"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Giuseppe Ferrandi
(24 gennaio 2013) Non mi riconosco pienamente nei «tanti delusi di questi giorni», ma credo che abbia ragione Mario Raffaelli nell'invocare (vedi l'Adige di ieri) un cambio di rotta. Convincente è la constatazione critica sulla coalizione (o meglio sullo spirito di coalizione) che governa il Trentino.
Abbiamo alle spalle lunghi anni di collaborazione che non sembrano esprimere oggi una «visione realmente comune del Trentino». Forse questa visione c'è ma è solo potenziale. Forse questa visione, per emergere, deve ridurre le ambizioni elettorali ed egemoniche dei singoli partiti e dei vari gruppi dirigenti. Sicuramente la campagna elettorale in corsa non aiuta ed è quindi saggio attendere il dopo elezioni per avviare un percorso e una fase costituente (o meglio ricostituente).
In attesa di... vorrei esprimere due pensieri. Il primo riguarda lo scarto che c'è tra i partiti e il loro «popolo» di riferimento. In questi anni sono stati avviati significati percorsi collettivi che hanno tentato di ridurre tale scarto e di animare il dibattito. Non si è trattato di esperienze contro i partiti, ma tentativi di produrre un cambio di rotta, di ridurre la tendenza all'autoreferenzialità. L'esperienza alla quale ho partecipato, l'Associazione per una Comunità responsabile, testimonia quante potenzialità vi siano in un «luogo» dedicato ad una discussione libera, trasversale, capace di mettere a fuoco problemi e formulare proposte, Mi risulta vi siano esperienze di impegno civico e territoriale altrettanto significative. Così come di iniziative che si propongono di aprire finalmente un dibattito sui contenuti e non solo sulle formule. Passato il momento degli auspici e degli appelli, spesso ignorati e inascoltati, potrebbe arrivare il momento di un coinvolgimento diretto, di un'azione che da pre-politica diventa politica.
Il secondo pensiero riguarda direttamente le elezioni politiche. L'accordo sul Senato deve trasformarsi in qualcosa di più. A Bolzano, con la candidatura di Francesco Palermo, sembra davvero essersi aperta una fase nuova, promettente. Come Trentino spero riusciremo a essere protagonisti, magari a uscire rafforzati e più consapevoli della partita che si giocherà nei prossimi anni. Per poterlo fare consapevolmente dobbiamo portare in dote ciò che abbiamo saputo realizzare sul terreno dell'innovazione della nostra autonomia e grazie al mantenimento, in anni difficilissimi, della nostra «anomalia politica». Rispetto a quest'ultima, che si riassume nei tratti dell'età dellaiana, è necessario discutere senza ossessioni «discontinuiste». C'è molto lavoro da fare e da rivedere, ma c'è anche una solida base di buon governo sulla quale contare.
Giuseppe Ferrandi è Presidente Associazione per una Comunità responsabile
1 commenti all'articolo - torna indietro