"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Bruno Dorigatti
(6 agosto 2012) La decisione del Governo Monti di incaricare l'Anas di procedere alla pubblicazione di un nuovo bando per l'assegnazione della concessione dell'Autobrennero senza attendere la sentenza del Tar, meraviglia e preoccupa.
Meraviglia perché il governo Monti, pur nella delicatezza della situazione nazionale, è entrato a piedi giunti su una questione delicata, per la quale è in corso un contenzioso non ancora definito presso il giudice amministrativo. Preoccupa perché ancora una volta si sta dimostrando la scarsa attenzione (se non l'insofferenza) nei riguardi delle autonomie speciali pur in presenza di amministrazioni che hanno dimostrato di saper agire con accortezza pur nell'interesse generale.
Quella dell'A 22 è una partita grossa che trascina con sé interessi enormi ed alla quale è legato il fondo di accantonamento per il tunnel del Brennero. Un tesoretto che, inutile nasconderlo, potrebbe diventare oggetto di attenzioni del governo nazionale, compromettendo pesantemente l'iter dell'opera e quel progetto, tanto atteso, di integrare il sistema autostradale con quello ferroviario.
Ma c' è una ragione in più, nella decisone del Governo di questi giorni, che desta motivi di preoccupazione e riguarda i difficili rapporti che caratterizzano il confronto fra le nostre autonomie speciali e il governo nazionale.
Segnali di insofferenza che hanno portato il Consiglio provinciale, nella sua interezza, ad approvare poche settimane fa una risoluzione con la quale si esprime la generale preoccupazione per scelte che non sempre rispettano il principio della concertazione e che possono metter in discussione l'impianto fondamentale dello statuto speciale di autonomia.
In questo contesto la decisione di questi giorni sull'A 22 rappresenta un altro preoccupante tassello di una logica di progressivo smantellamento delle risorse delle province speciali, che certo non contribuisce a favorire quel clima di coesione e solidarietà più volte invocato dal presidente Napolitano.
Non è attraverso posizioni intransigenti e con l'imposizione che si può ragionevolmente sperare di affrontare e risolvere i drammatici problemi esistenti oggi in Italia e verso i quali le province autonome hanno sempre dimostrato il massimo grado di collaborazione.
L'auspicio che qui voglio esprimere è che finiscano per prevalere posizioni più attente e consapevoli dell'esigenza di lavorare con il massimo di responsabilità e di condivisione al risanamento della nostra economia nel rispetto dei ruoli, delle competenze e delle prerogative di ciascuna istituzione.
Da parte nostra questo episodio ci rafforza nella convinzione di proseguire con decisione e tenacia - attraverso le dovute pressioni e sollecitazioni della giunta provinciale e di tutte le forze politiche - ad insistere presso il governo nazionale nell'impegno per assicurare all'autonomia trentina e alle sue istituzioni tutti gli strumenti e gli spazi di iniziativa politica ed amministrativa necessari per affrontare le sfide che il difficile momento nazionale ed internazionale richiede.
Bruno Dorigatti è Presidente del Consiglio provinciale
0 commenti all'articolo - torna indietro