"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Alla mia Sinistra

La copertina
Federico Rampini
 
Alla mia Sinistra
 
Mondadori, 2011

Come la sinistra ci può salvare da un lento declino.

Nei primi anni del 2000 molti economisti e intellettuali di sinistra, tra cui lo stesso Rampini, hanno abbracciato un innovativo modello di sviluppo e sposato alcune idee storicamente appartenute alla destra: il mercato come sinonimo di progresso e il liberismo come via principe di sviluppo. Ma la crisi del 2008 ha spazzato via in pochi mesi tale corrente di pensiero: la bolla finanziaria si è abbattuta quasi solo sulle fasce medio-basse della popolazione, facendo crollare così il sogno da molti cullato di un liberismo progressista.

Secondo Federico Rampini ora il mondo occidentale deve ritornare a un ideale di sinistra più tradizionale, appoggiando una società con un welfare forte, ponendo attenzione all'ambiente e ai temi dell'energia. Un modello - come quello seguito dal Brasile di Lula e, in parte, dall'America di Obama - in cui la crescita economica si accompagni all'integrazione sociale, a un consumo sostenibile e a forti investimenti dello Stato in ricerca e sviluppo.

Rampini ci spiega perché lui stesso, dopo la "sbornia" degli anni 2000, è ritornato "di sinistra", cosa gli ha fatto cambiare idea, e qual è la strada da seguire per una società più giusta e più sana, evitando così un lento declino. Ma oltre Keynes proprio non si va.

 

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