"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Mondo

Un viaggio di ritorno, un libro scritto a metà, una comunità di pensiero
Una splendida immagine del viaggio sul Danubio da Vienna a Belgrado (12 - 21 settembre 2003) promosso da Osservatorio Balcani Caucaso

Dal 26 giugno al 3 luglio 2024, dopo una lunga assenza, sarò di nuovo nel cuore balcanico dell'Europa.

Lo scopo di questo viaggio è ben sintetizzato dal titolo della lettera (la trovate in allegato) che ho inviato ad una serie di amici e testimoni prvilegiati della regione: un viaggio di ritorno, un libro scritto a metà, una comunità di pensiero.

Persone con le quali ho condiviso a partire dagll'inizio degli anni '90 iniziative di solidaretà, progetti di cooperazione, sguardi e pensieri o che ho conosciuto ed apprezzato attraverso i loro scritti e il loro impegno sociale, culturale e politico.

Nel corso del viaggio, con ognuno di loro, avremo altrettanti momenti di conversazione sul presente e sul futuro di questa parte, per certi versi cruciale, dell'Europa. 

Un viaggio durerà otto giorni lungo un itinerario che ci porterà a Zagabria e Osijek (Croazia), Belgrado, Nis, Kraljevo (Serbia), Mostar, Sarajevo, Srebrenica, Tuzla, Banja Luka e Prijedor (Bosnia Erzegovina), che avrà un seguito nel mese di agosto a Trieste e nel Carso e, successivamente, in un nuovo viaggio in Macedonia del Nord, Albania e Kosovo. Nonché in una serie di interviste/conversazioni da remoto con le persone che in questa occasione non avremo potuto raggiungere o incontrare perché impegnati altrove.

Due giornate a Trento sull'impronta ecologica
La locandina dell'evento

 

Slow Food del Trentino Alto Adige – Südtirol promuove oggi e domani due giornate dedicate all'Overshoot Day 2024

di Michele Nardelli

Negli ultimi anni l'attenzione attorno all'impronta ecologica del pianeta è cresciuta. Lo strumento per misurare tale impronta si chiama Overshoot Day, il giorno del superamento. Viene analizzato annualmente dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che si dedica all’analisi del consumo delle risorse naturali e della loro capacità di rigenerazione sulla Terra, che misura l'impronta ecologica del pianeta come degli stati cosiddetti nazionali. Ma l'impronta ecologica può essere misurata in ogni altra forma di suddivisione territoriale o istituzionale fino a quella individuale (vedi allegato).

 

Messico, Claudia Sheinbaum vince le elezioni: sarà la prima donna presidente
La conquista del Messico, murales

L'ex sindaca di Città del Messico stravince le elezioni. A trionfare è il progetto politico di Obrador: Sigamos Haciendo Historia conquista anche la capitale e sei stati su otto.

(3 giugno 2024) Claudia Sheinbaum vince, come previsto, le elezioni e sarà la prima donna a guidare il Messico. Enorme il distacco della candidata della piattaforma Sigamos Haciendo Historia (che riunisce Morena, Verdi e Partito del lavoro) sugli sfidanti Xóchitl Gálvez, a capo di Fuerza y Corazón por México che ha riunito i partiti storici del Messico – il Partito Azione Nazionale (PAN), il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) e il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) – e Jorge Máynez del Movimiento Ciudadano.

Sheinbaum ha ottenuto oltre il 57% dei voti contro il 29 di Xóchitl Gálvez e il 10 di Máynez. Il risultato ufficiale dovrebbe arrivare nella tarda giornata di lunedì, ma i dati sono già certi ed emergono dal conteggio pubblicato dall’Istituto nazionale elettorale tramite una procedura statistica ufficiale che stima l’andamento dei risultati finali delle votazioni e la percentuale di partecipazione dei cittadini.

Contro le tensioni mondiali, la pace sia utopia concreta
Gaza. Immagine da il manifesto

di Federico Zappini *


Sono passati sei mesi dai feroci attacchi condotti da Hamas in alcuni kibbutz israeliani posti a nord della Striscia di Gaza. Le immagini di quelle ore, testimonianza di violenze efferate, ci hanno raggiunto lasciandoci sgomenti.

Un tale carico di violenza non ha impiegato molto ad attivare i suoi effetti nefasti. Nei centottanta giorni successivi, e anche ieri nella giornata in cui anche a Gaza terminava il periodo di Ramadan, davanti ai nostri occhi si è dispiegata la reazione militare dello Stato d’Israele su di un fazzoletto di terra (360 kmq di estensione, venti volte meno della provincia di Trento) nella forma di una sproporzionata azione militare che anche in questo caso ha visto come vittime ampiamente maggioritarie – tra le oltre 30.000 che contiamo fino ad ora – uomini, donne e bambini con nessuna altra “responsabilità” oltre a quella di essere nati e cresciuti in uno spicchio sbagliato del Mondo, tormentato da indicibili sofferenze senza un impegno sufficiente per cambiarne il destino e per intraprendere un percorso credibile di pacificazione e giustizia.

Oggi ci sono tristemente familiari – dopo anni di sguardo colpevolmente rivolto altrove – il posizionamento dei valichi di ingresso a Gaza (Erez a nord e Rafah verso l’Egitto), i nomi delle città che compongono la Striscia (le martoriate Gaza City e Khan Yunis su tutte) e degli ospedali bombardati (Al-Shifa), le storie delle organizzazione che più si sono spese in un contesto così difficile, come nel caso di World Central Kitchen che ha perso recentemente in un raid sette dei suoi operatori sul campo.

 

Acqua: memoria, verità, speranza
Quello che un tempo era il Mare d'Aral

di Emilio Molinari *

(22 marzo 2024) L’odierna perdita di memoria lascia dei vuoti dentro i quali trova rifugio l’indifferenza per le catastrofi epocali che già viviamo… a pezzi.

Pensiamo alla guerra mondiale nucleare. È oggi fra le cose possibili, quasi scontata, anche se il nostro cervello non riesce a considerarla tale. Pensiamo alla crisi climatica e idrica. Direttamente o indirettamente, ne percepiamo la minaccia e la accantoniamo. Perché ci dice che le risorse, i Beni Comuni fondamentali alla vita – Aria, Acqua, Terra – si vanno degradando o esaurendo, in una parola vengono a mancare alla produzione di cibo e alle attività economiche.

Guerra e scarsità delle risorse strettamente combinate ci danno la dimensione dell’odierno contesto in cui viviamo. Entrambe ci chiedono un ribaltamento culturale nell’approccio ai nostri bisogni e al consumo delle risorse. E ci chiedono soprattutto una cultura della condivisione: nella loro gestione, nella loro distribuzione, nella loro proprietà, nella visione di una politica collettiva globale. Ci chiedono di guardare al mondo.

L'infelicità araba
Samir Kassir
 
L'infelicità araba
 
Einaudi, 2006
 

Eredi di una grande civiltà che guardava al futuro, gli arabi possono riappropriarsi del proprio destino. A patto di liberarsi della cultura del vittimismo. E di fare i conti con quella modernità che molti continuaano a vivere come una minaccia.

Samir Kassir (Beirut, 1960-2005) ha animato per due decenni la vita intellettuale e politica libanese. Nel 2005 ha ispirato la “primavera di Beirut”, il movimento di massa che ha condotto alla liberazione del Libano dalle truppe di occuupzione siriane. Un impegno che ha pagato con la vita, venendo assassinato il 2 giugno 2005 in un attentato. Questo è il suo ultimo libro, il suo testamento politico.

Guerra e Pace. Assemblea dell'ANPI.
Palestina, ulivo millenario

Sabato 20 gennaio 2024, alle ore 9.30, nella sala Macondo dell'ARCI di Trento (percorso totalmente sbarrierato), adiacente alla sede ANPI in Viale degli Olmi 26

 

Assembea degli iscritti all'ANPI del Trentino

 

sui seguenti temi:

PALESTINA - UCRAINA - PRESENZA DELL'ANPI ALL'INTERNO DEL MOVIMENTO PER LA PACE

 

Ne parleremo con Michele Nardelli, promotore del Cantiere di Pace e dell'appello "USCIAMO DALLA GABBIA" sul conflitto israelo – palestinese, che riportiamo in allegato.

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