"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Carlo Martinelli
(15 maggio 2011) Pochi giorni fa, Michela Marzano, scrivendo su Repubblica del testamento biologico, esortava i nostri politici a non permettersi di strumentalizzare e mettere le bandiere su temi, come la malattia e la parte conclusiva e spesso sofferente della vita, che ci riguardano tutti.
Il mondo in cui viviamo è complesso, globalizzato, vorticoso. Il bombardamento quotidiano di notizie sgombra ogni volta il campo dagli eventi registrati fino al giorno precedente e si viene centrifugamente proiettati in un presente svuotato di memoria e continuamente rinnovato.
Questo modus vivendi è fortemente ansiogeno e se ci induce a rincorrere produttività e performance che ci permettono di sentirci degni di abitare legittimamente questa parte del pianeta, ci impedisce però di riflettere sulle nostre vite e sulle grandi questioni che le riguardano. Mentre produciamo e consumiamo diligentemente come tante pecore, orientati e determinati dal mercato e dagli opinionisti, aderiamo semplicisticamente agli slogan più pervasivi e non riusciamo più nemmeno a formularci le domande essenziali. Cos'è una guerra giusta? Una prostituta è davvero libera nella scelta del mestiere che esercita? E' legittimo ricorrere alla fecondazione eterologa? I codici etici di cui si dotano le aziende sono a tutela e a beneficio dei dipendenti o costituiscono un escamotage per spremerli meglio e liberarsene più agevolmente qualora ciò diventasse preferibile? Fino a che punto si deve essere sinceri con un malato terminale, e fin dove ci si può spingere per alleviare la sua sofferenza? E come regolarsi se manifesta il desiderio di essere lasciato morire? Questo libro - alla seconda edizione, curato e tradotto con perizia da Riccardo Mazzeo - è a tutti accessibile ma risulta profondo al punto che può scombussolare e turbare fino a mettere in discussione la propria visione del mondo, come ha detto Corrado Augias all'autrice durante la sua trasmissione televisiva, è stato scritto da una giovane filosofa italiana che da dieci anni scrive e insegna in francese alla Sorbonne e che nel 2009 è stata eletta dal Nouvel Observateur uno dei cinquanta nuovi pensatori più originali e fecondi del mondo. Etica oggi è un libro smilzo ma potente. Tanto da indurre a ricominciare a fare qualcosa che stavamo dimenticando: pensare criticamente. In una intervista la Marzano ha affermato che questo pensiero critico ha una unica strada percorribile: la cultura. E aggiunge: "Bisogna formare i giovani e l'opinione pubblica a temi di filosofia morale: che non ha niente a che vedere con il moralismo, ma aiuta ad affrontare temi pratici, politici. Si formano così persone capaci di riflettere, e non solo allenate a difendere un certo punto di vista. Bisogna smettere di ideologizzare le posizioni e tornare alla filosofia, agli strumenti critici".
da Palle di carta, il blog di Carlo Martinelli - Trentino
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