"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Filiere insanguinate

Filiere insanguinate

di Lorenzo Berlendis

La raccapricciante vicenda in cui ha perso (o meglio, gli è stata fatta perdere) la vita Satnam Singh è inscritta in un triste rosario di morti sul lavoro, nei campi come nei cantieri.

La corsa al contenimento di costi e prezzi del cibo che arriva sulle nostre tavole, aste al ribasso in primo luogo, producono effetti perversi, sulla qualità del cibo stesso, ma, soprattutto, sulla qualità delle condizioni di chi lavora in agricoltura, nonché sulla qualità ambientale di filiere sofferenti. Aspetto inguardabile del made in Italy che ci assegna il primato europeo di morti sul e per lavoro (dati Eurostat).

Centocinquanta i decessi – in media annua – in agricoltura: ogni 2,4 giorni muore un operatore agricolo (dati Inail). Numeri impressionanti che sono figli innanzitutto di stress, condizioni di scarsa sicurezza, mansioni e macchinari affidati senza preparazione degli addetti, in una parola nefasto effetto di contesti al di fuori delle regole, dettati in modo dilagante da intermediazioni illecite, subappalti a cascata, lavoro nero e sistemi di caporalato.

Questo nonostante una legge di contrasto che ha quasi dieci anni e che è, evidenza quotidiana, scarsamente applicata. L’inaccettabile elenco degli incidenti, con feriti e morti, palesa l'atroce insostenibilità di filiere agricole che grondano sangue e producono lutti ed infortuni a iosa, insieme alle paventate eccellenze alimentari di cui dovremmo andare fieri.

Abbiamo un enorme problema di disaccoppiamento dei prezzi sorgente con quelli finali nei supermercati, tutto a danno di chi lavora e produce nei campi. Non un incidente ma un elemento costitutivo di un sistema dove chi lucra sul cibo delle nostre tavole è chi intermedia e detta le ‘leggi di mercato’ di una filiera diseguale.

Di questo, appena dopo l’estirpazione totale del lavoro nero, si dovrebbe occupare la politica. Con efficacia ed urgenza. Suona beffardo e irrispettoso sentire argomentare da certe associazioni di categoria che il problema numero uno degli agricoltori in Italia sia costituito dai cinghiali!

 

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