"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(27 dicembre 2010) «L'uomo incontrò se stesso e non si riconobbe». Nulla meglio delle parole di Ernesto Balducci possono descrivere il senso grandioso e tragico della "conquista" delle americhe.
Nell'avvicinarmi a quest'altro mondo di là dell'Atlantico ho fra le mani un libricino delle Edizioni cultura della pace del 1992, la cui lettura mi riempie di commozione per l'affinità di sguardo e insieme per quanto si sia infranta la speranza che padre Balducci aveva riposto in quel fatidico cinquecentenario immaginato come un "anno di grazia" che avrebbe potuto far incontrare il conquistatore e il conquistato, Cortés e Montezuma. Ma non andò così.
Le nostre rotte sono più confortevoli e veloci. Così da questa sera lo sguardo assumerà una diversa angolazione, quella che viene da quello straordinario osservatorio che rappresenta il Messico. Di questo viaggio proverò a raccontare le suggestioni, i chiaroscuri, i profumi... attraverso le parole e le immagini che saprò raccogliere in questi giorni che pure vorrebbero essere di riposo. Certamente saranno dedicate al piacere di rivedere ed abbracciare gli amici Carlos e Pano ai quali ci lega un'amicizia intensa che nasce chissà dove... forse nel profondo di un sentirsi parte di un'umanità senza più bandiere ma non per questo consapevole di un'unica comunità di destino.
A proposito, quel libricino s'intitolava "Montezuma scopre l'Europa".
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