"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Un modo diverso di declinare la pace

Trento, Teatro Sociale. Il Caffè Sinan Pascià

(12 marzo 2014) Oggi si conclude il mio mandato di presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Un'esperienza molto bella ed intensa della quale vorrei ringraziare le molte persone che, con il loro impegno e intelligenza, l'hanno resa possibile. Il bilancio di cinque anni di lavoro lo potete trovare su questo sito. Ho provato a sintetizzarne il significato in questo breve scritto.

di Michele Nardelli

Un marinaio genovese del XVI secolo che diviene “Sinan kapudan pascià”, il fiulin “vegnì gio con la piena” nella Milano degli anni '50 che “tacà sul respingent” di un tram scopre un mondo senza limiti, il poeta maledetto che intravede in una delle sue “illuminazioni” quel che sarebbe accaduto con l'industria della morte nel “tempo degli assassini”.

Tre immagini fra le tante, attraverso le quali abbiamo proposto una originale declinazione di quelle parole – pace e diritti umani – che nella foschia di questo tempo strano hanno smarrito il loro significato e la loro capacità di comunicare.

Raccontano di un mare che lungo la storia ha intrecciato pensieri e saperi, costruendo identità feconde nel loro divenire e che si vorrebbero costringere in un presunto scontro di civiltà. Oppure di come siamo cambiati, smarrendo il senso della misura, abituandoci ad un mondo artificiale nel quale come scrisse Hannah Arendt siamo irritati “da tutto quel che (ci) è misteriosamente dato”, insieme vittime e carnefici di un delirio che ha portato l'umanità oltre il limite della sostenibilità. O, ancora, di un Novecento che – a dispetto del tempo – non ci siamo ancora messi alle spalle, incapaci di elaborarne le tragedie.

Come non vedere che quel mare è diventato un immenso cimitero di vite in fuga; che le magnifiche sorti progressive hanno prodotto modelli di sviluppo senza futuro se non la guerra di tutti contro tutti pur di non mettere in discussione i nostri stili di vita; che se non sappiamo imparare dalla storia non potremo che rimanerne prigionieri?

Nel far questo abbiamo messo da parte i rituali del pacifismo, scegliendo la strada della narrazione attraverso la poesia, il teatro, la musica, le testimonianze dirette, il viaggio. Ne è venuto un percorso profondo ed arricchente che ha coinvolto migliaia di persone, associazioni di volontariato, istituzioni di ricerca e museali, le comunità dei nuovi trentini... e così la pace è uscita dalla gabbia ideologica del “senza se e senza ma”, sapendo che la vita è incerta, che il mondo non si può dividere in maniera manichea fra il bene e il male, che i conflitti vanno abitati e fatti evolvere, non tagliati.

Come i lettori forse possono immaginare, questa diversa impronta di una pace che cerca di fare i conti con gli stereotipi culturali del Novecento, non è affatto scontata. Richiede una propria agenda di lavoro piuttosto che il rincorrere le emergenze. Pulizia di pensiero, piuttosto che appartenenze. La capacità di alzare lo sguardo per cercare di comprendere dove stiamo andando, invece degli anatemi.

Per questa ragione ho voluto titolare l'ampia relazione conclusiva (http://www.forumpace.it/) di cinque anni di lavoro del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani in questo modo: “Presenti al nostro tempo”. Essere “presenti al proprio tempo” significa sapersi interrogare di anno in anno sulle grandi questioni che investono il futuro dell'umanità, provando delle risposte tanto sul piano politico come nei nostri comportamenti individuali.

Se avrete il desiderio e la pazienza di leggerla, vi si traccia non solo un bilancio del voluminoso percorso realizzato, ma anche una riflessione su come le parole – pace e diritti umani – possano ancora comunicare un'idea di futuro senza cadere nella retorica buonista di una società senza conflitti e di una pace che non sa fare i conti con la natura umana e con quello che James Hillman – il padre della psicanalisi americana – ebbe a definire “un terribile amore per la guerra”.

Pace e diritti umani non sono argomenti per “anime belle”, che non sanno fare i conti con la concretezza dei problemi quotidiani. Dico queste cose perché ho avuto spesso, nel corso di questi cinque anni, la sensazione che la politica e le istituzioni guardassero al lavoro del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani come qualcosa di astratto, inessenziale. Se così fosse, tanto varrebbe cancellare con un colpo di spugna la LP 11/91 che istituì più di vent'anni fa con voto pressoché unanime questa originale istituzione.

Personalmente rimango convinto che quella legge rappresenti una delle pagine più belle e feconde della nostra autonomia, nell'intuizione che la pace e i diritti umani devono diventare cultura condivisa di una comunità. E che per questo occorre formare, darsi strumenti di conoscenza, creare relazioni con altre storie e geografie, mettere in rete le istituzioni, valorizzare l'apporto della società civile. Credo dovremmo esserne orgogliosi.

Ho avuto in questo tempo la responsabilità di questa navigazione. E' stata un'esperienza davvero stimolante della quale voglio ringraziare tutte le persone che insieme a me sono state protagoniste di questo viaggio. E' stato diverso da quelli precedenti e spero che lo sguardo che ci siamo proposti rimanga come un piccolo patrimonio della nostra comunità.

 

23 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Paolo Rosà il 20 marzo 2014 09:09
    OLa Michele
    Grazie per il tuo impegno nel Forum per la pace, e anche per la tua ultima riflessione.
    Insieme a Francesca contraccambio i tuoi saluti. Ciao Paolo
  2. inviato da Elisabetta il 20 marzo 2014 00:16
    Ciao Michele,
    ringrazio te per gli stimoli offerti in questi anni, per l'ampio orizzonte del tuo progetto capace di sintesi tra storia e presente, per lo spessore dei tuoi interventi e per la tua coerenza.
    Io ho ricevuto ed il percorso mi ha in parte aiutata a crescere. Ho ascoltato molto, intervenuta zero, un po' per carattere e un po' perchè il clima che ho respirato nelle assemblee non l'ho trovato facile.
    Ti auguro delle buone giornate, Elisabetta Grigolli
  3. inviato da Beatrice il 18 marzo 2014 19:49
    Caro Michele, credo che anche noi ti si debba ringraziare per il tuo lavoro come Presidente del Forum... grazie al tuo rigore e alla tua serena, pacata e lucida analisi della realtà hai aiutato noi "associazioni" e la città tutta a trovare strade e pensieri sempre interessanti dando spazio a idee mai banali.
    Certamente Trento non è una megalopoli e quindi gli incontri saranno possibili sempre e comunque.
    Sicuramente il 21 potremo brindare, con un te, festeggiando il capodanno afghano.
    Beatrice
  4. inviato da Paolo Tonelli il 17 marzo 2014 10:08
    Caro Michele

    grazie da parte mia per il lavoro che hai svolto.
    Anche nei tempi delle passioni tristi sono certo che il tuo impegno non verrà meno.

    ciao
    Paolo
  5. inviato da Roberta Bertoldi il 17 marzo 2014 07:26
    Grazie Michele!
  6. inviato da Francesca Bottari il 14 marzo 2014 23:08
    Caro Michele,

    un Grazie a te per la sobria profondità che accompagna ogni tuo pensiero ed azione sui temi della pace, che personalmente ho avuto la fortuna di ascoltare e condividere, per crescere su un sentiero per nulla banale e privo di retorica nel nostro cammino – in costante evoluzione – di studio e ricerca sui diritti umani.
    Grazie Michele.
    Un abbraccio sincero

    Francesca
  7. inviato da anpi il 14 marzo 2014 23:03
    Grazie a te e per tutto il lavoro che hai fatto. Spero di avere la possibilità di realizzare iniziative in comune. Se hai qualche idea o proposta l'Anpi del Trentino è con te. Ciao. Un abbraccio Sandro Schmid
  8. inviato da Eddy Arnoldi il 13 marzo 2014 15:52
    "Grazie Michele, per il tuo lavoro intenso e proficuo, che ha permesso di offrire al Trentino perle di alta cultura, ormai troppo rare!"
  9. inviato da Luca Paolazzi il 13 marzo 2014 15:12
    Grazie Michele, il tuo modo di pensare e i tuoi scritti sono una boccata d'ossigeno, a maggior ragione in questi giorni!
  10. inviato da Sara il 13 marzo 2014 15:03
    Caro Michele,
    grazie a te per l'intelligenza, la coerenza, la passione e la perseveranza che hai dedicato, in questa tua avventura personale, ad un punto di riferimento importante.
    Non sono abile con le parole che rischiano di sembrare di circostanza e quindi mi limito. Nella speranza di poter condividere nuovi appassionanti percorsi.
    Sara
  11. inviato da Alberto il 13 marzo 2014 09:20
    Grazie a te del lavoro che hai fatto, ma non si conclude un cammino qui. Quando si arriva ad una stazione, si scende e magari si cambia treno, ma il cammino prosegue e l’obiettivo non si defila.

    Un caro saluto
    Alberto Turri
  12. inviato da Lucia Maestri il 13 marzo 2014 00:18
    grazie Michele. per il tuo pensare e tradurre di giorno in giorno la presenza del forum nella nostra terra.
  13. inviato da Chiara Ghetta il 13 marzo 2014 00:15
    Con riconoscenza per la tua capacità di sollecitare un pensiero critico aperto alla rielaborazione e al confronto, nonché di cogliere e anticipare con sensibilità orizzonti e sfide nuove.
  14. inviato da Nives Merighi il 12 marzo 2014 18:56
    Lo hai interpretato alla grande!! come sempre ciao
  15. inviato da Massimiliano Pilati il 12 marzo 2014 18:55
    Grazie Michele per il tuo OTTIMO lavoro in questi 5 anni di Forum. GRAZIE!!!
  16. inviato da Alessandro Graziadei il 12 marzo 2014 17:24
    Si credo dovremmo essere orgogliosi, di te, di noi, del lavoro fatto! E buone altre navigazioni!

    Ciao e grazie
    ale
  17. inviato da Ali Rashid il 12 marzo 2014 17:01
    Si apre un una nuova stagione! sicuramente meglio e con tanta esperienza di più! Sei molto prezioso.
  18. inviato da Soheila il 12 marzo 2014 17:00
    Grazie per il tuo lavoro, un abbraccio.
  19. inviato da Idil Boscia il 12 marzo 2014 16:56
    Grazie del tuo lavoro e della passione che continui a trasmettere.
  20. inviato da Michele il 12 marzo 2014 16:55
    Grazie per la grande Passione con cui hai interpretato il ruolo. Docenti senza frontiere
  21. inviato da Davide Sighele il 12 marzo 2014 16:52
    Grazie Michele, un abbraccio anche a te.
  22. inviato da Mirco Elena il 12 marzo 2014 16:51
    Caro Michele,
    Avanti con immutato entusiasmo e voglia di cambiare il mondo! Non pensare all'amarezza della non rielezione, pensa alle belle cose fatte e alle persone conosciute che ti stimano.
    Un abbraccio
    Mirco
  23. inviato da Micaela Bertoldi il 12 marzo 2014 16:50
    Caro Michele, grazie a te per le tante sollecitazioni che hai saputo offrire alla discussione collettiva delle varie associazioni partecipanti al Forum. Sicuramente molto resta da fare per trasformare la cultura e lo sguardo con cui si affrontano i temi riguardanti la pace e il rapporto tra i popoli. E oggi in particolare il rischio di guerre sempre più estese incombe su un'Europa distratta e impreparata ad affrontare il futuro. Grazie dunque per quello che hai potuto fare e farai. Micaela
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