"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(6 novembre 2013) "Il singolare si è sostituito al plurale": titola così l'editoriale di oggi sul Corriere del Trentino a firma di Giovanni Pascuzzi. E per sviluppare il suo ragionamento, prende a prestito il dibattito e le cose che ho scritto su questo blog.
Pascuzzi s'interroga su questi tempi tristi nei quali alle ideologie si è sostituito una forma di voto di scambio post ideologico, dove prevalgono appartenenze post (o pre?) politiche come quella corporativa, territoriale (nel senso del voto di scambio), chiesastica o laicista, nostalgica o anagrafica.
"I politici - scrive Pascuzzi - si trovano a dover fronteggiare 'categorie' di persone a cui non importa 'dove' vada la società ma solo 'come' vengano tutelati i propri interessi".
Insomma "Talebanizzati nella sfera pubblica e tiratori di giacchette in quella privata" come ho scritto in una delle riflessioni sul voto.
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