"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Fascismi... Vent'anni fa, nel cuore di un'Europa distratta.

Il primo giorno del bombardamemto del ponte di Mostar

1914-2014. Inchiesta sulla pace nel secolo degli assassini. Cartolina da Mostar. Sabato 9 novembre 2013, ore 18.00. Trento, Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele

Sono passati vent'anni da quel 9 novembre 1993 quando, dalle colline intorno a Mostar, le milizie dei nazionalisti croati decisero che quel ponte che da seicento anni collegava le due sponde della Neretva, simbolo della raffinata architettura ottomana, doveva essere tolto di mezzo (vedi il filmato dell'abbattimento). Nella loro moderna demenzialità pensavano che la storia potesse essere cancellata.

 

Quel ponte rappresentava non solo quella meravigliosa città, ma l'idea stessa di un'Europa costituita da tante minoranze e radici culturali che i nazionalisti volevano distruggere.

Ora "il vecchio" come lo chiamavano i mostarini non c'è più. Al suo posto un nuovo ponte costruito abbastanza fedelmente rispetto al suo predecessore. Col tempo invecchierà.

Ma la guerra l'hanno vinta loro, quelli che il vecchio ponte l'hanno voluto abbattere e che ora governano i territori etnicamente ripuliti e che fanno i soldi con i pellegrinaggi a Medjugorije, a testimoniare che la tragedia di vent'anni fa è ancora lì, in attesa che qualcuno si proponga di elaborarla. E con essa un'Europa che di quella tragedia non ha compreso un bel nulla.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=aiO_UqAV0Ng

 

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