"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Nuova bretella stradale nella piana Rotaliana

Un tratto della zona interessata

di Roberto Devigili e Agostino Tonon

(11 settembre 2013) La proposta  di qualche anno fa di realizzare  collegamenti veloci  a mezzo ferrovia tra alcune valli ed il capoluogo Trento (allora denominata Metroland) e le proposte  alternative (la più nota quella del trenino di collegamento con le valli dell'Avisio) aveva fatto sperare che i Trentini avessero in mente qualcosa di nuovo per favorire la mobilità. Invece, anche se con meno intensità degli anni Ottanta e Novanta, in concreto, si sono realizzate e progettate solo nuove bretelle e tangenziali stradali.

L'ultima proposta, per restare in zona, in ordine di tempo, quella di Grumo.

Box Bretellina casello autostradale di Grumo - località Cacciatora di Mezzocorona

Il nuovo tracciato stradale partirà dalla rotatoria al casello autostradale di San Michele e si collegherà alla rotatoria di via Canè a Mezzocorona. Sarà' lunga 1.408 metri e larga 8 metri (3,50 per carreggiata + due banchine da 50 cm l'una). Verrà ripristinata la strada interpoderale ed i relativi accessi per una larghezza di 3 metri oltre 2 banchine da 25 cm l'una. Il parcheggio nei pressi dell'autostrada sarà ampliato dagli attuali 20 a 35 posti macchina. Previste in corrispondenza della rotatoria attraversamenti e percorsi in sicurezza per pedoni e biciclette.

Il costo dell'opera è di € 3.700.000 solo per lavori. A tale importo vanno sommate le somme a disposizione, i costi di esproprio (circa 1.500.000 )e per lo spostamento della linea del metano (solo per quest'ultima il costo è di € 1.800.000 oltre Iva). Se tutto andrà bene 7/8 milioni di euro.. e qualche anno di lavoro.

§§§

Il progetto, a cura del competente servizio della Provincia di Trento, è stato presentato nelle settimane scorse ai cittadini a cura dell'amministrazione comunale, presente il dirigente provinciale. Per bocca del sindaco, il comune si è dichiarato soddisfatto di poter così rispondere alle richieste dei cittadini di Grumo che lamentano da sempre
la presenza di traffico lungo la statale che attraversa la frazione in destra Adige.

Secondo molti, infatti, la realizzazione, alcuni anni fa, della nuova strada (altra costosa bretellina) che ha deviato il traffico pesante da e per Mezzocorona avrebbe aggravato ulteriormente la situazione. Sensazione quest'ultima che ignora però due fatti: da qualche anno la tangenziale di Mezzolombardo ha deviato da Grumo - San Michele un'apprezzabile fetta di traffico commerciale e pendolare diretto a Trento e la recente crisi economica ha fatto il resto. Tuttavia, una parte della popolazione preme e le istituzioni, quindi la politica e gli amministratori ne devono pur tenere conto...

Gli accorgimenti tecnici (frutto anche di suggerimenti del Comune) hanno permesso di ridurre ad un ettaro e mezzo circa il consumo di suolo agricolo. Nel corso della serata di presentazione è intervenuto il rappresentante del locale comitato per la valorizzazione del fiume Adige (comitato che vorrebbe rinaturalizzare il tratto urbano liberando il fiume dal traffico stradale che lo stringe sul fianco sinistro (statale del Brennero). Il comitato pur dichiarandosi soddisfatto ha ritenuto tardivo ed incompleto il progetto e per "completare l'opera" ha rilanciato con un nuovo tratto di strada da costruire verso sud, tracciato che ricalcherebbe la vecchia Sepi, la proposta di "moda" negli anni Ottanta, allora contrastata a furor di popolo (contadini in testa) e che si pensava definitivamente cancellata (nel PUP, effettivamente, quel tracciato è sparito) con la realizzazione, qualche chilometro più in là, della Trento Nord - Mezzolombardo -Rocchetta.

La sensazione ricavata in questa come in altre occasioni e quella che se i problemi di traffico vengono presi in considerazione in modo puntuale, senza un disegno strategico e talvolta anche senza dati di flusso alla mano, non ci sarà mai una fine. Nel passato sono stati realizzati numerosi interventi (tangenziali di Lavis, Mezzolombardo, Taio)
che trovavano ragione nel fatto che i flussi di traffico in quei luoghi risultavano oramai insopportabili per le popolazioni locali ed altre opere del genere sono in programma (Cles); alcuni interventi sono stati quindi fatti con meno fondamento come ad es. il collegamento Cavedago - Fai della Paganella, ecc); altri sono in attesa e carsicamente emergono (tangenziale di Roverè della Luna); alcuni sembrano (definitivamente?) accantonati (galleria del Corno tra Spormaggiore e Mezzolombardo) e chi più ne ha, più ne metta...

E' un peccato però che molti dei nostri comuni, amministratori (e molti nostri concittadini) per altro gemellati con municipi dell'Europa del Nord non guardino a quelle realtà anche dal punto di vista dei trasporti.

In una terra molto avara di spazi come l'ambiente alpino e quindi anche qui in Trentino sembrerebbe obbligata la ricerca di soluzioni atte al risparmio di territorio. Nell'area compresa tra Ala e la Rotaliana risiede la metà della popolazione trentina, una struttura urbana che si può considerare di tipo metropolitano e che sembra tagliata su
misura per essere servita da un efficiente servizio di trasporto pubblico su rotaia. Molti di noi pensano alla Germania quando vogliono sostituire l'automobile o un elettrodomestico ma forse non sanno che dal prossimo gennaio, in alcuni Landern non vi saranno più comuni con meno di 10.000 abitanti o che, sempre in Germania vi sono aree di eccellenza a riguardo del trasporto pubblico. Risolvere i problemi con modelli ormai obsoleti non è il modo migliore per affrontare le sfide del futuro. Sino a pochi anni fa la bicicletta come uso per la quotidianità o il turismo era molto poco considerata mentre in barba a queste considerazioni sta invece vivendo un trend di crescita esponenziale tale da far invidia alle performance economiche della Cina; il che significa futuro e posti di lavoro.

Queste brevi considerazioni vanno intese come stimolo verso la urgente esigenza di
progettare un modello dei trasporti su di un asse portante collettivo e mirato condiviso dalla comunità intera e non da singoli progetti disorganizzati che altro non fanno che travasare i problemi nei comuni limitrofi. Una quota importante della popolazione è debole perché non guida l'automobile e/o perché non vota. Per i giovani e gli anziani è importante costruire un futuro a misura perché possano accedere ai servizi che abbisognano con la maggiore autonomia e con i minori costi possibili. Frequentare una biblioteca, trovarsi con gli amici, partecipare ad un corso, raggiungere un teatro deve diventare come se tutto fosse sottocasa. Oggi, invece, in certi orari, o sei munito di automobile o devi farti accompagnare. Bisogna quindi uscire dalla logica che ogni
singolo campanile abbia tutti i servizi riservati, perché ciò non è sostenibile. Il mondo di oggi ci impone richieste e sfide che le piccole comunità non possono affrontare se non a prezzo eccessivo. Una comunità più grande può permettersi quelle sinergie che allo stesso costo possono offrire più servizi, quei servizi che decenni fa erano impensabili ma che oggi sono irrinunciabili per mantenere la nostra sovranità sul territorio. Programmare in modo condiviso è un'opportunità che vale la pena cogliere non per voler essere i primi della classe, ma per costruire un modello da esportare, per essere domani invidiati ( è un a brutto termine, ma rende l'idea ... meglio sarebbe stimati) perché noi la bretella non l'abbiamo fatta

 

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