"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

F35, la Camera dei Deputati dimezza il budget del programma di acquisto dei cacciabombardieri

Guerre moderne

(25 settembre 2014) Era l'aprile del 2009 quando le Commissioni Difesa della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica approvarono il piano di finanziamento pluriennale, fino al 2026, di 14,6 miliardi di euro per l'acquisizione di 131 aerei cacciabombardieri Joint Strike Fighter (F35).

Una scelta che venne condivisa in maniera politicamente trasversale, frutto della sudditanza nei confronti degli USA, del condizionamento di Finmeccanica (il colosso militar-industriale a cui è riconducibile Alenia) e della subalternità culturale verso un modello di difesa improntato in realtà all'offesa.

Nella primavera dello stesso anno presentai in Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige/Südtirol una Mozione-Voto1 affinché tale scelta venisse rivista, assegnando a scopi sociali quel finanziamento. Mozione che venne approvata nel giugno di quello stesso anno, prima regione italiana ad esprimersi in questa direzione.

Ricordo l'aspro confronto con chi, anche nel PD in Trentino, difendeva la scelta del partito di sostenere l'acquisto degli F35 con la motivazione dell'appartenenza all'alleanza atlantica, dei posti di lavoro che si sarebbero realizzati, del ruolo dell'Italia verso le aree calde del mediterraneo. Più realisti del re.

Dai 131 caccia F35 del 2009 si è passati, grazie soprattutto alla crisi finanziaria, ad un primo ridimensionamento del programma da parte del governo Letta, prevedendo l'acquisto di 91 cacciabombardieri. Ma per effetto della lievitazione dei prezzi la spesa non era poi molto distante da quella prevista inizialmente.

Con la mozione approvata ieri dalla Camera dei Deputati2 (primo firmatario Gian Piero Scanu, PD), il budget del programma iniziale viene dimezzato a 6,5 miliardi di euro, 3 dei quali sono già stati spesi. L'effetto pratico dovrebbe essere che i 91 F35 previsti dal governo Letta diventano 26 (sei dei quali già acquistati). In buona sostanza il programma si sta sfarinando, a meno che il governo non decida a prescindere dal pronunciamento parlamentare peraltro non privo di ambiguità (anche per effetto della contemporanea approvazione delle mozioni di Scelta Civica e di Forza Italia).

Spero in cuor mio che si tratti del “de profundis” del programma F35. Che questo avvenga per mancanza di risorse finanziarie anziché per una scelta di fondo ci dovrebbe in ogni caso far riflettere. Riflettere sulla mancanza di un cambio di approccio, sul disastro che la strategia di intervento dell'occidente nelle situazioni di crisi ha prodotto (dall'Iraq all'Afghanistan, dal Kosovo all'Ucraina, dalla Libia alla Siria), sulla stessa nuova alleanza contro i tagliagole dell'Isis che di quella scellerata strategia sono il tragico prodotto.

Di un ripensamento di fondo c'è urgente bisogno. Non del sciocco rincorrere le crisi che noi stessi contribuiamo a produrre. Anche perchè, in guerra - come afferma papa Bergoglio - ci siamo già.

1. Per il testo della Mozione – Voto http://www.michelenardelli.it/uploaded/documenti/mozione_JSF_approvata.doc

2. Vedi allegato

La mozione Scanu

 

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