"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
sabato, 3 settembre 2011
In collaborazione con l'associazione Mezzaluna fertile del Mediterraneo e Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani nell'ambito dell'iniziativa "Per una cittadinanza euromediterranea", all'interno del Festival Oriente Occidente, il giorno 3 settembre alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Mart di Rovereto il regista Mourad Ben Cheikh presenterà il bellissimo documentario "Plus jamais Peur" (Mai più paura, 2011).
Il regista Mourad Ben Cheikh presenta a Rovereto il film "Mai più paura"
La rivoluzione tunisina non è quella dei gelsomini, oppure quella del pane come l'hanno definita alcuni giornalisti italiani. La rivoluzione tunisina è quella di un popolo che cerca la libertà, il lavoro e l'equità. In una parola, cerca di ritrovare la propria dignità. I tunisini hanno fatto una rivoluzione senza leadership, si sono uniti intorno ad obiettivi semplici, si sono mossi come un corpo travolgente che ha scosso la dittatura tunisina, ed in seguito quelle degli altri paesi arabi. Ma sbaglia chi crede che questo movimento si fermerà ai paesi del versante sud del mondo... questa nuova politica senza leader rischia pure di cambiare la cartografia politica in occidente.
Il film trasporta lo spettatore nelle strade della Tunisia fra i giovani in rivolta e la gente di ogni età che chiede libertà e giustizia. Dietro la rivoluzione nelle piazze, il film ci porta a vedere i 50 anni del Paese con due soli presidenti: Ben Ali e la sua oligarchia economica. Diversamente da quella del 1983-84, questa rivoluzione non è nata solo da problemi di sussistenza economica, ma da una richiesta di giustizia e libertà.
Ben Cheik ha iniziato le riprese il 14 gennaio 2011, mentre Ben Alì scappava, ma non ha fatto solo un reportage degli scontri, dal suicidio del venditore ambulante di Sidi Bouzid alla conquista, pacificamente armata, di avenue Burghiba, il cuore di Tunisi, al controllo dei quartieri dalle provocazioni fasciste di ergastolani prezzolati, attraverso i comitati di base, alla caccia attualmente in corso contro i resti (travestiti) dell'Rcd, il partito di Ben Alì tuttora legale. Anche se il puzzle che via via compone è completo e esauriente, Ben Cheikh ha scelto uno specifico angolo d'osservazione. E ha trovato tre personaggi emblematici della storia recente e passata, una donna, avvocato perennemente perseguitata e leader dell'associazione per i diritti umani, più volte in carcere e famosa per aver condotto un lungo sciopero della fame, in epoca Chirac, per salvare dalla tortura il marito, comunista tunisino. Una ragazza blogger, figlia di un prestigioso oppositore politico, che attraverso facebook racconta e organizza le manifestazioni e la controinformazione visto che non mancano nuove provocazioni contro i leader di piazza (come la perquisizione in casa di Khemais Ksila, numero due della lega tunisina per i diritti dell'uomo), e un giornalista indipendente, da sempre in prima linea nel raccontare i crimini delle tre-quattro famiglie che hanno da sempre dominato media, magistratura, banche e esercito.
Per partecipare all'incontro "La piramide rovesciata, una politica senza leadership" è obbligatoria la prenotazione (gratuita!) che si può fare direttamente su www.orienteoccidente.it.
Maggiori informazioni: martina.camatta@forumpace.it o 0461/213175
Rovereto, Sala conferenze del Mart
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