"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
venerdì, 26 febbraio 2016
Alle radici della paura 1
L'associazione territoriali#europei, nell'ambito del percorso annuale "Fra il non più e il non ancora", ti invita all'incontro dal titolo "Scontro di civiltà? Alla ricerca di un'altra storia"
Venerdì 26 febbraio 2016, ore 18.00 – Sala Volksbank, piazza Lodron - Trento
Ne discutono, prendendo spunto da libri e storie che raccontano “incontri di civiltà”, Michele Nardelli e Adel Jabbar. Il dialogo sarà accompagnato da alcune letture di Antonio Colangelo.
La paura invade l'Europa. S'impadronisce dell'immaginario, condiziona i comportamenti, devasta la coesione sociale, pervade l'agire politico. Riappaiono le frontiere, i muri e il filo spinato. Il mare diviene una fossa comune. Chiedersi perché la paura dilaghi è d'obbligo.
Essa ha a che fare certamente con una crisi economica che, nella sua dimensione strutturale, diventa semplicemente un nuovo contesto che mette in discussione ciò che abbiamo immaginato normale e che ora invece si rivela al di sopra delle possibilità. Ha a che fare con l'insicurezza del lavoro laddove un mondo interdipendente crea un mercato senza regole e con una minore fiscalità che produce deficit pubblico e precarietà nelle politiche di welfare. Deve prendere coscienza che, contrariamente alla fiducia illimitata nello sviluppo, le risorse sono limitate e che la popolazione globale a breve sarà di 9 miliardi di esseri umani, in un ambiente fortemente provato da un modello di sviluppo insostenibile.
A tutto questo si può rispondere in due modi. Facendosene carico in maniera responsabile, affinché tutti gli abitanti della Terra abbiano la possibilità di vivere con dignità. Oppure affermando l'idea del “diritto naturale”, ovvero la legge del più forte e il “si salvi chi può”. La prima strada richiede un profondo cambiamento negli stili di vita in termini di sobrietà e di valori non più devastati dalla logica dell'avere, della bellezza delle relazioni e della ricerca di senso nelle nostre esistenze. La seconda ci porta a considerare normale l'esclusione, nelle forme del diritto diseguale e della guerra. Questa seconda strada, eticamente insostenibile, richiede motivazioni di natura razziale o culturale per cui sempre più frequentemente sentiamo parlare di “scontro di civiltà”.
La paura verso il futuro, in estrema sintesi, ci sta portando allo “scontro di civiltà”. Quand'anche questo concetto rappresenti un evidente ossimoro, perché non esiste identità, non esiste cultura, non esiste stile di vita che non sia il prodotto dell'incontro lungo la storia di civiltà e di saperi, oggi la vecchia Europa è percorsa dalla paura verso ogni “altro” che in qualche modo possa insidiare ciò che consideriamo – erroneamente – “non negoziabile”, nel far questo dimenticandoci peraltro della nostra stessa storia.
All'interno del percorso di approfondimento e formazione “Fra il non più e il non ancora”, l'associazione territoriali#europei intende andare “alle radici della paura”. Un diverso racconto per indicare che siamo in ogni aspetto della nostra esistenza il risultato dell'attraversamento e dell'incontro e che se non vogliamo che sia la guerra di tutti contro tutti dobbiamo educarci ad una cittadinanza plurale.
#ioracconto #incontrodiciviltà
Abbiamo bisogno di condividere pensieri e visioni per provare a andare oltre la paura e il rancore nei confronti dell'altro da noi. Serve mettere in comune i saperi e farli germogliare all'interno delle nostre comunità. Con questo hashtag vogliamo aprire uno spazio di raccolta di libri che ci aiutino a costruire una narrazione alternativa all'idea di un inevitabile scontro di civiltà. Vogliamo condividere una bibliografia che ci aiuti a indirizzare il nostro sguardo nella giusta direzione. Senza farci distrarre dal clima perennemente emergenziale e attrarre dal bisogno di semplificare. Porta un libro. Leggi una pagina che ti sembra particolarmente significativa.
Trento, Spazio archeologco Volksbank, Piazza Lodron
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