"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La cotogna di Istanbul

copertina

mercoledì, 19 gennaio 2011

Ballata per tre uomini e una donna

... Lei lo accolse sull'uscio a piedi nudi
con un profumo di bucato fresco
che lui immediatamente riconobbe;
senza parlare gli slacciò le scarpe,
poi tolse via le armi e la divisa,
poi lo lavò in ogni angolo del corpo
con una spugna e un pentolone d'acqua
messo a scaldare sulla stufa a legna...

Il primo incontro del nuovo anno nell'ambito del percorso "Per una cittadinanza Euromediterranea" promosso dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani vedrà come protagonista Paolo Rumiz, scrittore e giornalista triestino.

Inviato speciale del Piccolo di Trieste e in seguito editorialista di la Repubblica, segue dal 1986 gli eventi dell'area balcanica e danubiana; durante la dissoluzione della Jugoslavia segue in prima linea il conflitto prima in Croazia e successivamente in Bosnia Erzegovina.

Molti suoi reportage narrano i viaggi compiuti, sia per lavoro che per diletto, attraverso l'Italia e l'Europa. Trieste, Vienna, Gorizia, Salento, Kiev, Budapest, Istanbul: territori e città che parlano di culture che si intrecciano e si contaminano, e lo sguardo di Rumiz ne canta le peculiarità in maniera poetica e suadente.

Paolo Rumiz sarà ospite della città di Trento il 19 gennaio, alle ore 20.30, presso il Castello del Buonconsiglio, per parlare della sua prospettiva "euromediterranea", nata nel corso degli incontri con persone, volti, luoghi e storie.

E proprio l'incontro con una storia ha ispirato il suo ultimo libro, "La cotogna di Istanbul", straordinaria storia d'amore cantata con l'intensità che solo la passione amorosa sa ispirare. Una passione che forse parla, oltre che di una donna e tre uomini, dell'amore per i Balcani, di quella struggente nostalgia che si insinua tra le pieghe dell'anima ogni volta che si lascia quel territorio terribilmente affascinante e ricco di contraddizioni.

Trento, Castello del Buonconsiglio

 

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