"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Pensiamoci.

Eduardo De Filippo
(1 gennaio 2012) Quel che ci porterà il 2012 non lo sappiamo. Certo è che l'anno che viene non si presenta sotto i migliori auspici, almeno se consideriamo le prospettive economiche e sociali. La crisi è conclamata e la recessione porterà con sé, in Italia e in buona parte dell'Europa, un calo dell'occupazione e dei redditi, con effetti ancora non completamente calcolabili sul piano delle condizioni di vita delle persone, se è vero che solo l'effetto dei provvedimenti per raggiungere il pareggio di bilancio sul piano nazionale graverà per almeno 2 mila euro su ogni famiglia.

Se dovessimo basare le previsioni sui dati strutturali della crisi, ci sarebbe davvero motivo di essere preoccupati. Preoccupazione che cresce se dalla crisi economico-finanziaria dovessimo alzare lo sguardo sullo stato ambientale del pianeta o sulla crisi morale che l'attraversa.

Ciò nonostante, in queste prime ore del nuovo anno, vorrei formulare un augurio che è anche un auspicio. Che la crisi sia l'occasione per pensarci su, per riflettere sul significato di quel che facciamo, sulla sostenibilità dei nostri stili di vita, sul modo con il quale ci rapportiamo alle risorse che la madre terra ci consegna, sul senso che diamo alle nostre relazioni con le altre persone e con la comunità in cui viviamo, quella con cui condividiamo il nostro piccolo spazio di vita, come quella più ampia che ci accomuna nell'interdipendenza  di un unico destino terrestre.

Nel riflettere, nel sentirsi meno soli, nel cercare soluzioni per uscire dall'insostenibile spirale di una crescita senza qualità, si svolge lo spazio della politica. Forse non della politica che rincorre gli avvenimenti o che si preoccupa solo della ricerca del consenso, ma di quella vera, che prova a guardare oltre. Oltre il proprio giardino e oltre ogni visione particolare. Lo spazio di una politica che mi piace pensare territoriale ed oltre ogni confine.

Buon anno.

 

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