"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
mercoledì, 27 gennaio 2010
«I mass media di Stato alimentano una virulenta campagna nazionalista, con un'immensa eco in tutta la Cina. Due i bersagli: Rebiya Kadeer, la leader uigura in esilio accusata di avere istigato la rivolta a scopi secessionisti; la stampa estera bollata come faziosa, bugiarda, anti-cinese». La Repubblica, 21 luglio 2009
Scriveva così Federico Rampini in una corrispondenza da Urumqi, capitale dello Xinjiang (regione della Cina occidentale grande cinque volte l'Italia), il 21 luglio scorso, qualche giorno dopo la rivolta della minoranza uigura che, almeno stando al bilancio ufficiale, è costata la perdita di duecento vite umane.
Un paese - lo Xinjiang - tutt'oggi presidiato dell'esercito cinese, sottoposto a black out tecnologico, segnato dallo scontro etnico religioso ma soprattutto controllato nelle grandi ricchezze del suo sottosuolo dal grande impero economico cinese.
Rebiya Kadeer, simbolo in esilio del suo popolo tanto da essere stata nominata presidente del Congresso mondiale Uiguro e candidata nel 2006 per il Premio Nobel per la pace, porterà la sua testimonianza a Trento mercoledì prossimo 27 gennaio, alle ore 18.00, presso la Sala Aurora di Palazzo Trentini, per un incontro pubblico promosso dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Trento, Palazzo Trentini, sala Aurora
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