"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

L'Italia sono anch'io

Migrante
"L'Italia sono anch'io": 110mila firme. Consegnati alla Camera due ddl popolari

di Vladimiro Polchi - da www.repubblica.it

(6 marzo 2012) Chi nasce in Italia è italiano. Urne aperte agli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese. Una montagna di firme e due leggi di iniziativa popolare rilanciano la riforma della cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli immigrati. È il primo bilancio della campagna "L'Italia sono anch'io": 19 organizzazioni coinvolte, oltre 100 comitati locali e un migliaio di volontari impegnati per sei mesi. Il risultato? Circa 110mila firme consegnate alla Camera, ben oltre il tetto necessario delle 50mila.

"L'Italia sono anch'io".

La campagna nazionale è promossa da 19 organizzazioni: dall'Arci alla Caritas, dalla Cgil alle Acli, dai G2 a Libera, fino all'editore Carlo Feltrinelli. Due le proposte di legge sulle quali sono state raccolte le firme: una riforma del diritto di cittadinanza, che prevede che i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari (da almeno un anno) possano essere cittadini italiani e una nuova norma (elaborata dall'Anci) che permette il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni.

Fermi in Parlamento 48 ddl

Il tema più  dibattuto è da mesi quello della cittadinanza. In molti, dal presidente della Repubblica a quello della Camera, hanno chiesto una riforma della legge del 1992 che resta ancorata allo ius sanguinis (si acquista la cittadinanza dei genitori) e non prevede lo ius soli (si è cittadini del Paese dove si nasce). Eppure nessuno dei 48 disegni di legge presentati alle Camere sulla cittadinanza in questa legislatura (contati dall'Espresso) ha raccolto i consensi necessari ad andare avanti. Ora ci si prova con una proposta di legge di iniziativa popolare.
 
Le "leggi dei cittadini"

Con le leggi di iniziativa popolare, i cittadini possono presentare al Parlamento un progetto di legge: "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" (art. 71 della Costituzione). Peccato che negli ultimi anni, dei vari disegni di legge proposti dai cittadini, deputati e senatori se ne siano infischiati (Beppe Grillo presentò addirittura 350mila firme) tenendoli chiusi nei cassetti delle commissioni. Per questo, la grande quantità di firme raccolte dalle associazioni è oggi ancora più importante.

Una valanga di firme

I numeri: 109.268 le firme raccolte per la proposta di legge sulla cittadinanza; 106.329 per la proposta di legge sul diritto di voto. Record in Lombardia (oltre 18mila firme), Emilia Romagna (15mila) e Piemonte (11mila). Meno nel Lazio (6mila) e in Campania (1.700). Una manciata appena in Abruzzo (37).

I prossimi passi della campagna

I promotori della campagna "L'Italia sono anch'io" hanno deciso di non fermarsi qui, sostengono che "la consegna delle firme rappresenta solo la prima tappa di un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo. Si tratterà - spiegano - di fare in modo che il parlamento calendarizzi la discussione sulle due proposte di legge per arrivare in tempi rapidi alla loro approvazione". Per questo è già pronta una nuova campagna di comunicazione che verrà lanciata a sostegno delle due riforme.

 

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