"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Voto amministrativo: c'è di che riflettere...

Tempo scaduto

(22 maggio 2012) Il voto per le elezioni amministrative ha dato il suo responso definitivo. Dopo i ballottaggi, su 26 città capoluogo 14 vanno al centrosinistra (fra cui Genova), 1 (Palermo) a IDV-SEL, 1 (Belluno) alle liste civiche, 1 (Parma) al Movimento Cinquestelle, 2 al centro, 1 (Verona) alla Lega, 6 al centrodestra. In otto città capoluogo il centrosinistra strappa l'amministrazione al centrodestra. La Lega Nord perde tutti e sette i ballottaggi in cui era impegnata.

Un risultato che indica una controtendenza rispetto al passato. Ma se il centrodestra non sta affatto bene, il centrosinistra non deve cantare vittoria. In primo luogo per il forte aumento dell'astensionismo dei cittadini, segnale che deve preoccupare. Se andiamo a vedere i numeri assoluti, tutti gli schieramenti hanno di che riflettere. In secondo luogo perché l'affermazione del partito di Beppe Grillo, con risultati a due cifre in molte città, è indice di un diffuso malessere e di una critica verso la politica che pure non è priva di giustificazioni.

Insomma, da un voto parziale escono indicazioni che vanno prese sul serio. Il voto, come ho già detto in questo blog, percorre strade diverse da città a città e indica una mobilità elettorale senza precedenti. Dovrebbe anche farci riflettere attorno ad una riforma della politica che dovrebbe passare da una capacità di proposta territoriale, laddove la dimensione nazionale ancora indica una certa rendita di posizione ma sempre più incerta e limitata. E questo, se lo vogliamo vedere, riguarda anche il PD.

Sapremo avviare una seria riflessione, evitando di rincorrere l'aria che tira? Qui non c'è solo da ripensare le forme della politica, c'è soprattutto da interrogarsi sui grandi temi del presente, se sapremo davvero metterci alle spalle il Novecento e se saremo capaci di una nuova narrazione per il futuro.

 

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