«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Cultura

Marcello, maestro irregolare
Marcello Farina (foto di Gianni Zotta, da Vita Trentina)

 

 

“Stava sul filo dell’onda e del vento”

Frammento 212, di Archiloco



Ancora un’altra perdita: quella dell’amico Marcello Farina.

Che si può dire della morte, se non il lascito di tristezza infinita che ci consegna? Ognuno fa i conti con i propri ricordi relativi alla persona che se ne è andata. Fin dal primo momento in cui si è saputo che don Marcello Farina non era più, in rete si sono avvicendati spunti di memoria di tante persone che lo hanno avuto come catechista o insegnante, che hanno condiviso esperienze di lavoro in quanto collega, come sacerdote o uomo di cultura nella veste di filosofo, teologo e storico. In molti hanno avvertito il bisogno di parlare, di dire di lui.

Va bene così: parliamo. Parliamo della vita di un maestro irregolare, titolo del tutto onorifico, a mio parere. Irregolare come lo sono stati nel corso del Novecento alcuni protagonisti citati nel volume di Filippo La Porta1. Nomi famosi, figure di intellettuali “scomodi’”, spesso ignorati, marginalizzati e relegati in spazi di minoranza. In qualche modo così è stato anche per lui, nonostante il suo essere immerso nel flusso delle contraddizioni. O forse proprio per questo.

 

«Cronache delle cronache», l'ultimo regalo di Francesco Prezzi
La locandina dell'evento

Si svolgerà giovedì 20 novembre 2025, alle ore 18.00

presso la Sala Conferenze di Palazzo Benvenuti, in via Belenzani 12 a Trento

la presentazione del volume di Francesco Prezzi

 

"Cronache delle cronache.

Europa, Principati vescovili di Trento e Bressanone, Contea del Tirolo

fra poteri e guerre di conquista (secc. XV - XVI)"

(Edizioni del faro, 2025)

 

a cura di Micaela Bertoldi

 

Dialogano con la curatrice

Erica Mondini e Rodolfo Taiani

Comunità. Di aree interne e terre alte, di energia effettivamente sostenibile e solidale, di geografie ecosistemiche per leggere il nostro tempo.
Alcuni dei partecipanti all'incontro nel Matese

Report sul terzo incontro (in presenza) del Collettivo di scrittura

Matese, 25 - 28 settembre 2025

 

Il terzo incontro del Collettivo di scrittura nato a partire dalla pubblicazione di “Inverno liquido” si è svolto a fine settembre a Pietraroja (Benevento) e ha visto la partecipazione di Mauro Arnone, Giuliano Beltrami, Micaela Bertoldi, Antonio Cherchi, Maurizio Dematteis, Guido Lavorgna, Alessandro Mengoli, Nino Pascale, Rita Salvatore, Luca Serenthà e chi scrive.

Siamo nel Matese, una delle aree interne del Mezzogiorno che sarà oggetto di indagine nella pubblicazione della Collana di Derive Approdi dedicata all'impatto delle crisi sugli ecosistemi, relativa alla rinascita delle terre alte attraverso il patto politico fra chi sceglie di restare, chi arrivando trova buone ragioni per immaginarvi il proprio futuro e chi sceglie di ritornare dopo una vita realizzata altrove portandosi appresso un bagaglio di esperienze da mettere in gioco.

Sarà il motivo principale che attraverserà questi quattro giorni di immersione in territori spesso segnati dall'abbandono, niente affatto poveri, semmai impoveriti a cominciare da una malintesa idea di modernità e di sviluppo, dalla mancanza di istituzioni di autogoverno e da modelli di sviluppo importati e che avevano e continuano ad avere ben poco a che fare con la ricchezza culturale e materiale di queste terre.

Comunità di studio “Cerchiamo ancora” - Il secondo incontro.
Lourmarin (Provenza. L'ultima dimora di Albert Camus

Sabato 22 novembre 2025, ore 10.00 – 12.30

Trento, Bookique – Via Torre d'Augusto

 

Che cosa hanno in comune Hannah Arendt, Albert Camus, Nicola Chiaromonte, Arthur Koestler, Ivan Illich, Chirtopher Lasch, Carlo Levi, George Orwell, Pier Paolo Pasolini, Ignazio Silone e Simone Weil?

Esamineremo questi tratti comuni a partire dall'introduzione che Filippo La Porta ci propone nel libro "Maestri irregolari" (in allegato)

Indagare la guerra. La bellezza ci salverà?
La locandina dell'incontro

 

Nell'ambito della Giornata europea degli Amici dei Musei dedicata quest'anno al tema "Arte e Pace. I musei come strumenti di Pace"

 

La Città di Asola, in collaborazione con il Museo Civico, l'Associzione Amici di Palazzo TE e dei Musei Mantovani, FIDAM – Federazione Italiana degli Amici dei Musei


promuovono l'incontro


Indagare la guerra.

La bellezza ci salverà?

 

Se vogliamo costruire una diffusa cultura della pace è necessario abitare i conflitti, conoscerli, elaborarli, saperli contenere, farli evolvere in forma nonviolenta.

 

Conversazione con Michele Nardelli, ricercatore e formatore sui temi della pace.


Domenica 12 ottobre 2025, ore 16.00

Asola (MN), Museo Civico G.Bellini, Via Garibaldi 7

 

L'uomo che resta
La prima di copertina del libro

Nell'ambito della XXIII edizione della rassegna di incontri "Tutti i colori della pace"

promossa dal Comune Vallelaghi, dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e dalla Biblioteca di Terlago

 

Venerdì 3 ottobre 2025, alle ore 18.00

Terlago, Sala Braidon

 

Presentazione del libro

L’uomo che resta

(Les Flâneurs Edizioni)

 

A parlarne saranno l’autore Marco Niro

in dialogo con Michele Nardelli

 

Un’avventura che si estende per venti millenni, intrecciando passato, presente e futuro, per parlare di cambiamento climatico e cultura del limite.

Il mondo e tutto ciò che contiene
la prima di copertina del libro

Aleksandar Hemon

Il mondo e tutto ciò che contiene

Crocetti, 2023


Bejturan se uz ruzu savija,

vilu ljubi Derzelez Alija,

vilu ljubi svu noc na konaku,

po mjesecu i muntu oblaku *


Spesso parlo del Novecento come di un secolo non ancora elaborato. Non significa che non si siano spese parole, tutt'altro. E anche molte pagine straordinarie per comprenderne il messaggio, complesso e contraddittorio, che “il secolo dell'ambivalenza” ci ha consegnato. A che cosa mi riferisco, allora?

Penso alle pagine che ancora rimangono sospese sul piano dell'elaborazione collettiva, quel passato che incombe sul presente proprio per non aver scavato a fondo dentro verità ritenute sconvenienti e dolorose. Ma che il trascorrere del tempo (e ancor più la rimozione), infettano.

Non penso solo alle due guerre che devastano l'Europa e il Mediterraneo, entrambe esito di questa incapacità di fare i conti con la storia e del delirio nazionalistico che ancora pervade il presente.

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