di Silvano Falocco

La statua di Kappler. Una bella statua di Herbert Kappler potrebbe troneggiare davanti a Caracalla come a suggerire il percorso che conduce alle Fosse Ardeatine. Potrebbe ma fortunatamente non c'è. Avremmo il diritto a buttarla giù oppure dovremmo contestualizzare, magari in modo critico?

La questione si capisce meglio parlando di criminali che ben conosciamo e di crimini che noi consideriamo contro l'umanità. Non avremmo alcun dubbio: Kappler andrebbe tolto.

Il problema è che, per noi, la tratta atlantica, lo schiavismo, la conquista coloniale, lo stupro (rapporti sessuali con persone non consenzienti) o, che dir si voglia, il matrimonio forzato con una dodicenne sono ancora oggi reati minori. E il problema non é se allora fosse "consentito" o meno - pure Kappler ha sempre sostenuto di obbedire alla Legge - ma se oggi quelle statue ancora ci feriscono o se feriscono una parte consistente delle nostre società. Ce ne sono alcune che non hanno questo potete malvagio, altre si.

È dei nostri tempi, non di mille anni fa, la necessità di costruire un data base con il nome delle navi negriere, i loro viaggi, il nome, il sesso, l'età, il peso (lo sappiamo perché di mercato si trattava) delle persone rese in schiavitù. Una necessità che nasce da una dignità che va ridata.

E poco male se qualche statua venga decapitata o gettata nel fiume. Non se ne avrà a male. Il problema è che se ne hanno a male tutti coloro che continuano a sottovalutarne il senso e a offuscare l'origine schiavistica della nostra ricchezza. Magari abbattere le statue è necessario.