"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

1914 - 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini

Novecento

Presentato nei giorni scorsi alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico l'itinerario annuale del Forum trentino per la Pace e i Dritti Umani

Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il ventesimo secolo lanciandoci a testa bassa in quello successivo. [...] Con entusiasmo manicheo, in Occidente ci siamo affrettati a liberarci, laddove possibile, del bagaglio economico, intellettuale e istituzionale del ventesimo secolo e abbiamo incoraggiato gli altri a fare altrettanto. [...]

Tony Judt, "L'età dell'oblio"

Saremo capaci di "vivere umanamente tra le rovine della storia"? La domanda che si poneva più di mezzo secolo fa Hannah Arendt rimane ancora lì, in attesa di risposta. Basta guardarsi attorno per capire quanto poco - in assenza di elaborazione - impariamo dalle tragedie del passato.

Perché tornare sui propri passi e provare ad osservare con occhi diversi quel che noi stessi abbiamo vissuto non è affatto banale. Il problema è che ne abbiamo paura, perché il passato ci chiama in causa. Talvolta ci risveglia immagini che preferiremmo scordare, ci riporta nel dolore. Oppure ci chiede ragione delle nostre responsabilità, quelle morali e politiche che investono una sfera collettiva come quelle riguardano chei nostri comportamenti individuali. Ci pone di fronte a quel lavoro di elaborazione che sappiamo doloroso e rispetto al quale preferiamo pensare che il tempo sia galantuomo.

Oppure scegliamo di accettare una narrazione semplificata, che ci fa comodo, che colloca altrove le responsabilità, dividendo il mondo in bene e male, dove ovviamenteil male è dall'altra parte. Così che si alzano bandiere, si scagliano anatemi, si emargina il dubbio (senza se e senza ma... si dice). Anche in questo caso preferendo il non interrogarsi e il tenersi lontani dalle contraddizioni così da ingessarle e farle ritornare sempre uguali a se stesse.

Nasce da qui, dalla necessità di elaborare il passato e di uscire da questo schema autoassolutorio, la proposta del nuovo percorso annuale proposto dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, dedicato quest'anno alla riflessione sul Novecento. Dopo "Cittadinanza Euromediterranea", che ha cercato di mettere in rilievo il carattere pretestuoso dello "scontro di civiltà"... e dopo "Nel limite. La misura del futuro", un percorso attorno al delirio del "progresso scorsoio"... ora e per i prossimi mesi a venire, con "1914 - 2014. Indagine sulla Pace nel secolo degli assassini" proveremo a scandagliare la storia, le culture e i luoghi del secolo che da qualche anno ci siamo messi alle spalle ma che fatichiamo a scollinare. E, in questo scandaglio, provare a
capire come guerra e pace si siano rincorse senza sapere osservarsi da vicino, così da
meglio comprendere sia la banalità del male come quella del bene.

Ne verranno due piste di lavoro. Una dedicata alla storia ma osservata attraverso i luoghi, che - a guardar bene - raccontano anche quando non parlano. Si svilupperà attraverso una serie di "Cartoline da..." a cura delle associazioni che vorranno far parte di questa "raccolta di reperti", segnalando in questo modo luoghi simbolici e dettagli della storia, attraverso le più svariate forme espressive, che verranno proposte come altrettante chiavi per comprendere il Novecento. La seconda sarà una vera e propria inchiesta sulla pace, su quanto ha saputo diventare cultura consolidata nei pensieri del Novecento, nella politica immaginata dal Machiavelli prima ancora che da Von Clausewitz come l'altra faccia della guerra, nelle istituzioni ai vari livelli, nel sentire comune. Indagando anche sui lati inconfessabili della guerra, attorno a quell'associazione fra Ares e Afrodite che non casualmente la mitologia greca ci propone e che le anime belle cercano di rimuovere.

Un percorso impegnativo, certo, come lo sono stati quelli che l'hanno preceduto. Non solo per tentare una risposta al quesito che ci siamo posti in occasione del ventennale della legge 10/1991 attorno all'efficacia del Forum proprio in uno dei luoghi che la prima grande guerra civile europea ci ha lasciato in eredità, quella fortificazione austriaca che vorremmo trasformare in luogo di elaborazione del Novecento. Ma per quell'obiettivo, certamente ambizioso, di provare a sintonizzare l'impegno per la pace su quella che la filosofa Jeanne Hersch definì come la "presenza al proprio tempo".

"Una cartolina da..." è il formato che vorremmo fosse il tratto distintivo di questo progetto annuale.

"Una cartolina da..." come formato grafico dei manifesti di promozione degli eventi che vorremmo raccogliere a fine progetto in una piccola pubblicazione.

"Una cartolina da...", composta di una fotografia evocativa su un lato e una piccola
riflessione da condividere sull'altro.

"Una cartolina da..." come aggancio geografico alle città che hanno caratterizzato la
storia del Novecento.

"Una cartolina da..." come capitolo di una storia che proveremo a raccontare con gli occhi vuole promuovere la cultura della pace.

Per informazioni: Federico Zappini 3473242667
federico.serviziocivile@forumpace.it

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da stefano fait il 08 novembre 2013 14:55
    Le guerre sono combattute da persone che non si conoscono, a vantaggio di persone che si conoscono fin troppo bene tra loro.
    Non è possibile continuare a tollerare un tale insulto all’intelligenza umana.
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