"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Dall'autunno della mia città, il mio voto per te

Gelsomini

Al traguardo, caro Michele.

Se fossi un'elettrice trentina, voterei per te. Per ragioni antropologiche, direi, prima che politiche o affettive. Perché ritengo tu sia un uomo libero sul piano dell'esistenza individuale, e dunque in grado di dare vita, come hai dimostrato nel precedente mandato, ad un intelligente quanto appassionato agire politico istituzionale.

Un agire politico che, ricercando, costruisce Polis, anziché alimentare percorsi particolaristici e personalistici che - anche nelle forme più raffinate o carismatiche - dominano la scena. Un agire politico che intreccia pensiero e azione, con radici nel passato, ma con lo sguardo saldamente volto al presente e al futuro. Che si cimenta con la necessità e il rischio di generare, in un tempo di incerto transito, nuovi ordini, piccoli e grandi, di co-esistenza civile. Che privilegia il modo (come) intrecciato al contenuto (cosa) dell'azione istituzionale. Un agire politico che si confronta, infine, con la responsabilità e il potere attraverso un orientamento preciso: la consapevolezza dell'‘umano, troppo umano'. Dentro e attorno a sé.

Per questo, caro Michele, dall'autunno della mia città, oggi tanto elegante quanto socialmente sofferente, tifo forte per te.

Silvia Nejrotti, Torino

 

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