"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
L'economista Manfred A. Max-Neef protagonista dell'incontro organizzato da Habitech
"Lo scopo dell'economia è servire le persone, e non far si che le persone servano l'economia": è questa la lectio fondamentale che ha regalato ad un pubblico entusiasta l'economista e ambientalista cileno Manfred A. Max-Neef. Lo studioso, ospite presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento nell'evento organizzato da Habitech, ha presentato il suo libro "Lo sviluppo su scala umana", appena uscito in Italia edito da Slow Food Editore
Se domani ci svegliassimo e consumassimo solo quello che realmente ci serve, il sistema economico attuale crollerebbe in ventiquattro ore, ma la povertà non ci sarebbe più". Parola di Manfred A. Max-Neef, noto economista e ambientalista cileno che ha parlato presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento in un incontro organizzato da Habitech - Distretto Tecnologico Trentino dal titolo "Sviluppo a scala umana: economia transdisciplinare per la sostenibilità".
"Dobbiamo cambiare tutto questo quanto prima - ha continuato Max-Neef - Occorre dimostrare di poter vivere meglio con molto meno. Per far ciò ci vogliono nuovi criteri economici che considerano l'essere umano nella sua interezza e non solo come consumatore. L'economia di oggi, infatti, non riesce più a rispondere ai problemi di questo secolo".
Lo studioso propone un'economia su scala umana basata su un valore fondamentale - in nessun caso un interesse economico può andare a di là del rispetto della vita - e cinque postulati di base: l'economia deve servire l'uomo e non viceversa; lo sviluppo riguarda la persona e non gli oggetti; la crescita è differente da sviluppo, e lo sviluppo non richiede necessariamente la crescita; nessuna economia è possibile senza l'ecosistema; l'economia è un sotto-sistema di un sistema più grande ma finito: la biosfera. Quindi la crescita permanente è impossibile.
La ricetta? "Un equilibrio perfetto e armonico tra esseri umani, natura e tecnologia. Non dobbiamo pensare che lo sviluppo sia legato esclusivamente alla crescita del PIL di una nazione, ma dobbiamo guardare alla qualità della vita. Sono fermamente convinto che i paesi che si sono sviluppati di più sono quelli che sono riusciti a soddisfare i bisogni umani fondamentali per tutti i cittadini", ha commentato Max-Neef. E ha aggiunto: "Dopo la crisi del 2008 gli economisti non hanno riveduto le loro teorie. Ciò è incomprensibile e assurdo. È tempo che la società civile reagisca".
Il modello di Max Neef negli ultimi decenni ha trovato ampia diffusione e applicazione nel mondo, nelle culture e negli ambiti economici più svariati: dai villaggi indigeni del Sud America, fino ai comuni e alle aziende della Scandinavia, del Nord America e anche dell'Italia.
L'incontro è stato anche l'occasione per presentare il suo libro, "Lo sviluppo su scala umana", appena uscito in Italia edito dalla casa editrice Slow Food, e che vanta la prefazione di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Ponendo fortemente l'accento sul fondamentale ruolo della creatività umana, l'opera costituisce un'ideale cornice di riferimento concettuale che pare indicare una strada per uscire dalla sterile contrapposizione fra l'approccio allo sviluppo tradizionale e il monetarismo neoliberista.
L'evento è stato coordinato da Thomas Miorin, direttore di Habitech, e da Eric Ezechieli, co-fondatore e presidente di The Natural Step Italia.
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