"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Viale dei Tigli: è questa la nuova politica per la casa?

Nei giorni scorsi Provincia, Comune di Trento e Itea spa hanno annunciato la firma di un protocollo d'intesa per la "riqualificazione" di viale dei Tigli e la realizzazione di un centinaio di alloggi da affittare a canone moderato.

di Teresio Poggio

La riforma del 2005 in materia di politica della casa prevede infatti due tipi di intervento per quanto riguarda la messa a disposizione di alloggi in affitto:  la realizzazione di case destinate alle famiglie con minore capacità economica (settore sinora indicato come edilizia abitativa pubblica) e la costruzione di abitazioni (settore a canone moderato) destinate a famiglie che hanno maggiori risorse ma che non sono tuttavia in grado di sopportare gli affitti - o i prezzi di acquisto - di mercato.  Queste ultime dovrebbero tendenzialmente essere famiglie più giovani delle prime.

Nello spirito della riforma, il settore a canone moderato dovrebbe sviluppare un'offerta di alloggi aggiuntiva e complementare a quella dell'edilizia abitativa pubblica. Questo non avviene nel caso dell'area di viale dei Tigli, dato che essa è stata sinora destinata a edilizia abitativa pubblica. Ne consegue che l'intervento presentato  in questi giorni non aggiunge nulla agli strumenti di politica per la casa del Comune di Trento. Esso anzi toglie alloggi alle famiglie meno abbienti - edilizia abitativa pubblica - per destinarli a quelle (un po') più benestanti che beneficeranno del settore a canone moderato.

Sarebbe decisamente più utile la messa a disposizione di altre aree per nuove realizzazioni, piuttosto che presentare come nuovi alloggi quelli che già esistevano.

In generale ben venga l'espansione di un settore a canone moderato, in termini di offerta aggiuntiva e complementare di alloggi, in particolare se lo sviluppo di questo settore sarà in grado di mobilitare anche risorse private come previsto dalla riforma. È tuttavia discutibile che la realizzazione di tali alloggi a canone moderato avvenga in aree distinte da quelle destinate ad edilizia abitativa pubblica, così come prefigurato per l'intervento di viale dei Tigli.

Favorire una composizione sociale eterogenea -  per condizioni sociali ed economiche, oltre che dal punto di vista generazionale - di questi quartieri significa costruire nuove comunità che sono potenzialmente più forti e coese. Al contrario, distinguere tra aree dove tendenzialmente si concentrano problemi sociali ed economici e famiglie più anziane, dalle aree a disposizione di famiglie relativamente più benestanti e presumibilmente più giovani appare come una politica poco attenta e non lungimirante. Questo a maggior ragione laddove si ipotizza lo stesso gestore - Itea spa - per i due tipi di intervento.

Mi pare che lo spirito della riforma di settore fosse ben altro. Da due amministrazioni, quella comunale e quella provinciale, all'inizio del loro mandato ci si aspetterebbe scelte più coraggiose e interventi più di sostanza.

 

 

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