"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Porto 2025.

Cefalù

Considerazioni e proposte intorno all'intervento sulla Finanziaria di Michele Nardelli

di Giuliano Gabrielli

Settant'anni.

Per settant'anni ho visto l'acqua scorrere sotto il ponte di San Lorenzo, sempre da monte verso valle. Capirai che avrei tanti esempi da presentarti a commento e sostegno della tua relazione sulla Finanziaria 2013.  Esempi, non contrapposizioni, perché nel leggere mi sono accorto di condividere ciò che hai detto.

Perché scriverti allora? Per l'assenso, per offrire degli esempi? Hai già tutto. Desidero invece offrirti un piccolo contributo, certamente non esaustivo, che muove da un diverso punto di vista e guarda già all'accelerazione: un'ottica ‘ingegneristica' e un invito all'urgenza e alla necessità di efficacia delle prossime scelte e delle attività.

Ulisse. Seneca.

... Ulisse, la metafora del grande viaggio dell'uomo alla ricerca del mondo e di se stesso.[ ] per mare aperto, oltre il recinto della ragione, oltre le colonne che reggono il cielo, fino alle isole fortunate, purgatorio del paradiso. (Da L'Adige 28.10.2012)

Se la metafora di Ulisse è stata funzionale al commento sulla Finanziaria e al richiamo a uno stile politico più ‘dignitoso', devo però dire che quel mito non mi commuove. Letterario e lontano, a me riesce invece più congeniale Seneca: ‘Se non conosci il tuo porto, mai vento soffierà a tuo favore'.

Porto 2025.

La Fondazione Mach ha presentato i dati 1958 - 2010 del progetto Clitre.50, sponsor la Provincia, per il tramite di un convinto Alberto Pacher. I dati confermano la criticità dello stato ambientale, ma nell'occasione è stato presentato anche il Progetto Foxlab, avviato nella prospettiva di diminuire le emissioni pensando al 2025. (Corsera TN, giovedì 20.12.12).

E' la prima volta che trovo la minaccia ambientale collocata in un tempo così prossimo: mancano solo una, due legislature e mezza! Purtroppo ho letto molti rapporti scientifici
sfavorevoli e per quel che riguarda gli anni Venti la configurazione ormai accreditata è come se ci fosse un asteroide in arrivo: la crescita in Trentino a 600.000 abitanti fa il paio con i 9 miliardi sulla Terra, che la globalizzazione e la solidarietà mi impongono di prendere in considerazione; le risorse ridotte al 50% del fabbisogno (nel 2030 l'overshooting day sarà al 1° di luglio); l'inveterata abitudine ai Consumi e l'inerzia della società nei confronti del cambiamento; il fenomeno dei barconi e della giustificabile rabbia sociale degli Indignados. Crisi ambientale, crisi energetica, crisi finanziaria, crisi sociale. Crisi politica?

Il 2025 in cima all'Agenda.

Scrive Davide Bassi: Il progresso degli ultimi 200 anni è legato alla disponibilità di fonti energetiche a basso costo, carbone, petrolio, di cui l'umanità ha beneficiato dal secolo XIX a oggi.

Ebbene? Il tecnico ci dice che le scorte energetiche a basso costo sono finite; che il poco che rimane è a 3.000 metri di profondità, o nelle sabbie bituminose, e che ci costerà più del doppio. Ma il dato peggiore, quello che ci vieta definitivamente di disporre di quelle risorse, è la dimostrazione che dal 1960 le emissioni di anidride carbonica ci strozzano, che si sta innescando un processo irreversibile, e che il fabbisogno di risorse non potrà essere compensato che al 70%. Sic!

Allora? Nell'ottica di un settantenne, in chi ha maturato la coscienza che il tempo passa in fretta, in chi sussurra ‘se avessi cominciato trent'anni fa oggi sarei molto più avanti', quel 2025 preoccupa molto. Se avessi una bacchetta magica, chiederei che nella testa di chi ha il potere/dovere delle scelte, questo scenario fosse chiaro e, soprattutto, che ne avesse coscienza. L'ambiente ci riserva alluvioni, desertificazione, scioglimento dei ghiacci, problemi d'acqua ... e anche la chiusura delle stazioni sciistiche (250 nei prossimi dieci anni, a partire dalla Panarotta); non c'è energia a sufficienza per il futuro fabbisogno; non ci sono soldi, e che la crisi sia strutturale non lo penso solo io; la gente povera non si accontenterà di buoni discorsi sull'equità. Non siamo più padroni dell'universo.

Mai più come prima, sembra un luogo comune, ma non lo è! I fenomeni ci stanno scappando di mano, non riusciamo a metterli sotto controllo, e questi cambiamenti devono essere la Madre di tutte le considerazioni: priorità uno. Seguo da anni la materia e, credimi, ogni scelta assume un indirizzo chiaro quando si rispetta l'assunto. Si riducono i bla bla, si circoscrivono gli obiettivi. Valdastico? Mobilità? Scuola? Turismo? Persino il Castello di Pergine e la ristrutturazione della sede dei Canopi trovano la loro giusta collocazione pensando al 2025 squilibrato.

Think Global, act local.

Sapere, cultura, formazione, educazione: dell'opinione pubblica e, in primis, di chi ha responsabilità, perché l'urgenza impone ‘decisioni' più che teoriche disquisizioni.

Metodo: Dellai voleva mandare i politici e gli amministratori alla TSM perché imparassero a non perdere tempo in chicchere, a fare i pavoni, o a svuotare - se non ‘manipolare' - i temi politici, facendo perdere tempo, stressando le istituzioni, rubando il terreno sotto i piedi della collettività. Ma anche il sistema necessita di cambiamento, di qualcosa di nuovo, se no addio alla partecipazione democratica che, alla fin fine, è la sede della competenza più puntuale e particolareggiata.

Il resto è tattica, definisce solo la sequenza delle azioni per navigare verso il Porto. Un esempio per tutti, la famosa crescita! Parola difficile. Se significa ‘competizione' non va più! Nel Secolo scorso ho fatto piani e programmi di crescita per trent'anni: sempre a
discapito di qualcuno! Il market share, dominante! Le leggi di mercato viziate, vittime dello sperpero nella pubblicità dell'inutile. Nei prossimi anni non potrà più essere: capito il 2025, il principio di ‘solidarietà' imporrà di declinare la ‘crescita' in termini qualitativi, non quantitativi! La pubblicità va cambiata, l'informazione va indirizzata correttamente, i consumi sfrenati devono essere relegati a storica caratterizzazione del secolo scorso che ora è causa di soffocanti quantità di scarti e di rifiuti, le competizioni e le gare vanno cambiate; persino il campionato di calcio, gli stipendi dei campioni e i premi alla lotteria vanno cambiati ... Quasi quasi, tutto ciò che ha sapore di ‘900 dovrebbe essere sovvertito. Non sarà il ritorno alle candele, solo una Santanchè può dire simili fesserie, ma dovrà essere un contenimento degli sprechi e il rifiuto dell'inutile, Torino Lione compresa.

Nuovo modello.

L'ho letto e sentito ormai troppe volte: su troppi giornali e detto da moltissimi opinion leader. Tanti sapienti invocano ‘un nuovo modello sociale, un nuovo tipo di approccio alla programmazione e all'uso delle risorse'.

Allora? Vorrei che fosseaffrettato il dibattito, che venisse accelerata l'individuazione del nostro Porto 2025, che è uno, ormai ‘imposto' da fenomeni fuori di noi, né di sinistra, né di destra. Vorrei che si discutesse al più presto dei passi da fare. E' giusto confrontarsi, ma certo è che "Darsi il Tempo" è un bell'esempio di come si possono/debbano sovvertire i riferimenti del secolo passato e superarli.

Confido ...

Confido in Michele Nardelli. La media statistica mi regala ancora sette anni di vita ma, come tutti, ho anch'io dei nipotini. Se ti metti nei miei panni, ti apparirà più che giustificato che abbia un po' di fretta per vedere tracciato un percorso adeguato in cui
credere. Chiamiamolo: Programma 2025! Almeno per cominciare.

Pergine Valsugana, 22 dicembre 2012


 

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