
di Lorenzo Berlendis *
Un modello agricolo ormai al capolinea si specchia nelle logiche distorte della grande distribuzione. Perché il cibo è trattato come una merce, anello di una catena diseguale. È necessario tornare con i piedi nella terra, pensando alla nostra salute.
(16 Febbraio 2024) La crisi generata dai prezzi in agricoltura è una costante di questo modello agroindustriale. Almeno da qualche decennio. Periodicamente e ciclicamente si mostra vicino al punto di non ritorno. Vuoi per i ritardi nell’erogazione dei contributi e rimborsi europei, le misure della Politica agricola comune (Pac), vuoi soprattutto per il crollo dei già infimi prezzi dei prodotti all’origine. Tutti ricordiamo le vicende del latte, dalla questione surrettizia delle quote fino agli ettolitri buttati per strada; lo stesso vale per grano o frutta. E poi aumenti smisurati dei costi di produzione, le impennate del carburante di pochi mesi fa che hanno assestato un duro colpo, soprattutto a chi aveva un parco macchine importante o, comunque, necessità di cospicui input energetici esterni.
Quando la crisi è acuta, quando la situazione diventa insostenibile, i trattori si riversano nelle strade, capaci, viste le loro dimensioni, di creare disagio e sensazione anche in numero non elevatissimo: bastano una decina, anche meno, di quei mostri da 300 cavalli e 200mila euro per creare scompiglio e fare notizia. Una prima questione da risolvere, a proposito di costi e prezzi, è la seguente: si parla di cibo o merce? Tutto, o quasi, il cibo si compra e si vende, certo. Un conto però è il cibo prodotto da agricoltori custodi di semi, razze, e saperi artigianali, dediti alla cura e al rinnovamento di suolo e terra che offrono direttamente, o attraverso sistemi cooperativi e associati, bontà e nutrimento oltre che salute. Un conto è il cibo derivato da monocolture intensive che finisce nel tritatutto dei meccanismi finanziari della Borsa, ostaggio di logiche monetarie gestite da attori sovranazionali e di scambi ineguali, prodotto con pratiche che adottano scorciatoie, pesticidi e diserbanti, piuttosto che interventi pesanti di fitofarmaci, fertilizzanti, mangimi. Di solito necessitano di investimenti ingenti per dotarsi di macchinari costosi ed energivori, spesso acquisiti con contratti o mutui che tolgono il sonno agli stessi agricoltori che poi, nelle cronache dell’oggi, tendono a confondere con sorprendente strabismo i loro nemici. Essi sono, nella realtà, ugualmente vittime, magari conniventi, forse inconsapevoli, talvolta accidentali di un modello al collasso. Il fatto che essi producano cibo per noi, nutrimento per animali che diventeranno cibo umano o biomassa per digestori non è la stessa cosa.
(15 gennaio 2022) E' stato presentato stamane presso il Muse di Trento il documento "Un Green Deal per le foreste dolomitiche". Il documento, sottoscritto da 28 realtà della società civile trentina che insieme hanno dato vita ad un Tavolo di lavoro sul "dopo Vaia", rappresenta un fatto importante almeno per due buone ragioni.
La prima perché indica un'ipotesi di lavoro sul tema delle foreste colpite tre anni fa dal ciclone extratropicale Vaia, andando oltre l'approccio emergenziale che sin qui ha caratterizzato la risposta alla sciagura che in una notte dell'ottobre 2018 ha abbattutto 42.500 ettari di bosco. Quando si parla di ecosistemi forestali occorrono infatti visioni capaci di interagire con i tempi biologici della natura.
La seconda perché indica un metodo inedito di incontro che dal luglio scorso ad oggi ha saputo coinvolgere associazioni di diversa natura in genere collocate su fronti diversi, a partire dalla consapevolezza che la crisi climatica (e Vaia ne è una conseguenza) richiede risposte sistemiche da parte della nostra comunità e dunque una progettualità politica di lungo respiro sulla montagna.
Comunità che conservano senza dissipare il patrimonio per le generazioni future.
Martedì 4 luglio 2023, ore 20.30
Trento, Sala Conferenze della Fondazione Caritro, via Calepina 1
L'incontro vuole favorire per la cittadinanza la conoscenza della storia e della naturalità del Monte Bondone e delle comunità che hanno conservato e conservano tuttora un ambiente vivo e vitale. Gli spazi di Dominio collettivo del Bondone sono territori di vita, salvaguardati dalle persone che vi poggiano i piedi e che ogni giorni curano il patrimonio materiale e immateriale delle Terre Alte. Sono sorretti da una antropologia anti-individualista e da un altro modo di possedere che conserva senza dissipare. In un momento storico contrassegnato da una generale crisi climatica e dalla fragilità sempre più evidente degli ecosistemi alpini è necessario dialogare con i territori per implementare le azioni sostenibili e i comportamenti collettivi virtuosi. Verranno così raccontare tutte le iniziative fatte dal dopoguerra ad oggi per tutelare questo spazio vitale della città di Trento e gli strumenti legislativi che permettono di proteggerlo.
Sostenibilità nelle Terre alte: un'antropologia dei Domini Collettivi: Il caso virtuoso del Monte Bondone
Marta Villa, Dipartimento Sociologia e Ricerca Sociale, Università di Trento
La Legge 168/2017: territori di vita per le generazioni future
Mauro Iob, Centro studi e documentazione sui Demani civici e le proprietà collettive, Università di Trento
Comunità che conservano per le generazioni future: Sopramopnte, Vigolo baselga e Baselga del Bondone
Ivan Broll (Asuc Sopramonte, Flavio Franceschini (ASUC Vigolo Baselga), Silvano Baldessari (ASUC Baselga del Bondone)
Food to Action | Le Politiche del cibo secondo Slow Food - Assemblea Slow Food regionale
In occasione dell'Assemblea di Slow Food Trentino Alto Adige una giornata di riflessione sull'azione associativa aperta a tutti i soci.
L'incontro si svolge sabato 22 aprile 2023, presso le Distellerie Marzadro di Nogaredo, con il seguente programma: