"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Fiat, vince il sì al diktat di Marchionne

automobili
(15 gennaio 2011) Mirafiori, prevale il sì all'accordo. Ma il 54%, laddove ci si aspettava il plebiscito, è una mezza sconfitta. Il fatto è che - a prescindere dall'esito del referendum sull'accordo - tutta questa vicenda si configura come una sconfitta, comunque. Delle relazioni sociali, della cultura giuslavorista, della dignità delle persone. Nulla di nostalgico, né di conservatore. Ma la semplice considerazione che la forzatura autoritaria dei processi e i ricatti non portano da nessuna parte. Non c'è cultura europea dentro questo accordo, né il farsi carico responsabile di un contesto interdipendente. Solo un processo di deregolazione acuta che cerca di fare scuola nel paese. 

Marchionne e i suoi rapporti con la Philip Morris

 

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