"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(22 dicembre 2014) Nei giorni scorsi è uscito il Catalogo della mostra “L'Europa in guerra. Tracce del secolo breve”, inaugurata a Trieste il 29 novembre e che sarà a Trento (Castello del Buonconsiglio) dal 18 aprile al 6 settembre 2015. Oltre trecento opere curate da Piero Del Giudice che raccontano la prima guerra mondiale, osservata dalla parte di chi quella carneficina – costata la vita ad oltre sedici milioni di persone – l'ha subita.
Ho partecipato all'avvio del progetto originario che prevedeva una triangolazione fra Trento, Trieste e Sarajevo attorno alla riflessione su un secolo che inizia simbolicamente il 28 giugno 1914 nelle strade della capitale bosniaca con l'eccidio che darà il via alla prima guerra mondiale e finisce in questa stessa città con il lungo assedio che farà di Sarajevo una città martire.
Un progetto che nel tempo ha assunto una dimensione diversa da quella immaginata, più legata alla grande guerra. Ma, ciò nonostante, ne è nata una mostra di grande valore proprio per il taglio antimilitarista che nelle celebrazioni del centenario proprio mancava.
Il catalogo della mostra, oltre mille pagine, ospita fra l'altro un mio breve saggio dal titolo “Il Novecento, un secolo che nasce e muore a Sarajevo” che voglio anticipare ai lettori di questo blog.
Il testo del mio contributo al catalogo
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