"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(6 settembre 2011) "Si è parlato tanto di autonomia, in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi. Si è parlato di bilanci, tagli, patti, norme. Tutto questo è certo importante e in questo senso voglio ancora una volta dare atto a tutti i parlamentari trentini del loro impegno per far sì che passasse l'emendamento che sancisce ancora una volta la specialità della nostra autonomia". Ha aperto così il suo intervento Lorenzo Dellai, presidente della Provincia, durante la cerimonia che in Sala Depero, a Trento, ha celebrato la Giornata dell'Autonomia...
In allegato l'intervento del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti
Ha fatto seguito a quelli di Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento ("l'autonomia non è un fine, ma un mezzo straordinario per la crescita, da difendere dunque senza gelosie") e di Marino Simoni, presidente del Consiglio delle Autonomie Locali ("dobbiamo guardare all'autonomia come alla sintesi efficace di quel che è il Trentino: una Comunità di comunità"). "E' stato ed è importante - ha poi aggiunto Dellai - questo impegno corale al di là delle appartenenze politiche e mi auguro che questo impegno unitario possa trovare ulteriore espressione anche nelle prossime importanti prove. Ma guai a noi se banalizzassimo l'autonomia, come se questa fosse solo questione di risorse pubbliche. Noi dobbiamo rafforzare la coscienza autonomistica, ribadire che essa è un processo storico della nostra comunità e non certo frutto di furbizie. E' invece il frutto di una lotta per l'identità trentina rivendicata nei confronti di Vienna prima e di Roma poi".
"In questo senso - ha continuato Dellai - non possiamo non pensare a chi si impegnò per l'autonomia integrale, alla vicenda dell'Asar che trovò poi espressione in diverse forze politiche. E ancora non possiamo dimenticare coloro che con un lavoro di paziente costruzione di accordi - con Bolzano, con Vienna, con Roma, con Bruxelles - ci hanno consegnato questa nostra autonomia. Sappiamo che non esisterebbe l'autonomia se il Trentino non fosse il territorio del volontariato, della cooperazione, della solidarietà. Non ci sarebbe la "macroautonomia" senza le "micromunità" che sono l'essenza stessa della nostra più grande Comunità autonoma, così viva e unita".
"Lo Statuto - ha proseguito il presidente della Provincia - è la trasposizione normativa di quella che è non tanto una solida radice piantata nella nostra storia, quanto una visione di futuro. Lo si dimentica talvolta: fino a poche decine di anni fa eravamo terra di chi emigrava in cerca di fortuna. Oggi, pur in momento difficile, siamo una solida realtà economica, meritiamo la tripla A, frutto di anni di buon governo. Eravamo marginali, oggi siamo sempre ai primo posti delle classifiche in quanto alla qualità sociale. Eravamo un territorio arretrato, anche culturalmente, oggi attiriamo ricercatori e studenti da tutto il mondo: e questo è successo proprio perché abbiamo saputo esprimere una visione di futuro. Non è stata una passeggiata, tutto questo - questa nostra autonomia - è frutto di sacrifici ed impegno. Ed oggi, in un momento di grande crisi, di fronte al mutamento radicale di tutte le coordinate, la sfida profonda è quella di vivere in coerenza con la nostra storia. Il che vuol dire rinunciare a quell'attitudine alle proteste e alle pretese che altrove farebbero sorridere, il che vuol dire anche non rinunciare a quei progetti ambiziosi che si riveleranno decisivi per i nostri figli, tra 15, 20 o 30 anni. Dobbiamo insistere: puntare sulla qualità sociale, completare il processo di aggiornamento dello Statuto, impegnarsi per la crescita".
E, ancora: "Noi non facciamo sacrifici per la Bce o per il mercato - ha rimarcato Dellai - ma per continuare ad avere le stesse opportunità, per dare il diritto a chi verrà di vedere conservate le nostre opportunità. Siamo a metà strada tra il Nord e il sud dell'Europa e poiché la crescita è la vera garanzia anche per la nostra solidità finanziaria, dobbiamo sapere che abbiamo potenzialità di crescita non espresse, qui, a casa nostra. Allora essere fedeli all'autonomia - tutti -, significa che dobbiamo - tutti -, puntare ad essere più veloci , più impegnati, più dinamici e più coraggiosi. E più uniti, per poter meglio essere tutto questo. Per questo l'onorificenza per la valorizzazione dell'autonomia provinciale va quest'anno a chi ha messo impegno e dedizione, ha chi ha puntato sulla crescita. Sono giovani imprenditori, sintesi efficace di quel bisogno di radici nella nostra storia e di ali per andare verso il futuro. Lo so, la strada è in salita, è dura: ma è l'unica che abbiamo".
"Nel sottolineare l'amicizia, la stima e il rispetto che il presidente Giorgio Napolitano ha oggi voluto accordare ancora una volta alla nostra Autonomia - ha concluso Dellai -, voglio cogliere come il Presidente della Repubblica abbia voluto assegnare un valore nazionale a questa nostro percorso. E noi assicuriamo dunque, e non potrebbe essere altrimenti, il nostro impegno per il futuro del Paese. Noi siamo legati alla nostra autonomia, è un bene non disponibile. Ma lo è non certo in un quadro di egoismo, bensì in un respiro nazionale ed europeo che mai è venuto meno. Perché questo è l'insegnamento dei nostri padri, il senso della nostra presenza laddove c'è stato e c'è bisogno: dall'Abruzzo alla solidarietà internazionale. Ed è il senso di una Autonomia di respiro nazionale ed europeo, che fa buone cose nell'interesse del Paese".
L'intervento di Bruno Dorigatti
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