"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

L'augurio di giorni sereni

Il rosso

Con l'arrivo del Natale, finalmente qualche giorno di tranquillità. Almeno sul piano degli impegni  istituzionali, perché invece su quello politico la fine anticipata della legislatura, lo scioglimento del Parlamento e l'indizione di nuove elezioni per il 24 e 25 febbraio fanno sì che anche in questi giorni il confronto sia più che mai acceso, tanto sul piano nazionale che su quello locale.

A tenere banco la presentazione dell'Agenda Monti, venticinque cartelle intitolate "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa. Un'agenda per un impegno comune". Un documento che leggo attentamente e che trovo piuttosto al di sotto delle aspettative. Soprattutto perché privo di quel cambio di paradigma che oggi si dovrebbe richiedere alla politica.

In questi giorni fra Natale e Capodanno non ho in programma alcun viaggio. Avrei deciso di starmene a casa, un po' di stacco dagli impegni quotidiani (ci sarebbero le primarie del PD ma, come ho già spiegato nel diario di venerdì scorso, non mi appassionano granché...), qualche buona lettura e un programma piuttosto corposo di scrittura. Mi attende infatti la preparazione della postfazione al libro sulle parole della politica che raccoglie quasi tre anni di tesi del sito politicaresponsabile.it, il documento preparatorio per la "winter school" sulle mafie in Italia e in Europa, un saggio sui "Balcani, vent'anni dopo", la presentazione dell'evento finale sul limite ed altre piccole cose. Ne avrei fino alla Befana ed oltre.

Ma la pubblicazione dell'Agenda di Mario Monti merita la dovuta attenzione, perché non mi sta bene né considerarla un innovativo programma di governo, né tanto meno liquidarla come se si trattasse della riproposizione di cose sostanzialmente condivise ma con scarsa attenzione alle questioni sociali e al lavoro. Oppure che non affronti - come qualcun altro ha fatto notare - questa o quell'altra questione cruciale. Di vuoti in effetti nell'Agenda ce ne sono più d'uno, ma non credo sia questo il problema. E allora comincio a buttar giù un po' di appunti che, almeno lo spero, nelle prossime ore prenderanno la forma di un commento.

Fuori è brutto tempo e non ho voglia che di starmene in casa al caldo della stufa a legna. E' così anche per Nina (la nostra "montagna dei Pirenei") e per i gatti di casa che arrivano sull'uscio e poi tendono a fare marcia indietro. Chi non teme le intemperie è il micio rosso, l'ultimo arrivato. Nei giorni scorsi se la dormiva al sole sulla neve, cosa piuttosto insolita per un felino. Pur essendo abituato alla strada (c'è voluto un anno e passa prima di avvicinarlo e ancora oggi quando c'è qualcosa che non gli va a genio tira fuori le unghie e i dentini), ha però imparato in fretta a gustare i piaceri del tepore casalingo.

A proposito, gli orsi nella loro antica saggezza sono in letargo e ci rimarranno fino a primavera. Chissà che questo non li aiuti ad evitare che nelle prossime elezioni diventino oggetto di propaganda da parte della Lega. Che pure in questi giorni ha tappezzato il Trentino con degli odiosi manifesti contro gli extracomunitari (in questo caso a due zampe), rei di prendere dalla Provincia autonoma di Trento duemila euro al mese senza far nulla. A questa demagogia da bar siamo ormai abituati, il problema semmai è che c'è ancora qualcuno che dà loro credito...

La paura (e il malanimo) fa brutti scherzi, sotto ogni latitudine. La lobby delle armi negli Stati Uniti, dopo i recenti drammatici avvenimenti, ha proposto di armare gli asili e le scuole. Riuscirà mai questo paese ad elaborare la conquista? Qui da noi, dove pure le armi non si comprano al supermarket, continua lo stillicidio della violenza sulle donne ed un prete di periferia anziché riflettere da dove venga tanta aggressività, non trova di meglio che prendersela con l'abbigliamento femminile. Dice quel che altri pensano e anche qui ci sarebbe materia su cui interrogarsi.

In compenso, un'assemblea parlamentare in procinto di essere sciolta dà il via libera a larghissima maggioranza alla scelta di dotare l'Italia di novanta cacciabombardieri F 35 per una spesa che oscillerà fra i 15 e i 20 miliardi di euro. Anche su questo ci sarebbe molto da dire, ma per l'Agenda Monti sembra sia la condizione per stare "a testa alta nel mondo". Effettivamente c'è proprio la necessità di un cambio di pensiero.

Malgrado tutto, l'augurio di giorni sereni.

 

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