"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
C'è già un primo dato sul quale riflettere: il calo netto del numero dei votanti
(28 ottobre 2013) La tanto attesa domenica elettorale si è conclusa facendo già registrare un dato significativo: ha votato solo il 62,81% degli aventi diritto (cinque anni fa erano stati il 73,13%). Un dato su cui riflettere, al di là dell'esito del voto.
Un imperativo per la politica, che dovrebbe interrogarsi sui propri legami sociali e sulla sua capacità di entrare in comunicazione con la propria comunità (e magari di avere qualcosa da dire). Un imperativo anche per tutti gli altri corpi intermedi (sul loro rapporto con le istituzioni politiche come sulla loro capacità di svolgere un ruolo di natura pedagogica). E, infine, una necessità di autocoscienza per le nostre stesse comunità, per le istituzioni dell'autonomia come per le singole persone, che dovrebbero interrogarsi sulla formazione delle classi dirigenti ma insieme anche sull'apprendimento di un senso civico diffuso.
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