"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Gianni Rigotti, una persona saggia...

Gianni Rigotti

(2 giugno 2011) Quando lo sentivo al telefono nei mesi scorsi la voce si faceva ogni volta più flebile, ma ciò nonostante non veniva meno la sua proverbiale tenacia che avevo conosciuto negli anni '70 quando era consigliere comunale in un piccolo paesino della Val di Non dove la lista di Democrazia Proletaria prendeva percentuali a due cifre e percorreva di lungo in largo la valle per promuovere incontri, organizzare giovani, attaccare manifesti. Mi dava consigli per il mio lavoro, lanciava idee sullo sviluppo locale e sulla valorizzazione degli antichi mestieri (lui che era un formidabile intrecciatore e che negli ultimi anni aveva svolto per il Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele i corsi di tessitura sugli antichi telai), seguiva questo blog e mi diceva che avrei dovuto fermarmi un attimo per fare meglio le cose che stavo facendo. Era una persona saggia, Gianni Rigotti...

Gianni ha lasciato questo mondo la mattina del 2 giugno, nella sua casa di Novafeltria dove si era trasferito con la famiglia da ormai trent'anni. L'ultima volta che ci eravamo sentiti, un paio di settimane fa, era per promuovere un corso di formazione rivolto ai giovani di Legambiente della sua zona. Avevo preparato un'ipotesi di percorso formativo che gli piaceva ma voleva che chiarissi con qualche riga di pensiero il significato dei titoli proposti. E proprio questo approfondimento è stato l'ultimo messaggio che sono riuscito ad inviargli, nonostante ogni giorno Gianni fosse nei miei pensieri. Mi piacerebbe riuscire a svolgerlo quel percorso formativo, come un ultimo dono ad una persona speciale.

Un forte abbraccio a Laura e a Marco.

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da luigi il 09 giugno 2011 00:14
    Ha dato moltissimo alla società, Gianni era un instancabile altruista, un uomo del fare, delle cose concrete. Sono poche le dispute ideologiche che ricordo, molte invece le attività su tematiche ambientali e storiche, i progetti, le azioni di solidarietà e di aiuto ai più deboli. E così fino alla fine dei suoi giorni, lasciando un grande vuoto e un grande dolore per tutti quelli che l'hanno conosciuto.
    "L'uomo mortale non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia" C. Pavese
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