«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Ambiente e biodiversità

Val Senales: dal TAR di Bolzano lo stop all'ampliamento degli impianti sciistici a ridosso del ghiacciaio
Val Senales (foto da salto.bz)

L'intervento andava sottoposto a Vas e Vinca. CAI Alto Adige, Dachverband für Natur-und Umweltschutz, Lipu e Mountain Wilderness: basta impianti sciistici ad alta quota in aree già estremamente sofferenti per i cambiamenti climatici

Il Tar di Bolzano, con la sentenza n. 176 del 17.06.2025, accoglie il ricorso delle associazioni ambientaliste CAI Alto Adige, Dachverband für Natur-und Umweltschutz, Lipu e Mountain Wilderness che avevano chiesto di annullare la delibera della Giunta provinciale del 5 marzo 2024, che autorizzava l’ampliamento del comprensorio sciistico della Val Senales. Questo ampliamento avrebbe provocato gravi danni ad un’area alpina caratterizzata da maestose morene, laghi e una natura ancora nella maggior parte incontaminata.

La delibera della Provincia autonoma di Bolzano aveva approvato il progetto di ampliamento in Val Senales a 3000 m di quota circa, che prevedeva la realizzazione di una seggiovia a 6 posti, per una lunghezza dell’impianto di risalita di circa 1 km, di una stazione a valle e una a monte, oltre a nuove piste di circa 2,6 ettari, in un’area tutelata dal Piano Paesaggistico del Comune di Senales classificata “zona rocciosa-ghiacciaio”. Si tratta infatti di una zona di transizione alpina - subalpina, che si trova all’interno dell’area sensibile dell’Hochjoch, in gran parte priva di vegetazione ed il cui paesaggio è caratterizzato da imponenti campi morenici.

A otto minuti dal Sole. L'energia come bene comune
Paul Klee

Con le Comunità energetiche rinnovabili si è attuata una rivoluzione del mercato: l’energia è passata da essere un servizio di pubblica utilità a bene comune che si sottrae al mercato e al profitto, al quale tutti possono accedere. Alla base delle Cer c’è il principio della porta aperta che consente a tutti di parteciparvi nel rispetto delle condizioni stabilite.

di Alessandro Mengoli *

Quale elemento è più intimamente legato al vivente? Quale elemento è più necessario agli organismi viventi dell’energia? Che cosa provvede ad alimentare ogni minuto i processi metabolici? Persino l’ulivo di Cordova, che da mille anni non si è mai spostato, ha bisogno dell’energia del Sole. Lo stesso vale per il genere umano che alla fatica di vivere dell’ulivo aggiunge anche quella di spostarsi. Con il fuoco, che secondo la mitologia riceve in dono da Prometeo dopo averlo rubato agli Dei, l’umano compie la prima trasformazione volontaria dell’energia, scoprendo che può mangiare meglio, può riscaldarsi, può illuminare la notte.

Climate Justice University - Summer School
Il manifestao della Summer school

Nell'ambito della seconda edizione della Summer School del Climate Justice University che si svolgerà a Luminasio (Bologna), dal 23 al 25 maggio 2025,  nel pomeriggio di venerdì 23 maggio a partire dalle ore 15.00 un incontro con Michele Nardelli sul tema "La crisi climatica e le terre alte".

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Nel 2024 abbiamo organizzato la prima edizione della Climate Justice University. “Se vogliamo guardare alla crisi climatica come allo spazio di opportunità per ‘ribaltare i rapporti di forza’ – scrivevamo un anno fa – dobbiamo indagare nuove prospettive e (de)costruire nuovi concetti”. Un anno dopo, tanta acqua – e non è una metafora – è passata sotto i ponti. I nostri territori sono stati più volte travolti dalle conseguenze della crisi climatica, con colate di fango che hanno devastato l’Appennino e inondato le pianure. La crisi climatica è qui e ora, dispiega i suoi effetti, rafforza le diseguaglianze e ne crea di nuove.

 

Alpi, il crollo del ghiacciaio svizzero è un campanello d’allarme
Nella foto di Jean-Christophe Bott/Keystone per AP/LaPresse, gli effetti a fondo valle del crollo del ghiacchio: una valanga di ghiaccio, terra e pietre.

Il collasso del Birch ha cambiato, nel giro di poche ore, il volto di una delle più pittoresche valli del Canton Vallese. Grazie al sistema di prevenzione delle autorità locali, i 300 residenti del paese sommerso dalla frana sono salvi. «Il crollo è un campanello d’allarme per tutti i territori alpini», dice Vanda Bonardo di Legambiente. L'alta montagna infatti è sempre più instabile. Un manifesto chiede la protezione degli ecosistemi glaciali e delle popolazioni locali.

 

di Elisa Cozzarini

 

È crollato il ghiacciaio del Birch, alle 15.24 di mercoledì 28 maggio, e ha sepolto gran parte del piccolo centro abitato di Blatten, nel Canton Vallese. La Lötschental, descritta dal Touring club italiano come una tra «le valli più autentiche delle Alpi svizzere», ha cambiato volto nel giro di poche ore. Il fiume Lonza, ostruito dall’enorme massa di detriti, fango e ghiaccio, ha formato un lago. Le scosse sismiche provocate dal crollo, di magnitudo 3,1, sono state avvertite in tutto il Paese. Al momento, per la grande instabilità dei versanti, nessuno può accedere ai luoghi. Non si sa come potrebbe evolvere la situazione. Per le autorità elvetiche, il rischio è che la catastrofe sia solo a metà: ci sono ancora centinaia di migliaia di metri cubi di roccia instabile e resta il pericolo di colate detritiche su entrambi i lati della valle, secondo quanto riporta la Radiotelevisione svizzera.

 

 

Buone pratiche nei Domini Collettivi per ridurre gli impatti nei territori di vita: un dialogo
Il manifesto dell'iniziativa

Nell'ambito del mese di iniziative promosse da Slow Food del Trentino Alto Adige e dall'Università di Trento attorno all'

Overshoot Day 2025

 

Venerdì 9 maggio 2025, alle ore 17.30

Facolta di Sociologia dell'Università di Trento, via Verdi (Aula 20), Trento

 

un dialogo sul tema

Buone pratiche nei Domini Collettivi per ridurre gli impatti nei territori di vita

 

Partecipano

Marco Brunazzo, direttore Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Tommaso Martini, presidente Slow Food trentino Alto Adige - Sudtirol

Andrea Pugliese, Legambiente

Carlo Ragazzi, presidente Federazione italiana Domini Collettivi

Introducono e moderano

Marta Villa e Mauro Job, Università di Trento

La montagna: patrimonio materiale e immateriale. Quale tutela e valorizzazione?
Borgata di Ostana

Per la V Settimana del Patrimonio culturale, la Sezione trentina di Italia Nostra propone una riflessione sul tema della montagna. E' un'occasione per riflettere e far riflettere sul complesso processo che potrebbe rendere più efficace la salvaguardia dei siti minacciati da cambiamenti culturali e climatici, turismo di massa, migrazioni antropiche, interessi economici.

 

Venerdì 16 maggio 2025, ore 17.00

Trento, Sala Fondazione Caritro, via Calepina 1

 

Presentazione libri

Walter Nicoletti, Le Alpi per ricominciare. Una nuova alleanza fra umanità e natura (Vita Trentina editrice)

Luigi Casanova, Avere cura della Montagna. L'italia si salva dalla cima (Altreconomia)

 

Gli autori Walter Nicoletti e Luigi Casanova dialogano con Michele Nardelli

Monte Bondone. Identità, trasformazione, prospettive
La locandina dell'incontro

Sopramonte, Sala della Circoscrizione, via di Revolta 4 

Martedì 22 aprile 2025, ore 20.30 


Il Monte Bondone è un ecosistema complesso che unisce ambienti, quote e comunità diverse. Per il suo futuro servono visioni capaci di connettere dimensioni ambientali, economiche e sociali, aprendosi a sperimentazioni ecologiche e imprenditoriali in sintonia con i tempi, senza nostalgia ma con la volontà di costruire il domani che questa montagna merita. 

 

Intervengono

Michele Nardelli, scrittore e co-autore del libro "Inverno liquido"

Stefano Musaico, candidato Alleanza Verdi e Sinistra

Federico Zappini, candidato Partito Democratico del Trentino

 

Modera

Simone Casciano, giornalista de Il T quotidiano

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