"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Zanzotto, poeta nonostante la sopraffazione

Andrea Zanzotto
(18 ottobre 2011) Se ne è andato Andrea Zanzotto, forse il maggiore poeta italiano. Qualche giorno fa, il 10 ottobre, aveva compiuto novant'anni. Zanzotto è stato un attento osservatore del suo tempo e della sua terra, il Veneto. Ed è proprio dalla conversazione su questa terra e sul suo destino realizzata tre anni fa da Goffredo Fofi, Nicola De Cilia e Gianfranco Bettin che riprendiamo questo passaggio.

"... E' un po' la ricerca di sentirsi parte naturale del paesaggio... Anche se puntare sulla natura è rischioso. Leopardi ricordava che anche dentro un giardino si nasconde la sopraffazione, la sofferenza. E però, nonostante il pensiero di Leopardi, legittimissimo, la poesia ha la possibilità di raccogliere l'alone di fascino che ancora promana dalla natura...

Mi chiedo se lo stupro che si sta facendo della natura sia da imputare a un tipo di cultura, evidentemente aberrante, o a un male segreto della natura stessa, tale da aver permesso che da lei originasse questo tipo d'uomo. ..."

da "Il Veneto che amiamo" (Edizioni dell'asino)

 

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