"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Roberto Pinter
E' stata una grande sorpresa la partecipazione alle primarie del Partito Democratico. Lo è stata in tutta l'Italia perché ha dimostrato che c'è un popolo democratico che crede ancora nella politica e nel PD, lo è stata in Trentino dove la spinta del nazionale si è unita a quella mossa dalle centinaia di candidati che hanno partecipato alla elezione del nuovo gruppo dirigente del PD trentino. ...
L'ennesimo atto di fiducia nonostante i tanti mal di pancia e lo sconforto per una politica poco chiara e poco incisiva. Tanti elettori hanno detto "ci provo ancora una volta ma se non cambiate è l'ultima". E proprio per questo ora si tratta di dare risposte precise alle tante aspettative ricambiando la fiducia accordata.
Le regole di queste primarie sono sbagliate, perché con il voto degli iscritti si potevano individuare i due candidati da sottoporre al voto delle primarie. In questo modo gli elettori avrebbero scelto il segretario. Invece abbiamo un risultato dove nessuno può dichiararsi vincitore, arrivare primo con un terzo dei voti non rappresenta un diritto ad essere segretario, tre candidati hanno consensi politicamente equivalenti e dunque spetta alla nuova assemblea scegliere. L'assemblea è legittimata a farlo e non può definirsi un inciucio la maggioranza politica di un organo dirigente del partito.
Io penso però che sia necessaria una soluzione unitaria per la guida e la gestione del partito. Nel dibattito congressuale non sono emerse significative contrapposizioni politiche e oggi non sarebbe comprensibile dentro il partito la formazione di una maggioranza e di una minoranza politica.
Gli eletti nelle liste a sostegno della mia candidatura avrebbero il potere di scegliere tra Nicoletti e Tonini, ma scegliendo Pinter hanno indicato un progetto politico che non corrisponde pienamente né a Nicoletti, né a Tonini. Per questo ho proposto ai primi due, Nicoletti e Tonini, di condividere una soluzione unitaria, con un segretario votato da tutti e con una gestione unitaria del partito.
In questo modo potremo costruire assieme il nuovo PD del Trentino, un partito che non esclude qualcuno ma che prende il meglio di tutti. Abbandonando visioni settarie che ogni tanto hanno fatto capolino e abbandonando atteggiamenti arroganti. Chi ha candidato nelle liste a mio sostegno condivide una visione plurale e laica del partito e non accetta né dottrine di partito né atteggiamenti di chi confonde il proprio destino con il destino del partito.
Siamo pronti a partecipare alla guida del PD, non abbiamo voti in vendita ma solo idee. Chiediamo che venga riconosciuto il successo di consensi ottenuto senza santi protettori, sicuramente un grande risultato politico che non è nemmeno condizionato dal consenso dei singoli candidati territoriali. Un successo che non ha bisogno di tradursi in ruoli di potere ma solo in una partecipazione democratica alla vita di un partito.
Abbiamo tante urgenze, riprendere l'iniziativa popolare con il radicamento territoriale dei circoli, parlare al mondo del lavoro, essere protagonisti del governo provinciale e costruire delle proposte condivise per le prossime elezioni amministrative, confrontarci con gli alleati e misurarci con la proposta di Dellai. Siamo in ritardo ma se partiamo con il piede giusto potremo dimostrare di essere realmente il primo partito del Trentino.
29.10.2009
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