"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(10 dicembre 2014) Proprio alla vigilia della giornata che le Nazioni Unite hanno dedicato ai diritti umani il Senato degli Stati Uniti ha reso pubblico il rapporto sull'uso della tortura da parte della CIA. Il rapporto afferma che la CIA ha torturato persone sospettate di appartenere ad al Qaeda con metodi illegali, abusi che non sono serviti "a nulla", "inefficaci" e "più brutali" di quanto l'Agenzia stessa abbia ammesso.
Tra i prigionieri, uno su cinque era tenuto in stato di detenzione per sbaglio, "per un errore di identità o a causa di cattive informazioni di intelligence". Lo stesso presidente Barack Obama ha dichiarato "I duri metodi utilizzati dalla Cia sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese". L'Agenzia ha "danneggiato significativamente l'immagine dell'America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner". "Continuerò" ad usare la mia autorità di presidente per assicurare che non faremo mai più ricorso a questi metodi".
Sulla tortura (e sui diritti umani in generale) c'è nel mondo una profonda ipocrisia. Il fatto che la Convenzione internazionale contro la tortura a trent'anni dalla sua adozione sia stata firmata da 155 paesi (ne mancano all'appello alcune decine) non significa che a questo corrisponda un atteggiamento conseguente, come evidenzia il rapporto del Senato USA oppure il fatto che in Italia non esista ancora una legge che preveda il reato di tortura, quando quasi tutti i Paesi europei hanno tale reato nel proprio codice. Da molti anni i principali organi di controllo internazionali sul rispetto dei diritti umani invitano il nostro Paese a colmare questa grave lacuna e ad adeguare l'ordinamento italiano a quanto previsto dal Protocollo Opzionale alla Convenzione contro la tortura.
La realtà, come testimonia il rapporto di Amnesty International qui allegato, è che segnalazioni di violazione della Convenzione contro la tortura sono pervenute all'associazione da ben 141 paesi. Si possono indire giornate internazionali su ogni cosa, ma temo che queste servano più alla falsa coscienza che non al rispetto dei diritti umani verso i quali l'attenzione deve essere rivolta ogni giorno nell'impegno civico delle istituzioni e dei cittadini.
Il Rapporto di Amnesty International sulla tortura
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