"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Risvegli

Risvegli

(5 dicembre 2011) Ieri si votava per il rinnovo del Parlamento in Russia, Croazia e Slovenia. Dalle urne escono dati che sovvertono le previsioni dei sondaggi.

In Russia il partito di Putin era dato sotto i due terzi ma in realtà non raggiunge nemmeno il 50% dei voti e crescono le denunce (e le proteste) di vistosi brogli elettorali. In Slovenia era prevista la vittoria del centrodestra ma il nuovo partito di centrosinistra del sindaco di Lubjiana Zoran Jankovic ottiene la maggioranza relativa dei seggi. In Croazia, infine, vince il partito socialdemocratico, confermando così l'esito delle ultime elezioni presidenziali e mandando a casa il governo nazionalista dell'HDZ.

Russia. Dopo lo spoglio delle schede nel 96% dei seggi, Russia Unita risulta al 49,54%, il Partito comunista, principale movimento d'opposizione alla Duma, al 19,14%, il partito "Russia giusta", di centrosinistra, al 11,66% e il partito liberal-democratico (nazionalista) all'13,18%. Con la maggioranza assoluta dei seggi, Russia Unita non avrà bisogno di ricorrere a coalizioni o alleanze parlamentari. Sempre secondo quanto annunciato da Churov, i comunisti avranno 92 seggi, Russia Giusta 64, i liberaldemocratici  di Vladimir Zhrinovski 56. Per conoscere l'esatta ripartizione dei seggi, bisognerà però attendere i dati definitivi e aspettare la redistribuzione dei seggi dei partiti che non hanno superato la soglia di sbarramento del 7%. La sconfitta di Russia Unita assume proporzioni inattese e questo malgrado la denuncia di brogli elettorali avanzata dalle opposizioni e le centinaia di arresti avvenuti in queste ore.

Croazia. Con il trionfo dello schieramento di centrosinistra alle elezioni legislative di oggi, sarà con tutta probabilità Zoran Milanovic, capo del partito socialdemocratico croato (Sdp), il nuovo primo ministro della Croazia. Una vittoria che arriva in un momento di grave crisi economica e con un governo travolto dagli scandali, che hanno spostato i consensi punendo il partito del premier uscente, che crolla dal 37% di quattro anni fa al 22%-25% di oggi. Il Sdp, con il 44% dei voti, otterrà tra i 78 e gli 82 seggi dei 151 che compongono il parlamento di Zagabria.

Slovenia. Ribaltando tutte le previsioni della vigilia, Zoran Jankovic, leader del nuovo partito della sinistra liberale Slovenia positiva, ha vinto le elezioni di oggi in Slovenia. Col 99% delle schede scrutinate, al partito di Jankovic va il 28,5% dei voti, rispetto al 26,2% del partito conservatore di Janez Jansa e al 10,5% andato ai Democratici sociali (Sds) dell'ex premier Borut Pahor. Il partito di Jankovic avrà quindi 28 seggi, dei 90 che compongono il parlamento di Lubiana. In parlamento entrano altri due partiti di centro-destra, il centrista Gregor Virant e il Partito dei pensionati. Il partito democratico di Jansa ottiene 26 seggi, l'Sds 10, la Lista dei cittadini 8. Sei seggi a testa per il partito dei pensionati e il partito popolare, mentre si ferma a 4 il partito Nuova Slovenia. Un seggio a testa per le minoranze italiana e ungherese.

 

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