Gentili Mauro Cereghini e Michele Nardelli, mi chiamo Adriano Ferroni e sono un operatore sociale che sviluppa progetti educativi, culturali e di comunicazione sociale per alcune associazioni non profit. Tempo fa con alcuni amici della mia città, Roseto degli Abruzzi in provincia di Teramo, abbiamo iniziato un confronto serrato sulle questioni riguardanti l'uomo, spaziando dalla politica alla pedagogia, dalla giustizia alla pace, dall'urbanistica alla vita dei bambini nelle città. Si discuteva dell'importanza del dialogo ecumenico e dell'incontro con le culture. Organizzavamo incontri con teologi, filosofi, scrittori, giornalisti e soprattutto meditavamo testi e approfondivamo esperienze e percorsi diversi: don Milani e Bonhoeffer, Tonino Bello e Sorella Maria di Campello, Turoldo e Capitini, Levinas e Simone Weil, La Pira e Langer. Da questa ricerca continua è nata l'idea di creare una organizzazione non governativa, che mette al centro del proprio operare l'incontro con l'Altro non astratto ma concreto, nei suoi contesti culturali, sociali, politici, spirituali ed economici attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo, con un'attenzione particolare al mondo dei bambini e dei ragazzi. Mentre cercavamo modelli e contatti con cui confrontarci e dialogare abbiamo trovato "casualmente" il vostro libro Darsi il tempo che ci ha a dir poco folgorati. L'idea di cooperazione che volevamo mettere in opera si materializzava. Le aspirazioni e le pratiche di cui parlate ci hanno subito coinvolto ed entusiasmato fornendoci una direzione. Siamo agli inizi e quando si comincia a camminare si ha sempre bisogno di consigli esperti e volevamo chiedervi se vi andava di fare un tratto di strada insieme e discutere alcune idee che sono scaturite dalla lettura del libro. Ringraziandovi per il bellissimo lavoro svolto auguro buone giornate. Adriano